Il nuovo missile iraniano che evoca il massacro degli ebrei di Khaybar

E’ un caso se il "Demolitore di Khaybar" riecheggia lo slogan “Ricordate Khaybar, o ebrei, l'armata di Maometto tornerà” tipico delle manifestazioni islamiste antisemite?

La presentazione del missile “Khaybar shekan”

La tv di stato iraniana ha rivelato un nuovo missile di fabbricazione nazionale che ha una gittata di 1.450 chilometri, il che significa che potrebbe raggiungere Israele dall’Iran occidentale (il punto più vicino di Israele all’Iran è a circa 1.000 chilometri di distanza).

Il missile si chiama “Khaybarshekan” ovvero “Demolitore Khaybar”, verosimile riferimento alla storica battaglia che ebbe luogo nel VII secolo e.v., all’inizio del periodo islamico, contro gli ebrei dell’oasi di Khaybar, nella regione dell’Hijaz (150 km a nord di Medina, nella penisola arabica), che furono sopraffatti dai guerrieri musulmani.

Il grido di battaglia Khaybar, Khaybar ya yahud (“Khaybar, Khaybar, oh ebrei”) è spesso usato come slogan anti-ebraico con il chiaro intento di minacciare e invocare l’omicidio di massa o un vero e proprio sterminio degli ebrei.

Non c’è alcun dubbio che i riferimenti a “Khaybar” vengono usati in Medio Oriente come grido di battaglia contro Israele ed ebrei. Le manifestazioni a forte connotazione antisemita che hanno attraversato Europa e Stati Uniti durante il conflitto innescato da Hamas lo scorso maggio erano quasi sempre accompagnate da slogan di questo tipo. “I manifestanti antisemiti a Bruxelles – si legge in un rapporto dell’American Jewish Committee – scandivano Khaybar khaybar, ya yahud! Jaysh Muhammad sa-ya’ud ovvero ‘Ricordate Khaybar, o ebrei, l’armata di Maometto tornerà’, un evidente riferimento alla battaglia dell’anno 628 in cui il profeta Maometto e i suoi eserciti decimarono una comunità ebraica, diventato un grido di battaglia islamista contro gli ebrei”.

Quando hanno dato notizia della nuova arma e del nuovo nome, i mass-media iraniani non hanno collegato direttamente il missile ad attacchi contro lo stato ebraico. Hanno detto che si tratta di un missile strategico di terza generazione sviluppato dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie e che utilizza combustibile solido. È stato svelato dal generale Amir Ali Hajizadeh, Comandante della forza aerospaziale del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, durante una visita a una base missilistica. “Il missile strategico Demolitore Khyber – ha scritto l’agenzia iraniana Tasnim – è un missile della terza generazione di missili a lungo raggio del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, che ha caratteristiche uniche”.

Il nuovo missile iraniano

E’ legittimo chiedersi se il nome scelto dagli iraniani per il missile non intenda proprio evocare antiche battaglie islamiche e impressionare l’opinione pubblica nella regione. E’ del tutto plausibile che la Repubblica Islamica voglia evocare più o meno esplicitamente un antico massacro di ebrei per mano musulmana, per cercare di affermare l’Iran moderno come l’attuale incarnazione del primo periodo musulmano, “l’islam autentico” in lotta contro “gli ebrei”. Lo fa senza proclamarlo apertamente, perché il regime iraniano finge di non essere antisemita, anche quando lancia precisi segnali antisemiti “in codice”.

Una semplice ricerca su alcuni dei principali mass-media iraniani – scrive Seth J. Frantzman sul Jerusalem post – permette di trovare diversi riferimenti alla battaglia “contro i sediziosi ebrei di Khaybar”. Secondo altri articoli iraniani, la tradizione vuole che durante la storica battaglia si dovette “demolire” una robusta cancellata difensiva di una fortezza ebraica, con uso dello stesso termine utilizzato per il nome del missile attuale. Un altro riferimento nel sito iraniano Mashregh News fa pensare all’uso del termine in riferimento alla “rottura” di un patto. In altri articoli, il termine viene usato in riferimento alle vittorie dei combattenti iraniani nella guerra Iran-Iraq degli anni ‘80. Chiaramente, il termine viene usato per descrivere le qualità guerriere che l’Iran ritiene di possedere e che richiama usando nomi del primo periodo islamico. In questo contesto, il nome del nuovo missile suona come una minaccia diretta contro Israele.

L’Iran, che dispone di uno dei più grandi programmi missilistici del Medio Oriente, afferma che i suoi missili balistici hanno una portata fino a 2.000 km e sono in grado di raggiungere Israele e le basi statunitensi nella regione. “L’Iran continuerà a portare avanti il suo programma di missili balistici”, ha dichiarato il capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, Mohammad Bagheri, durante la cerimonia in una base delle Guardie Rivoluzionarie dove è stato mostrato il nuovo missile.

(Da: Jerusaelm Post, Times of Israel, 9.2.22)

Manifestazione palestinese in Italia. Sotto la scritta in italiano, lo slogan in arabo: “Khaybar khaybar, ya yahud! Jaysh Muhammad sa-ya’ud”