I palestinesi stanno pianificando una “spontanea rivolta popolare” contro il workshop sulla pace economica in Bahrain

Intanto i giordani sono furibondi con Abu Mazen che blocca tutti i tentativi di alleviare la crisi economica nell’Autorità Palestinese

Di Khaled Abu Toameh

Khaled Abu Toameh, autore di questo articolo

I palestinesi stanno pianificando una “rivolta popolare” a fine mese per protestare contro il preannunciato piano per la pace in Medio Oriente del presidente americano Donald Trump. Le proteste “spontanee”, in programma per il 25 e il 26 giugno, coincideranno con il lancio del workshop economico indetto dagli Stati Uniti in Bahrain, dove l’amministrazione Usa intende svelare la parte economica del suo atteso piano. Sin dall’annuncio della conferenza in Bahrain, la dirigenza dell’Autorità Palestinese fa pressione su palestinesi e arabi perché la boicottino.

Rappresentanti delle varie fazioni dell’Olp, delle organizzazioni della società civile palestinese e diverse personalità palestinesi indipendenti esortano tutti i palestinesi a partecipare alle proteste contro il piano di pace di Trump e la conferenza del Bahrain. L’appello è stato lanciato dopo un incontro domenica scorsa a el-Bireh, la città adiacente a Ramallah.

Wasel Abu Yusef, membro del Comitato esecutivo dell’Olp, ha detto che l’incontro di domenica è stato il primo di una serie  di riunioni tese a organizzare “azioni popolari per fronteggiare le macchinazioni israelo-americane volte a liquidare i diritti del popolo palestinese”. I palestinesi, ha detto Abu Yusef, devono impegnarsi in “azioni di lotta per sventare l’accordo del secolo, a cominciare dal suo aspetto economico, e dar voce al loro rifiuto di tutte le politiche americane”.

Il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen

Le proteste programmate si svolgeranno nei “punti di frizione” e non all’interno delle città palestinesi, ha aggiunto Abu Yusef, facendo intendere che i palestinesi insceneranno le proteste ai posti di controllo che si trovano ai confini fra Autorità Palestinese e Israele.

Tayseer Khaled, un altro esponente dell’Olp, ha invocato una “completa rivolta nazionale” contro Israele.

(Da: Jerusalem Post, 10.6.19)

Riferisce Alex Winston: Funzionari del governo giordano sarebbero furibondi con il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) per la sua condotta riguardo alla crisi economica dell’Autorità Palestinese, con scelte che potrebbero scatenare violenze che minacciano di dilagare anche in Giordania. Lo riferisce il quotidiano israeliano Israel HaYom citando un’alta fonte giordana secondo la quale Abu Mazen ha rifiutato, fra l’altro, una proposta per risolvere la crisi economica e ha vietato agli alti funzionari palestinesi di incontrare i loro omologhi israeliani.

La settimana scorsa, il primo ministro dell’Autorità palestinese Mohammed Shtayyeh ha asserito che l’Autorità Palestinese è vicina all’insolvenza, dopo aver rifiutato per mesi di riscuotere le tasse riscosse da Israele a causa della decisione di Israele di detrarne la quota (ca. il 6%) che i palestinesi girano come vitalizi ai terroristi detenuti e ai famigliari di terroristi morti compiendo attentati. L’Autorità Palestinese ha anche un debito con la Israel Electric Corporation nell’ordine di miliardi di shekel.

Secondo alti funzionari di Amman, Abu Mazen ha respinto una proposta di Giordania, Arabia Saudita, Bahrein ed Emirati Arabi Uniti volta a superare la crisi nell’Autorità Palestinese integrando la quota che Israele congela. Era stato inoltre concordato dalla Giordania che Israele smettesse di trattenere dall’importo i debiti dell’Autorità Palestinese con la Israel Electric Corporation, e l’istituzione di un comitato congiunto israelo-palestinese per trovare una soluzione concordata a tale debito. Avevano già avuto luogo alcuni incontri sull’argomento tra il ministro delle finanze israeliano Moshe Kahlon e il ministro palestinese Hussein Al-Sheikh quando Abu Mazen ha bloccato tutto.

Sempre stando alle fonti giordane, durante una recente visita in Medio Oriente degli inviati Usa Jared Kushner e Jason Greenblat, ai palestinesi è stato offerto un generoso pacchetto di aiuti americani destinato a Ramallah se avessero accettato di presenziare alla prossima conferenza economica in Bahrain, ma anche questa proposta è stata respinta da Abu Mazen.
(Da: Jerusalem Post, 10.6.19)