Il cinico utilizzo dei bambini fatto da Hamas, nelle parole di un giornalista palestinese

Testimonianze e immagini in un nuovo documentario

“Usano soprattutto bambini sotto i 12 anni”

In un nuovo documentario pubblicato da TPS (Tazpit Press Service), un giornalista palestinese descrive in dettaglio come gli operativi di Hamas mettono in pericolo i bambini palestinesi di Gaza spingendoli negli scontri in prima linea ai confini con Israele.

“Ho visto con i miei occhi quelli di Hamas entrare nelle case dei poveri a Gaza – dice il giornalista, il cui volto è offuscato e la voce distorta per motivi di sicurezza – a portare aiuti materiali e soldi e chiedere alla gente di radunarsi in luoghi specifici a Gaza, per poi caricare i bambini sugli autobus e portarli al confine. La cosa si ripete in modo esagerato. Usano soprattutto bambini sotto i 12 anni. Ho visto capi di Hamas portarsi le sedie e starsene a un chilometro dalla barriera di confine, seduti a guardare la gente che moriva. Portano i bambini nei campi da gioco e li fanno giocare – continua il giornalista palestinese – poi li spingono a fare tutto il possibile per avvicinarsi alla barriera. L’obiettivo è influenzare l’opinione pubblica generale, che crede che i bambini vengano tenuti al sicuro. Quelli di Hamas sfruttano questo fatto per sostenere che Israele uccide i bambini. E quando Hamas aumenta lo sforzo di sfruttare i bambini? Quando si avvicina il momento dei pagamenti mensili di Al-Amedi [inviato del Qatar]. Questo è ciò che succede veramente”.

Bambini palestinesi mandati in avanscoperta a copertura dei terroristi che attendono in agguato, al riparo

Nel filmato di poco più di 8 minuti, in inglese, viene anche intervistato Shaked, un comandante di plotone delle Forze di Difesa israeliane in servizio ai confini con Gaza. “Il nostro più grande problema è avere a che fare con i bambini – conferma il militare – Ad ogni protesta e sommossa, vediamo centinaia se non migliaia di bambini al confine, in prima linea, sulla linea del fronte, bambini sotto la direzione dei grandi. Quello che vediamo abitualmente sono due o tre adulti che fanno correre una fila di bambini verso la barriera di confine. Gli adulti stanno sempre a distanza dal perimetro di sicurezza oltre il quale noi siamo autorizzati a sparare, e da lì mandano i bambini verso la recinzione muniti di fionde, ordigni esplosivi, cutter (per tagliare la rete). Sono cose che vediamo regolarmente”.

Aggiunge Eli Bogdan di My Truth, una ong che raccoglie le testimonianze dei soldati israeliani: “Gruppi di bambini vengono mandati il più vicino possibile alla barriera di confine ad appiccare fuochi per dare copertura ai terroristi, i quali poi arrivano dietro al fumo e ai civili portando esplosivi. Quando occorre mandano una persona molto anziana che cammina con il bastone e una borsa di molotov, perché sanno che le Forze di Difesa israeliane non gli spareranno. Questo è il cinico e triste uso che fanno della popolazione civile. La mandano al confine come copertura delle azioni dei terroristi, che non sono solo pietre e molotov, già di per sé pericolose, ma anche granate e fuoco di cecchini. In una testimonianza, un soldato ha raccontato di un terrorista di Hamas che lanciava al di là del confine una granata, non una molotov ma una vera granata, e quando ha capito d’essere stato individuato la prima cosa che ha fatto è stata afferrare un bambino e tenerlo stretto a sé per proteggersi”.

Tazpit Press Service ha interpellato Raed Salahiah, capo della pubblica istruzione nella striscia di Gaza, per avere la sua opinione, ma non ha ricevuto risposta.

(Da: Jerusalem Post, TPS, 25.7.19)