“I nostri nemici non capiscono che noi non andremo da nessun’altra parte”

Fiocco rosa nella famiglia Wolf, che il mese scorso ha avuto la casa distrutta da un missile palestinese

Di Yaron Doron

Yaron Doron, autore di questo articolo

Domenica scorsa la famiglia Wolf – la cui casa nel moshav Mishmeret, nel centro di Israele, è stata distrutta un mese fa da un missile palestinese sparato dalla striscia di Gaza – ha festeggiato l’arrivo del quinto nipote, una bambina. “È una tale gioia – dice nonno Robert Wolf – Una cosa meravigliosa in mezzo a tutto questo casino: ci dà tutta la forza del mondo”.

Wolf è emozionato non solo per la nuova nipotina, ma anche perché vede che le sue viti e fragole iniziano a fiorire. “Per me, questa è la vita – dice – La vedo e mi commuovo”.

La famiglia, che subito dopo la caduta del missile si era trasferita dalla figlia di Robert, Talia, ora ha affittato un appartamento. Hanno trascorso la cena pasquale con i loro vicini di Mishmeret. “Emotivamente è davvero difficile – dice Wolf – Pensiamo sempre a come erano le cose. Susan, mia moglie, ha ancora delle schegge nella testa e i dottori non hanno deciso se eliminarle o meno, se siano o no pericolose. Va in ospedale per i test quasi ogni giorno. È stata ferita su tutto il corpo perché lei, come ogni buona madre, si è presa cura che tutti fossero entrati nella stanza di sicurezza e poi non è riuscita a entrarci lei. E’ stata investita dall’urto alle spalle, è quella che è rimasta ferita più seriamente. E’ una realtà che ci accompagnerà per molto tempo, ma ci facciamo forza. È una donna molto forte. La prima cosa che ha detto in ospedale è stata: che fortuna che sia caduto su di noi che avevamo una stanza di sicurezza, e non sui nostri vicini che non ce l’hanno. Straordinaria”.

Robert Wolf davanti a ciò che resta della sua casa, nel moshav Mishmeret

L’eroe della storia è Daniel, il figlio di Wolf. “Se non fosse stato per Daniel non saremmo qui – spiega Robert – È lui che ci ha salvati. Si era addormentato nel soggiorno, ha sentito la sirena d’allarme e ci ha svegliati. Ha afferrato sua figlia ed è corso a svegliarci tutti. Io sono corso fuori a cercare la mia figlia più piccola, Lihi. Ho sentito l’esplosione dall’esterno. Ho visto l’intera casa che andava in frantumi. Ero sicuro che fossero tutti morti. Daniel, che era all’interno della stanza di sicurezza, è rimasto traumatizzato. Pensava d’aver perso padre, madre e sorella minore. Noi eravamo fuori. Pensava che non ci fosse alcuna possibilità che fossimo ancora vivi. La stanza di sicurezza ha salvato la mia famiglia. Senza di essa non avrei più nipoti, sarebbero stati uccisi. Non è una cosa da prendere alla leggera, bisogna entrare nella stanza di sicurezza quando suona l’allarme: salva la vita”.

Per Wolf è ancora difficile capacitarsi che tutta la sua famiglia è sopravvissuta. “Un pezzo dopo l’altro, come in un puzzle, stiamo cercando di rimettere insieme le nostre vite – spiega – Ciò che ci dà forza è il miracolo che abbiamo vissuto: c’erano sette persone in una casa, un missile ha distrutto la casa e noi siamo ancora tutti qui. Questo è un miracolo che ci accompagnerà per tutta la vita. È pazzesco perché la casa, invece, è sparita”.

“Questo è il mio paese, questo è il mio posto – conclude Wolf – Abbiamo ricevuto molto amore, molte persone sono venute in aiuto. Amo davvero questo paese. Non mi interessa la casa, mi interessa il mio paese. Questo è ciò che è importante. Costruiremo un’altra casa. Sono profondamente radicato in questa terra. I nostri nemici ancora non capiscono che non andremo da nessun’altra parte. Non capiscono che Israele cresce e diventa sempre più forte”.

Dopo le feste pasquali, quel che rimane della casa verrà demolito. “Spero davvero di celebrare l’anno prossimo il Giorno dell’Indipendenza nella nostra nuova casa. Dobbiamo tornare a Mishmeret il prima possibile”.

(Da: Israel HaYom, 25.4.19)

Il missile palestinese lanciato alle 5.25 locali della mattina del 25 marzo da Rafah (striscia di Gaza meridionale) ha colpito casa Wolf, a 120 km di distanza, nel moshav (villaggio cooperativo) Mishmeret, 20 km a nord di Tel Aviv (clicca per ingrandire)