Hamas: “Sia chiaro: vogliamo tutta la terra senza lasciarne un centimetro a Israele”

“Cresciamo i nostri figli per questo obiettivo”, dice il gruppo con cui Abu Mazen vuole dichiarare l’indipendenza.

image_3200Quelli che seguono sono brani tratti da un’intervista concessa da Mahmoud Al-Zahhar, uno dei più importanti leader di Hamas nella striscia di Gaza, trasmessa il 21 luglio 2011 dalla emittente egiziana Dream 1 TV.

Mahmoud Al-Zahhar: «Noi a Gaza abbiamo condotto un piano di resistenza allo scopo di cacciar via l’occupante. Il piano è stato realizzato e non rimane più un solo colono o soldato sul suolo palestinese a Gaza. Il nostro piano è di continuare con questo approccio. Oggi abbiamo completato la liberazione di Gaza, e il vostro piano non… In questo momento, quello che noi vi diciamo innanzitutto è: noi vogliamo la Palestina nella sua interezza, così non vi saranno equivoci. Se la nostra generazione non sarà in grado di conseguire questo obiettivo, lo sarà la prossima e noi stiamo crescendo i nostri bambini in questo senso. Palestina significa Palestina nella sua interezza, e Israele non può esistere in mezzo a noi.»
Intervistatore: «Ma questi erano i vostri discorsi in passato. Oggi parlate dei confini del 1967…»
Mahmoud Al-Zahhar: «Io giuro su Allah che questo è ciò che abbiamo in mente.»
Intervistatore: «Oggi parlate dei confini del 1967…»
Mahmoud Al-Zahhar: «Certo, ma è una fase. Questa è solo una fase.»
Intervistatore: «Quando Abu Ammar [Yasser Arafat] parlava di condurre una lotta per fasi, e di prendere e dare, voi lo accusavate di tradimento…»
Mahmoud Al-Zahhar: «No, non abbiamo mai accusato nessuno di tradimento. Parliamo di cooperazione sulla sicurezza e lascio a voi l’interpretazione. Lasciate che vi spieghi la differenza fra Fatah e noi su questo tema. Noi parliamo della liberazione dei territori pre-’67, ma non riconosciamo Israele su un singolo centimetro della terra. In altre parole, questa terra resterà nostra e quando il rapporto di forze cambierà noi la riconquisteremo. Riconquisteremo la terra anche se dovessimo farlo un centimetro alla volta. Dunque la differenza fra Fatah e noi è chiara. Loro hanno svenduto il 78% delle terre palestinesi considerandole terre israeliane. Considerano palestinese solo il 22% della terra, e pure quello è oggetto di negoziato. Pertanto a chiunque dica che Hamas ha accettato i confini del ’67… voglio mettere in chiaro una cosa: noi stabiliremo uno stato su ogni pezzo di terra, ma senza cedere neanche un pezzo di terra palestinese.»
Intervistatore: «Non è ciò che lei ha detto in passato.»
Mahmoud Al-Zahhar: «Non abbiamo cambiato i nostri discorsi.»
Intervistatore: «Quindi c’è stato uno sviluppo…»
Mahmoud Al-Zahhar: «Non c’è stato nessun sviluppo e nessun regresso. Questa è l’interpretazione reale di ciò che abbiamo compiuto. Abbiamo detto in passato e continuiamo a dire: la Palestina nella sua interezza è terra waqf islamica [patrimonio religioso inalienabile], e non può essere ceduta. […] Mahmoud Abbas [Abu Mazen] fa della ginnastica politica. Ha fatto un nuovo salto. Dopo un salto, la firma dell’accordo di riconciliazione [con Hamas], ora è saltato alla cosiddetta “realizzazione dell’indipendenza di settembre”. Io non so chi abbia inventato questo termine. “Realizzazione” significa la rivendicazione dei propri diritti. Chi mai al mondo gli ha dato il diritto di prendere in giro la gente dicendo che lo stato è alle porte? Ora, lui non è in grado di ottenere all’Onu lo status di “stato membro”. Non lo può ottenere perché il veto degli Stati Uniti glielo impedirà. Finora non è stato capace di ottenere neanche lo status di “stato non-membro” perché ha bisogno di nove paesi, cioè il 50% più uno, per ottenere questo status all’Assemblea Generale dell’Onu. Dunque cosa va cercando? Siamo di fronte a uno il cui piano è stato fatto a pezzi, il cui stagno è a secco e non vi si trova nemmeno una rana. Adesso ci porta a settembre e rinvia questa riconciliazione e la sua realizzazione fino a settembre, nel caso le circostanze cambino e riescano a ottenere uno stato. Ma poi, supponiamo che ottenga uno stato vero e proprio, che non vi sia il veto e che tutto vada bene: come lo metterà in pratica, quando gli Stati Uniti non sono capaci di convincere l’occupazione israeliana a fermare gli insediamenti neanche per tre mesi? Come istituirà in pratica questo stato? Siamo di fronte ad acrobazie politiche che non portano da nessuna parte. Hamas sa qual è l’obiettivo del suo programma. Abbiamo liberato Gaza con la resistenza. Vogliamo portare la resistenza anche in Cisgiordania. Il problema è la cooperazione sulla sicurezza e l’occupazione.»

(Da: MEMRI, 28.7.11)

Il video dell’intervista (con sottotitoli in inglese) al link:

http://www.memritv.org/clip/en/3051.htm

Si veda anche: