Grazie Donald Trump, congratulazioni Joe Biden

Come israeliano di origine americana, non vedo contraddizione tra ringraziare il presidente Trump e congratularmi con il neo eletto Biden

Di Uri Pilichowski

Uri Pilichowski, autore di questo articolo

Sono un ebreo che vive in Giudea e Samaria. Per la maggior parte del mondo sono un “colono israeliano in Cisgiordania”. Vi sono alcuni postulati sulle persone come me. Dovremmo essere tutti di destra tendenzialmente estrema, odiare i palestinesi e, naturalmente, sostenere la rielezione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e opporci alla candidatura di Joe Biden. Nessuno di questi postulati è dimostrabile.

Per quanto mi riguarda, sono grato al presidente Trump e la mia gratitudine non tramonterà mai. Ho già avuto occasione di scrivere su tutto ciò che Trump e la sua amministrazione hanno fatto per Israele e il popolo ebraico. C’è chi critica le sue politiche come puramente cosmetiche: niente di più lontano dalla realtà. Molte delle scelte politiche di Trump hanno concretamente migliorato la vita d’Israele. Hanno reso Israele più sicuro e protetto e, cosa ancora più importante, hanno incoraggiato e aiutato la crescita israeliana. Il presidente Trump è stato un vero alleato del popolo ebraico ed è stato il presidente americano più solidale di cui Israele abbia mai goduto.

Stando alle sue stesse dichiarazioni e e ai suoi comportamenti, Biden è un sionista. Ama il popolo ebraico e lo stato d’Israele. Vanta una serie di voti pro-Israele quasi senza eguali in oltre trent’anni di attività al Senato. Il neo eletto presidente Biden intende essere un saldo sostenitore di Israele e contemporaneamente un efficace mediatore tra israeliani e palestinesi. Come leader del partito, Biden ha efficacemente sbarrato la strada ai tentativi di allontanare il partito Democratico dalle sue tradizionali posizioni di sostegno a Israele.

Il presidente uscente Donald Trump e il neo eletto presidente Joe Biden

In quanto israeliano, sono ottimista sul futuro delle relazioni Usa-Israele. Il nostro primo ministro, Benjamin Netanyahu, ha lavorato con Joe Biden quando era senatore e quando era vicepresidente. Sebbene entrambi facciano spesso riferimento alle loro divergenze, tutte e due parlano con fierezza della loro calorosa e leale amicizia. Da vicepresidente, Biden è stato spesso una voce rassicurante e dialogante durante i tumultuosi anni di Obama. Durante una delle visite del vicepresidente Biden in Israele, la Commissione per la pianificazione urbanistica della municipalità di Gerusalemme non ebbe la sensibilità di modificare la sua tabella di marcia e annunciò l’approvazione finale di un piano di costruzioni che inavvertitamente offese l’amministrazione Obama. Ne nacque un caso diplomatico, ma Biden si adoperò instancabilmente per spiegare che la tempistica dell’annuncio nasceva da un malinteso e non si trattava di un affronto intenzionale. È questo approccio equanime che possiamo aspettarci dal presidente Biden.

Nutro qualche preoccupazione sulla presidenza Biden? Sì. Il neo eletto presidente è un forte sostenitore del ritorno all’accordo sul nucleare iraniano. Come la stragrande maggioranza degli israeliani e dei nostri dirigenti, ho reputato che quell’accordo non fosse efficace nel fermare il programma di armi nucleari iraniane e non faceva i conti con lo sviluppo missilistico iraniano né con il suo sostegno al terrorismo globale. Inoltre, come residente ebreo in Giudea e Samaria (“un colono”), so che Biden sbaglia quando dice che noi ostacoliamo la pace. Mi auguro che il presidente Biden e la sua amministrazione si astengano da critiche inutili alla parte israeliana. Spero che queste preoccupazioni siano infondate, ma le ho.

Non c’è contraddizione tra ringraziare il presidente Trump e congratularsi con il neo eletto presidente Biden. Essendo di origine americana, amo l’America e so che augurarsi il successo dell’unione e del suo presidente è caratteristicamente americano quanto la torta di mele. La grandezza della democrazia americana è la capacità di lodare e criticare simultaneamente, e di non vedere gli avversari politici come nemici. Sarò per sempre grato al presidente Trump e auguro successo al neo eletto presidente Biden.

(Da: Times of Israel, 8.11.20)