Grazie al regime siriano (e ai palestinesi), l’OMS si auto-condanna all’irrilevanza

L'Organizzazione Mondiale della Sanità approva la solita risoluzione anti-israeliana, ignora i bombardamenti sugli ospedali in Siria e Yemen e affossa un rapporto favorevole a Israele

La sede dell’OMS a Ginevra, in Svizzera

Sotto pressione del regime del presidente siriano Bashar Assad e dei rappresentanti palestinesi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’agenzia dell’Onu per la salute, ha affossato un rapporto che lodava Israele. Lo ha detto venerdì scorso Hillel Neuer, direttore esecutivo della ong “UN Watch”, con sede a Ginevra.

Il rapporto sulla cooperazione fra Israele e una missione dell’OMS sulle alture del Golan “non è stato pubblicato, nemmeno nelle parti già completate” ha spiegato Neuer, aggiungendo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità non solo non ha presentato il rapporto favorevole a Israele, ma ha anzi insistito con la pratica di adottare risoluzioni chiaramente contro l’Israele.

Secondo UN Watch, nell’ultima assemblea annuale l’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione co-patrocinata dalla Siria che prende di mira Israele per le “condizioni sanitarie nel territorio palestinese occupato, compresa Gerusalemme est, e nel Golan siriano occupato”. Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia e altri 10 paesi hanno esplicitamente espresso il proprio disappunto. “La risoluzione è chiaramente dovuta al comportamento siriano, che possiamo solo condannare nel modo più energico possibile” hanno detto dei rappresentanti di paesi dell’Unione Europea citati da UN Watch. Invece di tenere testa al brutale regime siriano e condannarne il comportamento, ha osservato l’ambasciatrice israeliana alla sede di Ginevra delle Nazioni Unite, Aviva Raz Shechter, l’OMS ha spiegato le proprie omissioni accampando “la mancanza di tempo” e la necessità di maggiori informazioni. Secondo i rappresentanti dei paesi europei, si tratta solo di scuse.

Aviva Raz-Shechter, ambasciatore di Israele alla sede di Ginevra della Nazioni Unite

Dal testo della risoluzione, che è stato co-sponsorizzato da Siria e Autorità Palestinese insieme ad Algeria, Cuba, Ecuador, Egitto, Kuwait, Libia, Pakistan, Arabia Saudita, Sudafrica, Tunisia e Venezuela, è stato omesso il linguaggio di esplicita condanna d’Israele che faceva parte di una risoluzione analoga dello scorso anno: una mossa, secondo UN Watch, che è stata fatta nel tentativo di assicurarsi il sostegno dei paesi dell’Unione Europea sempre più restii a votare questo genere di risoluzioni faziosamente anti- israeliane.

Un’altra votazione, volta a mantenere i riflettori dell’OMS puntati praticamente solo su Israele anche per il prossimo anno, è passata con 98 voti favorevoli, 7 contrari e 21 astensioni. Il Regno Unito ha cambiato il proprio voto rispetto all’anno scorso passando dal “sì” al “no”, e andando ad aggiungersi ai voti negativi di Australia, Canada, Guatemala, Israele e Togo. Si sono astenuti Antigua e Barbuda, Armenia, Bulgaria, Colombia, Costa d’Avorio, Croazia, Congo, Repubblica Dominicana, Gabon, Haiti, Honduras, Ungheria, Islanda, Lettonia, Malawi, Messico, Nuova Zelanda, Panama, Saint Kitts e Nevis, Timor orientale e Tuvalu.

“E’ assurdo – ha detto Neuer – che l’Onu consenta al regime siriano di Assad di dettare la sua agenda sulle condizioni sanitarie. E’ il massimo del cinismo che la Siria sottoponga una risoluzione sulla sanità dei residenti drusi delle alture del Golan, che in realtà vivono molto bene sotto giurisdizione israeliana, nel momento stesso in cui Assad bombarda nella sua stessa Siria ospedali, ambulanze e operatori sanitari. Le Nazioni Unite dovrebbero impedire ai regimi arabi e alle dittature loro alleate come Cuba e Venezuela, di sequestrare a loro vantaggio l’ordine del giorno della sanità mondiale. Si noti che in questo modo – ha aggiunto Neuer – l’Assemblea delle Nazioni Unite non si occuperà degli ospedali siriani bombardati dai jet siriani e russi, né dei milioni di yemeniti cui è negato l’accesso a cibo e acqua dai bombardamenti e dal blocco a guida saudita, e non approverà nessuna risoluzione sulla sanità in nessun altro paese del mondo. L’Onu continua a screditare se stessa – ha concluso Neuer – se emette una risoluzione che di fatto accusa Israele di violare i diritti sanitari dei siriani nel Golan, quando in realtà gli ospedali israeliani continuano a curare gratis i feriti siriani che giungono nel Golan in fuga dagli efferati attacchi del regime di Assad”.

(Da: Times of Israel, 26.5.17)