Il piano di Hamas: una serie di attentati anti-israeliani per strappare il potere all’Autorità Palestinese in Cisgiordania

Abu Mazen “molto preoccupato” per il piano scoperto dai servizi di sicurezza israeliani

Gaza, giugno 2007: miliziani di Hamas nello studio personale del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), dopo averne cacciato gli uomini di Fatah

Gaza, giugno 2007: miliziani di Hamas nello studio personale del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), dopo averne cacciato gli uomini di Fatah

Alla notizia, rivelata dai servizi di sicurezza israeliani, che Hamas stava pianificando una sorta di “terza intifada” in Cisgiordania con lo scopo di rovesciare il governo dell’Autorità Palestinese, il presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha detto che sta seguendo con grande preoccupazione lo sviluppo delle informazioni che, ha avvertito, pongono una grave minaccia per il futuro del governo di unità nazionale palestinese.

Nella sua dichiarazione, Abu Mazen ha menzionato esplicitamente più volte il nome di Hamas per sottolineare con forza il ruolo dell’organizzazione accusata d’essere dietro al tentativo sventato di colpo di stato.

I servizi di sicurezza israeliani hanno rivelato lunedì che le indagini a carico di 93 attivisti di Hamas arrestati nei mesi scorsi in varie parti della Cisgiordania hanno portato alla luce un piano particolareggiato che prevedeva una serie di attacchi terroristici contro obiettivi israeliani, particolarmente centrati sul complesso del Monte del Tempio a Gerusalemme, al fine di scatenare una “terza intifada”. Il piano prevedeva di utilizzare il disordine e la destabilizzazione causati da questa “intifada” come copertura per prendere il potere a Ramallah e metterlo nelle mani di Saleh al-Arouri, il cosiddetto “Mohammed Deif di Cisgiordania”, che attualmente opera dalla Turchia.

L’indagine, che ha portato nei giorni scorsi a più di 70 rinvii a giudizio, ha esposto quello che appare come il più grande sforzo terroristico coordinato da Hamas in Cisgiordania dai tempi dell’operazione “Scudo Difensivo” che mise fine alla seconda intifada più di dieci anni fa. Allo scopo erano state create cellule terroristiche in 46 diverse località palestinesi, comprese città come Jenin, Nablus, Ramallah, Hebron e Gerusalemme est.

Saleh al-Arouri

La rete terroristica è stata scoperta a partire dallo scorso maggio, insieme all’identità del suo capo, Saleh al-Arouri, un comandante di Hamas che si troverebbe tuttora in Turchia. Al-Arouri, scarcerato diversi anni fa da Israele, è stato uno degli esponenti di Hamas coinvolti nelle trattative per la liberazione dell’ostaggio israeliano Gilad Shalit. Negli ultimi anni le fonti della difesa lo hanno indicato come uno dei massimi responsabili delle operazioni terroristiche contro israeliani in Cisgiordania.

Secondo fonti ben informate citate da YnetNews, negli ultimi mesi i servizi di sicurezza avevano notato un particolare movimento di attivisti di Hamas, noti agli investigatori come associati ad al-Arouri, in arrivo a Hebron dall’estero. Gli operativi erano assistiti da corrieri giordani che trasferivano da 50 a 600mila dollari ad ogni passaggio attraverso il confine. I fondi, movimentati attraverso la Turchia e la Giordania, erano destinati all’acquisto di veicoli e covi. Nell’operazione i servizi di sicurezza hanno confiscato il denaro, oltre a una certa quantità di mitra M-16 (non di fabbricazione israeliana), pistole, lanciamissili e molte munizioni.

Alla testa della rete terroristica in Cisgiordania stava Riyad Nasser, arrestato alcuni mesi fa ma il cui interrogatorio è iniziato solo in estate dopo che ha sospeso uno sciopero della fame. Nella rete erano stati reclutati studenti palestinesi di ingegneria e di chimica. Uno degli arrestati più notevoli, in possesso di un dottorato in informatica, era stato reclutato in Malesia e addestrato al linguaggio criptato e agli attacchi informatici.

“La scoperta di questa rete dimostra il grande pericolo rappresentato dal quartier generale di Hamas all’estero, alla luce del suo piano strategico di far cadere l’Autorità Palestinese e prenderne il controllo”, spiegano fonti dei servizi di sicurezza. Che aggiungono: “Khaled Mashal (il capo del politburo di Hamas che risiede in Qatar ed è considerato uno dei promotori della ripresa dei lanci di razzi contro Israele) era a conoscenza di tutto questo, così come il governo turco era a conoscenza delle attività che originavano dal suo territorio. Le forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese sono state tenute informate da Israele sulle indagini in corso. In sostanza il piano di Hamas era di ripetere in Cisgiordania, con Al-Arouri, il golpe che ha realizzato con Mohammed Deif nel giugno 2007 nella striscia di Gaza”.

(Da: YnetNews, 19.8.14)