Guerra in Ucraina: la maggior parte degli israeliani incolpa Putin, la maggior parte dei palestinesi no

In nettissima maggioranza gli ebrei israeliani (anche quelli immigrati dalla Russia) si identificano con le ragioni dell’Ucraina e incolpano Mosca della guerra

Bandiere israeliane e ucraine durante una protesta davanti all’ambasciata russa a Tel Aviv

Israeliani e palestinesi hanno atteggiamenti assai diversi rispetto alla devastante guerra che la Russia sta conducendo in Ucraina, e le opinioni espresse dalla maggior parte degli intervistati di ciascuna parte smentiscono l’automatismo dei cliché proposti dalla propaganda anti-israeliana, che ha subito cercato di imporre l’identificazione della vittima Ucraina con i palestinesi “che vivono sotto occupazione straniera”. I sondaggi d’opinione mostrano processi di identificazione del tutto diversi.

In base ai dati riportati in un articolo di Dahlia Scheindlin su Ha’aretz (3.4.22), gli israeliani intervistati in recenti sondaggi si schierano in modo schiacciante contro la Russia esprimendo forte empatia per la posizione dell’Ucraina, mentre i palestinesi si mostrano molto più divisi nell’attribuire la responsabilità della guerra. Non è difficile intuire il processo di identificazione scattato negli israeliani verso l’Ucraina vista come un paese democratico, legato ai valori di libertà e di pace, la cui esistenza stessa viene contestata e minacciata da una potente autocrazia straniera.

Nell’ultimo sondaggio Peace Index dell’inizio di marzo – riferisce Ha’aretz – una robusta maggioranza degli israeliani intervistati rifiuta completamente le argomentazioni della Russia. Il sondaggio, condotto da Nimrod Rosler e Alon Yakter dell’Università di Tel Aviv, chiedeva se la Russia fosse giustificata a usare la forza per salvaguardare i propri interessi e proteggere il popolo russo al di fuori dei suoi confini: la stragrande maggioranza (78%) risponde che è ingiustificata. In particolare, il 61% del totale afferma che è “completamente” ingiustificata, e il 76% afferma che l’occupazione russa dei territori ucraini e l’annessione della Crimea sono ingiustificate.

Un manifestante brucia il suo passaporto russo durante una protesta davanti all’ambasciata russa a Tel Aviv

Interessante notare che anche gli immigrati israeliani dall’ex Unione Sovietica rigettano le giustificazioni della Russia: secondo il Peace Index, anche in questo sottogruppo quasi tre quarti degli intervistati (73%) rifiuta sia l’idea che la Russia debba proteggere i suoi interessi con la forza militare, sia l’occupazione/annessione di parti dell’Ucraina.

Un altro sondaggio condotto in marzo dall’Israel Democracy Institute, con una particolare sovra-campionatura di immigrati provenienti da Russia e Ucraina (e altri immigrati dall’ex Unione Sovietica) ha rilevato attitudini molto simili. Alla domanda su quale parte fosse responsabile della guerra, il sondaggio dall’Israel Democracy Institute proponeva diverse risposte: “La Russia guidata da Putin; gli Stati Uniti e la NATO; l’Ucraina guidata da Zelenskyy, Tutti allo stesso modo oppure Altro/non lo so”. Ebbene, due terzi di tutti gli israeliani intervistati attribuiscono la responsabilità a Putin e alla Russia. Come prevedibile, gli ebrei non immigrati dall’ex Unione Sovietica sono inclini a incolpare la Russia in numero maggiore (77%), ma è interessante notare che accusano la Russia anche il 70% degli immigrati dall’Ucraina e ben due terzi di quelli immigrati dalla Russia stessa. Scorporando i dati dell’Israel Democracy Institute secondo l’auto-definizione politica – riporta sempre Ha’aretz – dal sondaggio emerge che l’84% degli ebrei che si definiscono di sinistra incolpa Putin, rispetto al 73% di quelli che si definiscono di destra.

Tutt’altro atteggiamento quello che viene registrato fra i cittadini arabi d’Israele. In netto contrasto con il forte rifiuto tra gli ebrei delle azioni e delle giustificazioni di Putin – continua Ha’aretz – solo poco più della metà degli intervistati arabi nel Peace Index dell’Università di Tel Aviv reputa ingiustificate che le argomentazioni russe su uso della forza e su occupazione/annessione (rispettivamente, il 55% e 53%). Ancora più netti i risultati dell’Israel Democracy Institute: alla domanda su quale sia la parte colpevole, solo il 27% degli arabi intervistati risponde la Russia di Putin (contro oltre i tre quarti del campione solo ebraico), e quasi un quarto dei cittadini arabi d’Israele risponde che i colpevoli sono “i paesi della NATO e gli Stati Uniti”.

Il dato è coerente con quello che emerge dai palestinesi di Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est. Nell’ultimo sondaggio condotto da Khalil Shikaki e Walid Ladadweh del Palestine Center for Policy and Survey Research, il 43% dei palestinesi incolpa la Russia per la guerra, cioè solo poco di più dei palestinesi che incolpano l’Ucraina (40%), rispondendo a una domanda che peraltro offriva solo queste due opzioni.

Complessivamente, la condanna dell’occupazione russa e dei tentativi di conquista militare da parte di Putin risulta molto ampia e condivisa fra gli ebrei israeliani (compresi quelli immigrati dalla Russia); molto meno fra arabi e palestinesi, che si dividono in parti quasi uguali fra coloro che accusano la Russia e coloro che invece, secondo un antico e consolidato riflesso anti-occidentale, incolpano Nato e America.

(Da: israele.net, 4.4.22)