Il senso di Zoabi per la democrazia

La parlamentare arabo-israeliana giustifica i terroristi e vuole "sfruttare la forza della democrazia per minare la legittimità morale e politica d’Israele”

Editoriale del Jerusalem Post

Hanin Zoabi

Checché ne dicano i suoi detrattori, Israele deve proprio essere una delle società più liberali e tolleranti del mondo, anche secondo gli standard delle più consolidate democrazie: è difficile infatti immaginare un’analoga situazione in cui una società che si dibatte in una lunga e dolorosa guerra per la propria sopravvivenza tolleri nel proprio stesso parlamento delle voci che con tutta evidenza si schierano dalla parte del nemico. La questione è se questa tolleranza si sia spinta sin troppo avanti, soprattutto quando vengono sfacciatamente giustificate e assolte delle ignobili atrocità a danno di minorenni.

Questo è esattamente ciò che ha fatto martedì scorso (e ribadito nei giorni successivi) la parlamentare arabo-israeliana del partito Balad Hanin Zoabi, quando ha affermato alla radio che i sequestratori di tre adolescenti che tornavano a casa da scuola non sono terroristi. Più tardi, dopo una scenata aggressiva in una riunione alla Knesset (durante la quale ha cercato di zittire la presidente di commissione Aliza Lavi, di Yesh Atid, dandole della razzista), Hanin Zoabi – il cui stipendio è pagato dai contribuenti israeliani – ha cercato di aggiustare le cose andando a spiegarsi in tv. “Se mi avessero chiesto di compiere questa operazione [il sequestro] – ha detto – avrei risposto che non è utile né efficace, e quindi che non la appoggio. Ma accusarli [i sequestratori] di essere i colpevoli, questo assolutamente no”. È chiaro che Hanin Zoabi non riesce a condannare il sequestro di minorenni sulla base di principi morali: ne contesta solo l’efficacia. Per chiarire ulteriormente il suo pensiero, Zoabi ha detto alla tv iraniana che “l’unica forza terroristica in Medio Oriente è Israele”. Vale la pena rileggere con attenzione: l’unica forza terroristica in Medio Oriente…

D’altra parte, da lei non ci saremmo aspettati nulla di diverso. Zoabi reagisce esattamente allo stesso modo ad ogni attacco terroristico. Dopo l’attentato suicida del 2012 a un bus di turisti a Burgas, in Bulgaria, in cui morirono bruciati cinque israeliani e l’autista locale, ha sostenuto in un’intervista a Canale 10 che “Israele non è una vittima, nemmeno quando vengono uccisi dei civili”.

In effetti Zoabi è una consumata esperta quando si tratta di distorcere la verità a difesa del terrorismo. È in grande confidenza coi capi di Hamas di cui tesse lodi sperticate; ha preso parte personalmente alla provocazione della nave pro-Hamas Mavi Marmara del 2010; ha festeggiato con i terroristi scarcerati da Israele con il  ricatto per la liberazione dell’ostaggio Gilad Shalit; ha firmato una violenta prefazione a un libro di Ben White che calunnia Israele, nella quale etichetta Israele come un “progetto razzista colonialista”. Zoabi approva esplicitamente il concetto di “sfruttare la forza insita nella democrazia per minare la legittimità morale e politica d’Israele”. Tra le sue perle di saggezza si contano frasi come: “lo stato ebraico conduce alla fine della democrazia”, “la più grande minaccia per il sionismo è la democrazia” e “la rivendicazione di piena uguaglianza civica e nazionale significa in pratica chiedere la fine del sionismo. Noi non odiamo il sionismo, è il sionismo che odia la democrazia”.

Muhammad Zoabi

Muhammad Zoabi

Zoabi si atteggia a fautrice della democrazia. Il succo del suo pensiero è che la scomparsa di Israele come stato ebraico è un obiettivo meritorio e progressista della democrazia. Opporsi a tale obiettivo è per definizione antidemocratico.

Va subito riconosciuto, per quanto possa essere frustrante, che Hanin Zoabi è protetta da immunità. I tentativi di interdire il suo partito Balad dalla candidatura per la Knesset sono stati respinti per due volte dalla Corte Suprema sulla base del principio della libertà d’espressione. Per la democrazia israeliana (sionista?), Zoabi ha il diritto di dire praticamente qualunque cosa.

Le cose stanno in modo assai diverso per un suo parente, il 17enne arabo-israeliano Mohammad Zoabi che sostiene apertamente Israele e che ha pubblicato un video in cui invoca in inglese, ebraico e arabo l’immediato rilascio dei “nostri ragazzi”. Impugnando una bandiera d’Israele, il paese di cui è cittadino e in cui si sente libero, Mohammad Zoabi afferma: “Sono israeliano e resterò israeliano”. Tanto è bastato perché si meritasse parole di ingiuriosa denigrazione da parte della cugina Hanin Zoabi e minacce di morte anche dall’interno della sua famiglia, tanto che la polizia ha dovuto approntare un programma di protezione.

Questa triste farsa deve farci riflettere sulla clamorosa assenza di indignazione e repulsione da parte del settore arabo israeliano: come se il sostegno al proprio paese da parte di un coraggioso adolescente arabo-israeliano fosse alto tradimento mentre prevale l’approvazione – tacita o esplicita – per la posizione espressa da Hanin Zoabi, secondo la quale non vi sono limiti a ciò che può essere fatto a qualsiasi israeliano, di qualsiasi età sesso o condizione, perché gli (ebrei) israeliani se lo meritano comunque. Israele è l’incorreggibile cattivo della saga del Medio Oriente, ha stabilito impunemente Hanin Zoabi; e pazienza per la spaventosa carneficina che si va consumando in Siria e in Iraq.

(Da: Jerusalem Post, 18.6.14)

Dalle News di israele.net:

Hanin Zoabi

Hanin Zoabi

18.06.14 – La polizia israeliana ha arrestato martedì tre membri di una famiglia arabo-israeliana di Nazareth accusati d’aver pesantemente minacciato il loro parente Mohammad Zoabi, di 17 anni, per aver espresso in un video postato lunedì su YouTube la sua solidarietà ai tre giovani israeliani presi in ostaggio da terroristi di Hamas. La parlamentare Hanin Zoabi, parente di Mohammad Zoabi, ha definito il ragazzo un “individuo squallido”, “stupido” e “dall’identità contorta”.

18.06.14 – I sequestratori dei tre giovani israeliani non sono terroristi, ma palestinesi che si battono contro l’occupazione. Lo ha detto la parlamentare arabo-israeliana Hanin Zoabi (partito Balad) intervistata martedì mattina da Radio Tel Aviv. “Sono persone che non vedono altro modo per cambiare la loro realtà – ha detto Hanin Zoabi – e sono obbligati a utilizzare questi mezzi finché Israele e i cittadini israeliani non si sveglieranno”. Poco dopo, durante una riunione della Commissione parlamentare per la promozione della condizione delle donne, la presidente della Commissione Aliza Lavi (di Yesh Atid) ha chiesto conto a Zoabi delle sue affermazioni in radio. “Zitta tu – ha ribattuto la parlamentare arabo-israeliana – che non meriti di essere presidente di Commissione. Sei forse una poliziotta? Tu sei una razzista”.

«Cari amici, di recente ho ricevuto una grande quantità di minacce di violenza e di morte solo per aver mostrato simpatia verso tre adolescenti israeliani innocenti rapiti da terroristi in Giudea e Samaria (Cisgiordania). Per questo ho deciso per il momento di tenere un basso profilo. Ho solo pensato che dovevo informare tutti voi che sto bene e starò bene. E che continuerò a prendere posizione per ciò che è giusto a condizione di non danneggiare gente innocente. Sono al sicuro e sarò al sicuro, specie in un grande paese come Israele. Am Yisrael hai (Il popolo d’Israele vive). Firmato: Mohammad Zoabi

19.06.14 – “Mentre le ricerche dei ragazzi rapiti è al culmine, tu hai deciso di rilasciare dichiarazioni indecenti che dimostrano appoggio all’atto del sequestro di persona”. Lo ha scritto il leader dell’opposizione israeliana Issac Herzog (laburista) in una lettera aperta indirizzata mercoledì alla parlamentare arabo-israeliana Hanin Zoabi (di Balad). “Come leader dell’opposizione e presidente del partito laburista – continua la lettera – considero i tuoi commenti totalmente inaccettabili e li condanno senza mezzi termini”. Pur ribadendo d’essere a favore della libertà di parola per tutti, Herzog aggiunge che le parole di Hanin Zoabi sono dannose per la pace e la convivenza tra ebrei e arabi in Israele, e per le famiglie in angosciosa attesa di notizie sui loro cari scomparsi.

19.06.14 – La madre di Mohammad Zoabi, l’adolescente arabo israeliano pesantemente minacciato da altri arabi israeliani per aver postato su YouTube un video di solidarietà verso i giovani israeliani rapiti, ha difeso il figlio, mercoledì, biasimando coloro che lo hanno minacciato per aver espresso le sue opinioni. “Forse ho insegnato a mio figlio a battersi per la giustizia – ha detto la donna, intervistata da Radio Tel Aviv – e mio figlio ha preso posizione, e ha avuto il coraggio di parlare. Nella mia vita non ho mai parlato così. Magari lo sentivo dentro di me, ma non ho mai avuto il coraggio [di parlare]. Lui l’ha avuto. In fondo è un ragazzo di neanche 17 anni che desidera comunicare ciò che sente. S’illude di poter cambiare le cose, non sa che vive in un mondo tanto crudele da non permettergli di dire quello che vuole e che sente. Non ha detto niente di orribile, non ha fatto minacce, non ha incolpato né tradito nessuno. Ha solo detto di liberare i nostri ragazzi, perché è quello che sente, perché ha amici ebrei. Ognuno ha il diritto di dire quello che vuole”, ha concluso la madre di Mohammad Zoabi.

19.06.14 – La parlamentare arabo-israeliana Hanin Zoabi (di Balad) ha difeso e ribadito, mercoledì, la sua affermazione secondo cui il rapimento di tre ragazzi israeliani non è terrorismo. “Non posso chiamarlo un atto di terrorismo – ha detto a Radio Galei Tzahal – anche se è un atto che non condivido”.

20.06.14 – Intervistata giovedì da un sito di notizie con sede a Gaza (citato da Israel Radio), la parlamentare arabo-israeliana Hanin Zoabi (di Balad) ha ribadito che il rapimento dei tre ragazzi israeliani non è un atto di terrorismo. “È Israele il principale responsabile di terrorismo e crimini di guerra in Medio Oriente” ha detto Hanin Zoabi, e ha aggiunto: “E’ il terrorismo israeliano che ha portato i rapimenti. I rapimenti fanno parte della lotta palestinese contro l’occupazione. Israele non ha alcun interesse a ritrovare i ragazzi sequestrati e sta sfruttando il rapimento per sferrare un colpo contro Hamas e il nuovo governo palestinese”.

(Da: israele.net, 18-20.6.14)