Il fine settimana di fuoco scatenato da Hamas

Israele: “Non tollereremo nessun tipo di terrorismo: né razzi né tunnel né incendi dolosi”

Le comunità israeliane bersagliate dal fuoco di Hamas e Jihad Islamica durante lo scorso fine settimana

Dopo più di tre mesi di incendi dolosi innescati quotidianamente da ordigni incendiari palestinesi (che hanno devastato migliaia di ettari di campi e riserve naturali israeliani presso la striscia di Gaza), quando – venerdì scorso – un’ennesima giornata di attacchi ha visto i palestinesi lanciare granate e molotov contro i soldati che presidiavano il confine (ferendone uno), le Forze di Difesa israeliane hanno reagito colpendo alcune strutture terroristiche nella striscia di Gaza. Tanto è bastato perché Hamas, accusando Israele di volere l’escalation, lanciasse per tutta la giornata di sabato una raffica di 200 razzi e bombe di mortaio verso le comunità civili israeliane. Il sistema di difesa “Cupola di ferro” ne ha intercettato una quarantina che stavano per colpire aree residenziali, mentre ha lasciato che il resto si abbattesse in aree non edificate, su entrambi i lati del confine. L’allarme antiaereo è risuonato 175 volte, costringendo i cittadini israeliani a trascorrere gran parte della giornata nei rifugi. Quattro israeliani sono rimasti feriti da schegge quando un razzo Qassam ha colpito il loro edificio a Sderot.

All’aggressione, le Forze di Difesa israeliane hanno risposto bombardando nella giornata di sabato decine di postazioni di Hamas nella striscia di Gaza. I vertici dell’esercito hanno parlato della più vasta operazione militare nella striscia di Gaza dopo la guerra anti-Hamas dell’estate 2014. Tra l’altro sono stati colpiti: due tunnel per infiltrazioni terroristiche nel nord e nel sud della striscia, il quartier generale di Hamas a Beit Lahiya, depositi i armi, postazioni di lancio e un palazzo di cinque piani nel campo palestinese di al-Shati che fungeva da struttura militare di Hamas (vedi foto e video su YnetNews). L’edificio, noto come “Biblioteca nazionale palestinese”, era utilizzato da Hamas come centro d’addestramento per la guerra urbana. Mai terminato e in gran parte abbandonato, sorgeva vicino alla moschea Sheikh Zayed, che ha subito alcuni danni collaterali. Qui, secondo fonti di Hamas, sarebbero rimasti uccisi due adolescenti. “Hamas continua a utilizzare infrastrutture civili per scopi militari, mettendo in pericolo i civili sotto la sua responsabilità – hanno dichiarato le Forze di Difesa israeliane – L’edificio doveva essere usato a vantaggio dei residenti della striscia, e invece negli ultimi anni è stato utilizzato per addestrare unità di combattimento di Hamas, esercitandole a conquistare edifici e, recentemente, alla guerra nei tunnel grazie a un tunnel d’attacco scavato sotto il costruzione”.

Colti alla sprovvista dall’ennesimo allarme anti-aereo, mamme e bambini israeliani aspettano il cessato allarme nella scale del loro condominio, considerate più sicure nel caso l’edificio venga colpito da un razzo lanciato dai terroristi palestinesi di Gaza

Le Forze di Difesa israeliane affermano d’aver fatto di tutto per evitare di colpire civili innocenti. Il portavoce militare, Ronen Manelis, ha detto sabato ai giornalisti che le forze israeliane hanno anche preavvertito la popolazione palestinese di allontanarsi da certe zone prima delle incursioni. “Non abbiamo alcuna intenzione di far del male a nessuno che non sia un terrorista – ha spiegato Manelis – Dobbiamo solo convincere Hamas che i lanci di razzi sono destinati al fallimento”. “Volevamo distruggere le loro infrastrutture senza causare vittime, ed è quello che abbiamo fatto, colpendo obiettivi che avevamo individuato con settimane e mesi d’anticipo – ha detto ai giornalisti un alto ufficiale dell’aviazione – La nostra intelligence è molto precisa. Ma se Hamas deciderà di ampliare la portata dei lanci di razzi, se ne pentirà”. Un ufficiale del Comando Sud ha aggiunto: “Solo i fatti sul terreno determineranno la nostra risposta futura”. Israele, ha spiegato Manelis, non può permettere che continuino i quotidiani lanci di aquiloni e aerostati incendiari, i ricorrenti attacchi terroristici contro le truppe sul confine e i lanci di razzi sui civili israeliani come parte delle manifestazioni della cosiddetta “marcia del ritorno”. “Non possiamo tollerarlo – ha detto il portavoce militare – Nostante il calo del numero di persone che danno l’assalto alla recinzione di confine, solo venerdì scorso sono stati lanciati sei esplosivi e granate contro i soldati ed è stato ferito un maggiore. Dobbiamo fermare tutto questo”.

Sabato sera fonti palestinesi da Gaza hanno annunciato che era stato raggiunto un cessate il fuoco mediato dall’Egitto, che sarebbe entrato in vigore domenica mattina. Tuttavia, dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco, altri quattro ordigni sono stati sparati da Gaza verso le comunità israeliani nelle vicinanze. L’aviazione israeliana ha reagito colpendo la postazione da dove erano stati lanciati i colpi.

Sempre domenica mattina i mass-media palestinesi hanno riferito che due persone sono rimaste uccise in una “misteriosa esplosione” in un edificio della città di Gaza. La stessa tv Al-Aqsa, affiliata a Hamas, ha attribuito l’esplosione a un “incidente sul lavoro”, l’eufemismo solitamente usato per indicare una detonazione avvenuta accidentalmente durante la manipolazione di esplosivi. Secondo l’agenzia palestinese Ma’an, si tratterebbe di Ahmad Husan, capo di un’unità missilistica appartenente ad Ayman Jawda, una diramazione locale delle Brigate Martiri di al-Aqsa, e del suo figlio tredicenne.

Domenica mattina altri tre incendi dolosi sono stati innescati da palloni incendiari palestinesi nei pressi dei kibbutz Yad Mordechai e Or HaNer. Poco dopo, le forze israeliane hanno attaccato tre cellule terroristiche che si apprestavano a lanciare altri palloni incendiari dalla parte settentrionale e centrale della striscia di Gaza. A differenza dei casi precedenti in cui le Forze di Difesa avevano sparato solo colpi di avvertimento in prossimità dei lanciatori, questa volta le cellule sono state prese di mira direttamente quando si è scoperto che comprendevano operativi di Hamas. Un terrorista sarebbe rimasto ucciso.

Meme diffuso dall’Israeli Jewish Congress con l’ hashtag “Israele sotto il fuoco”. In 100 giorni, 7.500 acri (3.035 ettari) di terra in Israele bruciati da aquiloni e palloni incendiari da Gaza. Equivalgono a 5.000 campi della Coppa del mondo di calcio! Questi aquiloni e palloni non sono giocattoli, sono strumenti del terrorismo

Secondo fonti della striscia di Gaza citate da YnetNews, il cessate il fuoco accettato da Hamas e Jihad Islamica prevederebbe solo una “graduale riduzione” dei palloni incendiari. Aprendo domenica mattina la riunione settimanale di governo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele non accetta nessun cessate il fuoco che non preveda anche la cessazione completa e immediata dei lanci di ordigni che causano gli incendi terroristici. “Ho sentito dire – ha detto Netanyahu – che Israele avrebbe accettato un cessate il fuoco che consentirebbe il proseguimento del terrorismo con aquiloni e palloni incendiari. Non è vero. Non siamo disposti ad accettare attacchi contro di noi e risponderemo in modo appropriato”. Anche il ministro della difesa Avigdor Lieberman ha affermato che le Forze di Difesa israeliane “non tollereranno aggressioni a base di razzi, aquiloni, droni o altro. Mi auguro che Hamas tragga la sue conclusioni. Se non lo faranno, pagheranno un caro prezzo”. “Per tre mesi abbiamo assistito al terrorismo incendiario, con circa mille palloni esplosivi e incendiari lanciati contro i residenti israeliani presso la striscia di Gaza – ha detto il ministro dell’istruzione Naftali Bennett – Solo nei ultimi giorni, i residenti del sud hanno subìto circa 200 razzi. Poi, quando e come le conviene, Hamas dice che noi accettiamo un cessate il fuoco. Dunque diciamolo forte e chiaro: un cessate il fuoco senza cessazione degli incendi terroristici non sarebbe deterrenza, sarebbe una resa”. Secondo il ministro dell’energia Yuval Steinitz, citato domenica da YnetNews, l’Iran e il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) stanno cercando di fomentare le tensioni a Gaza. “Abu Mazen – ha sottolineato Steinitz – sta intenzionalmente tagliando gli stipendi dei dipendenti dell’Autorità Palestinese a Gaza e cerca di minare l’approvvigionamento di elettricità e acqua nella striscia per creare un’esplosione umanitaria”. Anche Steinitz ha sottolineato che Israele “non tollererà nessun tipo di terrorismo: né razzi, né tunnel né incendi dolosi. Qualsiasi violazione del nostro territorio, qualsiasi danno ai nostri cittadini o alle loro proprietà susciterà una risposta molto forte”. Steinitz ha aggiunto: “Se la situazione peggiorerà, prenderemo in considerazione operazioni militari molto più ampie di quelle che abbiamo fatto finora ed anche l’uccisione mirata (di terroristi e capi terroristi)”.

Domenica sera le Forze di Difesa israeliane hanno schierato batterie anti-missile aggiuntive “Cupola di ferro” nelle regioni meridionali e centrali del paese. Sono stati anche temporaneamente richiamati in servizio un certo numero di riservisti per rafforzare lo schieramento nella zona. Con una decisione insolita, probabilmente intesa a inviare un avvertimento a Hamas, le forze israeliane hanno diffuso un video che ritrae il dispiegamento dei sistemi di difesa (vedi il video su YentNews). Domenica scorsa, le forse israeliane hanno attaccato per la quarta volta nella giornata una cellula di lanciatori di ordigni incendiari nella zona di Beit Hanoun, nel nord della striscia di Gaza.

“Siamo sulla via della vittoria – ha dichiarato domenica il capo di Hamas, Ismail Haniyah – La questione della Palestina, di Gerusalemme e di Gaza è sempre in cima alla nostra agenda. Le marce settimanali (al confine con Israele) continueranno fino a quando non avremo raggiunto tutti i nostri obiettivi, il primo dei quali è togliere l’assedio a Gaza. Continueremo a marciare fino a quando non realizzeremo il diritto al ritorno. Non rinunceremo mai a tornare in tutta la terra di Palestina”. Haniyah si è inoltre vantato del fatto che, a suo dire, sono state le fazioni armate della striscia di Gaza ad aver avuto “l’ultima parola” prima della fine dell’ultima escalation.

(Da: YnetNews, Jerusalem Post, Times of Israel, Israel HaYom, 14-15.7.18)

 

Kamil Abu Rokon, ufficiale di collegamento coi palestinesi delle Forze di Difesa, ha diffuso domenica un video in arabo via Facebook in cui sbugiarda le ““fake news” di Hamas, che ha cercato di accusare Israele d’aver colpito sabato a Gaza “un parco giochi per bambini”.

“Nel video che avete davanti agli occhi – spiega Kamil Abu Rokon – potete vedere chiaramente i membri dell’ala militare di Hamas che si esercitano al combattimento nell’edificio che abbiamo distrutto. Hamas ha affermato che si trattava di un innocente edificio civile e di un parco giochi per bambini. La verità l’avete davanti a voi: addestramento al combattimento in un centro abitato ed esercitazioni che simulano il sequestro di un soldato israeliano da rapire attraverso un tunnel sotterraneo per infiltrazioni terroristiche. Ecco per cosa veniva usato questo edificio”. Abu Rokon aggiunge che Hamas aveva scelto di proposito un edificio accanto a una moschea, “un luogo sacro, usato per la preghiera”.

Nel video (con immagini del marzo scorso) si vedono terroristi di Hamas in tenuta da combattimento e armi automatiche che simulano un assalto all’edificio, sparano nelle stanze, si calano lungo i muri e agguantano qualcuno vestito da soldato israeliano. “Abitanti di Gaza – ha concluso Abu Rokon – Rendetevene conto: a chi svolge attività di addestramento terroristico a ridosso di un parco giochi, dei vostri bambini non importa assolutamente nulla”. (Da: Times of Israel, 15.7.18)

Vedi il video su Times of Israel