Il più grande Consiglio di Imam del mondo adotta la definizione universale di antisemitismo

Mille imam cui fanno capo centinaia di enti islamici di tutte le denominazioni hanno sottoscritto la definizione operativa IHRA, inclusa la condanna degli attacchi pregiudiziali contro Israele

Il logo del Global Imams Council

Il Global Imam Council (Consiglio Globale degli Imam) ha ufficialmente adottato la “definizione operativa di antisemitismo” dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA). La decisione è giunta pochi giorni dopo che l’Albania è diventata il primo paese a maggioranza musulmana ad adottare la definizione.

Secondo il suo sito web, il Global Imam Council è il primo e più grande ente internazionale non governativo che raccoglie leader religiosi musulmani di tutte le denominazioni e scuole di pensiero islamiche, con un numero in rapida crescita di oltre mille membri in tutto il mondo. Con una decisione storica, il Consiglio Direttivo, il Comitato degli imam senior e il Comitato Consultivo del Consiglio Globale degli Imam hanno approvato lunedì scorso, con voto unanime, l’adozione della definizione dell’International Holocaust Remembrance Alliance. Ha fatto seguito, lo stesso giorno, l’approvazione a schiacciante maggioranza da parte del Consiglio Generale degli Imam e dei membri del Consiglio in tutto il mondo. “Viviamo in un’epoca di crescente antisemitismo e di attacchi terroristici, il che rende più grande la nostra responsabilità in quanto leader di fede, e ancora più grande in quanto imam” hanno affermato i membri del Global Imam Council, aggiungendo di essere “il primo Consiglio degli Imam nella storia a invitare un rabbino a diventare membro permanente del proprio Consiglio inter-religioso”.

La definizione operativa di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), un’organizzazione intergovernativa che comprende decine di paesi membri, è una descrizione dell’antisemitismo concordata a livello internazionale nel 2015/16 e già formalmente adottata da 34 paesi (Italia compresa). Essa afferma: “L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio per gli ebrei. Manifestazioni di antisemitismo verbali e fisiche sono dirette verso gli ebrei o i non ebrei e/o alle loro proprietà, verso istituzioni comunitarie ebraiche ed edifici utilizzati per il culto”.

“Non uccidetelo due volte”. Un esempio di propaganda anti-israeliana che usa e rilancia l’accusa di deicidio del più classico antisemitismo

Aggiunge inoltre che “le manifestazioni possono comprendere attacchi contro lo stato d’Israele, concepito come collettività ebraica”. Tra i comportamenti di questo tipo indicati nella definizione vi sono: negare al popolo ebraico il proprio diritto all’autodeterminazione, cioè sostenere che l’esistenza dello stato d’Israele è un atto di razzismo; adottare un doppio standard pretendendo da Israele comportamenti che non si richiede né ci si aspetta da nessun’altra nazione; usare i simboli e le immagini associate all’antisemitismo classico (per esempio l’accusa di “deicidio o la “calunnia sangue”) per caratterizzare Israele e gli israeliani; tracciare paragoni tra la presente politica d’Israele e quelle dei nazisti; ritenere gli ebrei collettivamente responsabili per le azioni dello stato d’Israele. Naturalmente, secondo la definizione le critiche rivolte a Israele “che siano simili a quelle mosse a qualsiasi altro paese” non sono da considerare antisemite.

L’adozione della definizione IHRA da parte del Global Imam Council, entrata in vigore giovedì, sarà vincolante per tutti i membri attuali e futuri del Consiglio Globale degli Imam, e per le centinaia di moschee affiliate, nonché per le organizzazioni, i centri e gli istituti gestiti dagli imam del Consiglio in tutto il mondo. “Il Consiglio Globale degli Imam è determinato a rafforzare i ponti di pace tra l’islam e tutte le religioni – ha affermato il presidente, Imam al-Budairi – Rispettiamo il credo e i sentimenti di tutte le persone, e questo è ciò che ci rende diversi dagli estremisti islamici che hanno infangato l’immagine della nostra religione. Il nostro Consiglio – ha continuato al-Budairi – coglie l’occasione per lodare il parlamento albanese a maggioranza musulmana che ha adottato la definizione di antisemitismo dell’IHRA ed è diventato il primo paese a maggioranza musulmana ad adottare formalmente la definizione. Invitiamo le principali organizzazioni del mondo musulmano e tutti gli altri Consigli degli Imam ad adottare la definizione operativa di antisemitismo dell’IHRA e tutti gli esempi in essa indicati”.

Il noto “imam della pace” australiano Mohamad Tawhidi ha detto al Jerusalem Post d’aver “ricevuto informazioni secondo cui altri importanti Consigli di Imam seguiranno questo esempio”.

(Da: jns.org, Jerusalem Post, 29-30.10.20)

Il comunicato-stampa del Global Imams Council (clicca per ingrandire)