Il giacimento Leviathan potrebbe imprimere una svolta ai rapporti tra Israele e Unione Europea

Una fonte alternativa di gas naturale, affidabile e a prezzi competitivi, può ridurre la capacità di Mosca di utilizzare l'energia come arma politica contro l'Europa

Di Frank Musmar

Frank Musmar, autore di questo articolo

Leviathan, il più grande giacimento di gas naturale finora scoperto, si trova sotto il mar Mediterraneo al largo della costa d’Israele. È sul fondo del Bacino del Levante, un’area ricca di idrocarburi. Il giacimento si trova circa 130 chilometri a ovest di Haifa, a una profondità di 1.500 metri.

Si stima che Leviathan contenga più di 21 trilioni di piedi cubi di gas naturale, abbastanza per soddisfare le esigenze di produzione energetica d’Israele per i prossimi quarant’anni, lasciando comunque ampi margini per l’esportazione.

Leviathan potrebbe rivelarsi un fattore di svolta per le relazioni fra Israele e Unione Europea. Le riserve di gas d’Israele confermate sono valutate in circa 455 miliardi di metri cubi, mentre in totale il Mediterraneo orientale ha circa 2.100 miliardi di metri cubi di gas. Il consumo di gas in Europa nel 2017 è stato di 410 miliardi di metri cubi, il che significa che le riserve d’Israele sono sufficienti per rifornire l’Unione Europea.

Si prevede che nel 2020 la produzione israeliana di gas supererà la domanda dell’80% grazie alla produzione di Leviathan 1A. Ciò consentirà a Israele di diventare un esportatore di gas nel Mediterraneo orientale (anche il giacimento Karish, che ha riserve recuperabili per 60 miliardi di metri cubi, è in fase di sviluppo e dovrebbe iniziare a rifornire il mercato interno nel 2021).

Il gas naturale israeliano offre all’Unione Europea la rara opportunità di allentare l’annosa morsa della Russia sull’energia. Mosca usa l’accesso alle forniture energetiche come un’arma politica. Il Bacino del Levante offre all’Unione Europea un’alternativa: una fonte affidabile e competitiva di gas naturale liquefatto.

Impianto per il trattamento del gas dal giacimento israeliano Leviathan, visto dalla riserva naturale Dor Habonim Beach, a sud di Haifa

Nel gennaio 2019, Israele Egitto e Cipro hanno annunciato la creazione dell’Eastern Mediterranean Gas Forum, con l’obiettivo di costruire un gasdotto di 1.200 miglia che colleghi all’Europa le abbondanti riserve di idrocarburi del Bacino del Levante passando attraverso Cipro e Creta. La Commissione Europea ha contribuito con quasi 39 milioni di dollari al progetto, che dovrebbe essere completato entro sette anni.

La trasformazione del Mediterraneo orientale in un centro energetico potrebbe avere importanti implicazioni geopolitiche globali. Dopo un incontro a Tel Aviv con i ministri dell’energia di Israele, Cipro, Grecia e Italia, il Commissario europeo per il clima e l’energia Miguel Arias Canete ha dichiarato che il gasdotto aiuterebbe l’Unione Europea a limitare la sua dipendenza dal gasdotto Nord Stream attraverso la Russia. Questo sviluppo ovviamente preoccupa Mosca, perché l’economia russa dipende pesantemente dall’esportazione di risorse come petrolio e gas naturale. La Russia detiene il 54% delle riserve totali di gas del mondo, il 46% del carbone, il 14% dell’uranio e il 13% del petrolio. E garantisce il 37% delle forniture di gas dell’Europa tramite il suo gigante del petrolio e del gas, Gazprom. La dipendenza energetica dell’Europa ha ricompensato profumatamente la Russia.

Il contratto della Russia per l’utilizzo di gasdotti ucraini per il trasporto di gas naturale in Europa è scaduto il 31 dicembre 2019. L’ultima volta che il contratto è stato negoziato, la Russia ha interrotto le forniture di gas per 13 giorni in pieno inverno. Il risultato furono temperature da congelamento nelle case di mezza Europa. Se non viene firmato un contratto e l’Ucraina cessa di essere paese di transito, può darsi che l’Europa non subisca una carenza immediata, ma certamente i prezzi saliranno.

Dieci anni fa, Israele dipendeva dal gas naturale egiziano. Oggi Israele esporta gas naturale sia in Egitto che in Giordania. Sono già stati conclusi accordi per l’esportazione in Giordania ed Egitto del gas di Leviathan Fase 1A. A partire dal 2020 Israele esporterà in Giordania 3 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno attraverso un gasdotto di 65 km. Ma Israele dovrà accedere a mercati aggiuntivi se vuole esportare grandi quantità di gas naturale. Ecco perché una florida relazione energetica con l’Unione Europea è nell’interesse non solo dell’Europea, ma anche di Gerusalemme.

(Da: jns.org, 19.1.20)