“Herzl voleva mandare i palestinesi in Africa perché venissero divorati dagli animali selvatici”

Lo ha detto (e non scherzava) un alto chierico dell’Autorità Palestinese in un discorso trasmesso dalla tv di Abu Mazen

Mahmoud al-Habbash, alto esponente religioso dell’Autorità Palestinese, ha affermato che Theodor Herzl voleva mandare gli arabi palestinesi “in Africa, perché venissero divorati dagli animali selvatici” e che “Balfour era un antisemita”. Lo ha segnalato la ong Palestinian Media Watch, che ha diffuso martedì la traduzione in inglese del sermone di Mahmoud al-Habbash, già consigliere del presidente palestinese Abu Mazen, oggi giudice supremo della shari’a nell’Autorità Palestinese e presidente del Consiglio Supremo per la giustizia della shari’a.

“Quando Herzl venne in Palestina – ha affermato Al-Habbash nel suo discorso, trasmesso il primo novembre dalla tv dell’Autorità Palestinese – trovò un popolo, cultura e progresso e disse: ‘Come possono immigrare qui gli ebrei? Come si può stabilire qui lo stato degli ebrei? Qui c’è un popolo. Noi vogliamo una terra senza popolo. Pertanto noi, la Gran Bretagna e gli stati occidentali dobbiamo agire per svuotare la Palestina dei suoi abitanti, del suo popolo, e gettarli nel deserto. E possiamo portarli in Africa, disse Herzl, in modo che gli animali selvatici li mangino e noi ci libereremo del cosiddetto popolo palestinese, cosicché la Palestina diventerà una terra senza popolo per un popolo senza terra’.”

Al-Habbash ha aggiunto: “Vennero portati qui degli stranieri che non hanno alcun legame con questa terra: né storicamente né religiosamente. Furono portati da tutto il mondo e piantati nel cuore di questa terra come spine, come picche, sulla base della cosiddetta Promessa Balfour che garantiva una cosiddetta ‘casa nazionale per gli ebrei’ in Palestina. Balfour non amava gli ebrei. Era [uno di quelli chiamati] antisemiti. Era ostile agli ebrei. Lui voleva sbarazzarsi degli ebrei ed emise questa promessa, la maledetta promessa [Dichiarazione Balfour]”.

La demonizzazione di Herzl e Balfour fatta da Al-Habbash fa parte della falsa narrativa dell’Autorità Palestinese secondo la quale solo i palestinesi hanno una storia in Terra d’Israele, ed ebrei e inglesi cospirarono per svuotare il paese degli arabi palestinesi e creare dal nulla uno stato per gli ebrei e un baluardo colonialista per gli inglesi in Medio Oriente. Questa lettura viene comunemente accompagnata dall’accusa a Balfour, agli inglesi e agli occidentali in generale di volersi “sbarazzare dei loro ebrei” o perché antisemiti, o perché stanchi dei “complotti ebraici” o entrambe le cose.

Il sermone del chierico palestinese va così ad aggiungersi a una lunga serie di dichiarazioni, sistematicamente rilanciate dalla tv ufficiale dell’Autorità Palestinese, volte a sostenere la totale estraneità del popolo ebraico in Terra d’Israele, e la assoluta illegittimità dell’esistenza di uno stato nazionale ebraico.

Arthur Balfour e Theodor Herzl sono due importanti figure nella storia del sionismo. Herzl, un giornalista ebreo austro-ungarico, drammaturgo, attivista politico e scrittore, è il fondatore del moderno sionismo politico. Balfour, segretario agli esteri britannico, diede il nome alla famosa Dichiarazione del 1917 (poi incorporata dalla Società delle Nazioni nel Mandato sulla Palestina) che sosteneva la creazione di una “sede nazionale per il popolo ebraico” in Palestina, in un’epoca in cui il paese era sotto dominio ottomano e contava meno di 700.000 abitanti in tutto fra musulmani, ebrei e cristiani.

(Da: Jerusalem Post, pmw.org, israele.net, 4.12.19)