Herzog: ricomporre la lacerazione prodotta nel paese dalla prospettata riforma della Corte Suprema

Il presidente d’Israele afferma che sta facendo tutto il possibile per mediare un accordo sulla riforma giudiziaria che sia accettabile per tutti

Il presidente d’Israele Isaac Herzog

Il presidente d’Israele Isaac Herzog ha confermato, domenica mattina, che sta cercando di trovare una soluzione di compromesso allo scontro innescato nel paese dalle riforme giudiziarie prospettate dal governo di Benjamin Netanyahu.

“Siamo alle prese con un profondo disaccordo che sta lacerando il paese – ha detto Herzog, parlando dalla sede della presidenza – Questo conflitto mi preoccupa e preoccupa gran parte delle persone in Israele e nella diaspora. I fondamenti della democrazia israeliana, che includono il sistema giudiziario, sono sacri e dobbiamo proteggerli a tutti i costi specie quando hanno luogo discussioni e dibattiti sui princìpi che attengono ai rapporti tra poteri e autorità”.

Secondo l’opposizione, il progetto di riforma avanzato dal ministro della giustizia Yariv Levin indebolirebbe, fino ad annullarla, la funzione di controllo di legittimità esercitata dalla Corte Suprema sulle leggi varate dalla Knesset, squilibrando il sistema di “pesi e contrappesi” che tutela le minoranze. I sostenitori della riforma affermano che negli ultimi trent’anni la Corte Suprema ha abusato di tale prerogativa con un attivismo troppo politicizzato e di parte e deve essere ridimensionata.

Sabato sera, circa 80.000 israeliani hanno manifestato sotto la pioggia, nel centro di Tel Aviv, contro il progetto di riforma di Levin. Altre manifestazioni minori si sono tenute a Haifa e Gerusalemme. Alcuni manifestanti hanno criticato il presidente Herzog accusandolo di inerzia.

La manifestazione di sabato sera in piazza Habima, a Tel Aviv

“Rispetto tutti coloro che discutono, tutte le persone coinvolte, i manifestanti che protestano. Apprezzo l’impegno pubblico in questo importante dibattito, e rispetto le critiche nei miei confronti – ha affermato domenica Herzog – Ma in questo momento sono concentrato su due compiti cruciali che credo siano mio dovere in quanto presidente dello stato: evitare una storica crisi costituzionale e fermare la perdurante frattura nella popolazione”.

Herzog ha detto che la Presidenza è forse l’unico luogo istituzionale che oggi gode della fiducia di tutti e che può ospitare discussioni sull’argomento e mediare allo scopo di trovare una soluzione accettabile per tutti, sia a porte chiuse che a porte aperte. “Nell’ultima settimana – ha detto – ho lavorato senza sosta, con ogni mezzo e con ogni soggetto interessato, con l’obiettivo di creare un confronto e un dialogo ampio, attento e rispettoso, che spero dia frutti”.

Herzog si è tuttavia detto consapevole che i suoi sforzi possono non avere successo. “Ammetto umilmente di non essere certo del successo di questa impresa. C’è buona volontà da parte delle varie parti a cui spetta la responsabilità, ma c’è ancora molta strada da fare e permangono lacune significative”, ha spiegato. Il presidente israeliano ha comunque assicurato che non permetterà che vengano lesi i principi della Dichiarazione di Indipendenza e il profilo ebraico e democratico dello stato. “Mi impegno a continuare a fare del mio meglio, e spero che si possa trovare la strada giusta per uscire da questa difficile crisi”, ha concluso Herzog.

(Da: Jerusalem Post, Ynetnews, Times of Israel, Israel HaYom, 15.1.23)