Hamas manda soldi ai terroristi in Cisgiordania e continua a scavare tunnel dentro case e moschee
Le rivelazioni di due contrabbandieri arrestati confermano il cinico uso dei civili come scudi umani e dei permessi umanitari per scopi terroristici
Si è appreso martedì che a giugno polizia e servizi di sicurezza israeliani hanno arrestato due palestinesi accusati di contrabbando di denaro dalla striscia di Gaza verso terroristi di Hamas attivi in Cisgiordania.
Nel corso delle indagini, Itallah Sarhan, 47 anni, un camionista che lavora per una ditta impiegata da Hamas e Jihad Islamica nella rimozione della terra e della sabbia dai siti di scavo dei tunnel terroristici destinati ad infiltrare terroristi in Israele, ha rivelato una notevole quantità di informazioni sugli sbocchi delle gallerie che ha potuto vedere di persona durante il suo lavoro. Sarhan ha detto che a diversi di questi tunnel si accede attraverso strutture civili, come edifici d’abitazione e moschee. Sarhan ha anche rivelato informazioni sui siti di lancio dei razzi, che vengono appositamente situati in prossimità di strutture civili “in un modo che mette in grave pericolo la popolazione civile della striscia”, hanno sottolineato i servizi israeliani.
Sarhan è stato arrestato due settimane che aveva ottenuto il visto d’ingresso in Israele per lavoro. Il giorno dopo aver ricevuto il permesso, era stato subito avvicinato da un agente della polizia di Hamas a Gaza che lo aveva reclutato per contrabbandare denaro in Cisgiordania. Il poliziotto di Hamas lo aveva presentato ad altri operativi di Hamas che lo avevano pagato per questo compito, fornendogli anche un paio di scarpe fatte in modo da potervi nascondere denaro in banconote. L’inchiesta ha accertato che Sarhan era consapevole del fatto che stava trasportando denaro di Hamas destinato a finanziare le attività terroristiche dell’organizzazione in Cisgiordania.
Anche il secondo imputato, Faiz Attar, 65 anni, di Beit Lahiya, aveva un permesso di ingresso in Israele per condurre la sua attività commerciale. E’ stato arrestato al valico di Beit Tarkumiya quando si è scoperto che anche lui faceva da corriere per i fondi destinati a finanziare i terroristi di Hamas in Cisgiordania, e che era già riuscito a trasferire con questo sistema decine di migliaia di euro.
Le autorità di sicurezza israeliane hanno affermato che una serie di arresti operati negli ultimi mesi ha portato a nuove informazioni sui gruppi terroristici nella striscia di Gaza attivamente impegnati nel ricostruire le strutture militari e terroristiche distrutte da Israele durante la guerra dell’estate 2014.
Secondo i servizi di sicurezza, queste indagini più di ogni altra cosa mettono in luce come i terroristi di Hamas continuino ad approfittare cinicamente della disponibilità di Israele ad allentare le restrizioni di sicurezza rilasciando permessi di transito per lavoro, allo scopo di contrabbandare denaro e finanziare il terrore. “Lo stato di Israele – spiegano i servizi di sicurezza – permette ogni mese l’ingresso in Israele di migliaia di abitanti della striscia di Gaza per ragioni mediche, umanitarie e altre necessità. Ma spesso i terroristi sfruttano tali permessi per scopi illegali, come il finanziamento del terrorismo”.
(Da: YnetNews, Jerusalem Post, Times of Israel, 5.7.16)

Un rotolo di euro sequestrato dalle forze di sicurezza israeliane ad un palestinese che cercava di contrabbandarle lo scorso giugno attraverso il valico di Erez