Haley: “Perché abbiamo rafforzato i compiti dell’Unifil nel Libano meridionale”

Ambasciatrice Usa all’Onu: “Hezbollah prepara la guerra sotto gli occhi dei caschi blu, una situazione che deve finire”

Di Nikki Haley

Nikki Haley, ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite, autrice di questo articolo

Non capita tutti i giorni di riportare buone notizie dalle Nazioni Unite. Ma la scorsa settimana abbiamo ricevuto la buona notizia che il Consiglio di Sicurezza ha votato un significativo rafforzamento dei suoi sforzi volti a fermare i terroristi Hezbollah nel Libano meridionale.

Le nubi di guerra si sono andate addensando sotto gli occhi di una forza di pace delle Nazioni Unite. Su direttiva del suo protettore iraniano, Hezbollah ha accumulato nel sud del Libano un arsenale di armi e di combattenti esperti. La situazione si è fatta pericolosa, ma l’accordo raggiunto nel Consiglio di Sicurezza la scorsa settimana potrebbe rivelarsi un punto di svolta.

Hezbollah è diventato così spudorato che ha persino organizzato un tour per i mass-media nelle sue postazioni illegali di armi e combattenti, e ha invitato più di cento giornalisti ai quali i suoi miliziani hanno esibito i loro armamenti in una parte del Libano dove Hezbollah non dovrebbe avere né armi né uomini. In aperta violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite, i combattenti Hezbollah si sono messi in posa con i loro mitra e altre armi a beneficio dei giornalisti in visita. Un fotografo ha detto che sembrava di essere al “museo delle cere dei combattenti Hezbollah”. Eppure la forza dell’Onu nota come Unifil non ha visto nessuna delle armi che i mass-media stranieri hanno potuto fotografare.

L’ambasciatrice Usa Nikki Haley in visita lo scorso giugno al confine di Israele con il Libano

L’Unifil è per definizione una forza interinale, cioè provvisoria, ma si trova in Libano da quarant’anni. Una parte fondamentale del suo mandato consiste nell’aiutare il governo libanese a garantire che nella zona vicino al confine con Israele non vi siano armi fuori dal controllo del governo di Beirut. È un compito difficile, ma per troppo tempo la forza di mantenimento della pace non è riuscita per nulla a ottemperare a questa parte sostanziale del suo mandato. Alcuni dei suoi comandanti non ammettono nemmeno che vi sia il problema. Mentre l’Unifil gira la faccia dall’altra parte, Hezbollah si prepara alla guerra. Per sua stessa ammissione, Hezbollah è votato alla distruzione di Israele. Negli ultimi tempi ha raddoppiato gli sforzi, aumentando enormemente la sua dotazione di razzi, missili e combattenti.

All’Unifil è stata attribuita una significativa autorità per impedire l’attività illegale e ostile di Hezbollah. Il problema è che non la sta utilizzando. Ha sviluppato una sorta di mentalità del tipo “non vedo e non sento”. Ad esempio, a volte i caschi blu dell’Unifil incappano in posti di blocco mentre sono di pattuglia nel Libano meridionale. Improvvisamente compaiono degli uomini in abiti civili che bloccano i mezzi delle Nazioni Unite, rubano il loro equipaggiamento e li prendono a sassate finché non girano i tacchi e se ne vanno. Tutti sanno di chi si tratta. È Hezbollah: Hezbollah non vuole che l’Unifil veda cosa c’è al di là di quei blocchi stradali. E normalmente i caschi blu dell’Unifil fanno dietrofront e se ne vanno senza fare rapporto su chi li ha fermati e perché. L’Unifil non sa cosa nasconde Hezbollah e il mondo non viene a sapere perché le pattuglie vengono fatte tornare indietro.

Caschi blu dell’Unifil nel sud del Libano, vicino a un poster che inneggia al capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah

Questo stato di fatto dell’Unifil era inaccettabile, quindi gli Stati Uniti si sono rifiutati di accettarlo. La scorsa settimana, quando è venuto il momento di rinnovare il mandato della missione di mantenimento della pace, abbiamo insistito per un cambiamento che ci garantisca che l’Unifil sta facendo il suo lavoro e che, cosa cruciale, quando gli viene impedito di farlo, lo si venga a sapere. Dopo trattative piuttosto tese, un solo giorno prima della scadenza del mandato dell’Unifil, è stato raggiunto nel Consiglio di Sicurezza un accordo su una serie di modifiche su come dovrà funzionare la missione. Le nostre modifiche porteranno l’Unifil a rafforzare i suoi servizi di pattuglia e le sue ispezioni, contribuendo a contrastare l’attività illegale di Hezbollah. Ora l’Unifil potrà migliorare la sua presenza visibile sul terreno e la sua capacità di individuare e dissuadere l’afflusso di armi e combattenti.

La cosa più importante è che i nostri cambiamenti richiedono all’Unifil di segnalare quando le viene impedito di vedere qualcosa che vuole esaminare. D’ora in poi, quando i caschi blu incontreranno un posto di blocco di Hezbollah, dovranno comunicarci i dettagli su dove, quando e perché sono stati fermati. Questa trasparenza metterà fine all’ignoranza su ciò che sta veramente accadendo nel sud del Libano. Quando all’Unifil verrà impedito di svolgere il suo incarico, il Consiglio di Sicurezza ne verrà informato. E se l’Onu si rifiuterà di agire sulla base di queste informazioni, il mondo lo verrà a sapere.

Per gli Stati Uniti, questo è il momento di aumentare forza, risolutezza e responsabilità alle Nazioni Unite. Questo era lo scopo dei nostri sforzi per il rafforzamento dell’Unifil. Si tratta di un passo importante, ma c’è ancora molto da fare. In quanto succursale del regime fuorilegge iraniano, Hezbollah non rinuncerà ai suoi obiettivi terroristici. Ma se Hezbollah intensifica i suoi sforzi, gli Stati Uniti ed ora anche le Nazioni Unite intensificano gli sforzi contro di loro.

(Da: Jerusalem Post, 5.9.17)