Illusioni sulla via di Damasco

Assad ha più da perdere che da guadagnare dalla pace

Da un articolo di Zalman Shoval

image_2085(…) Una delle più diffuse illusioni, anche in Israele, tra coloro che sostengono il canale negoziale con la Siria, oltre al desiderio di alcuni di loro di considerarlo una sorta di contrappeso al canale palestinese, è la speranza che, se Israele arrivasse a un accordo di pace con Damasco, la Siria troncherebbe immediatamente la sua alleanza con Teheran e i gruppi terroristi ad essa legati.
Purtroppo non vi è alcuna prova a sostegno di questa teoria, nella realtà; fra l’altro perché, per la minoranza alawita che domina la Siria, l’Iran costituisce una polizza d’assicurazione a fronte della minaccia posta al regime dalla maggioranza sunnita.
Si consideri, inoltre, che lo status della Siria in Libano viene di fatto garantito da Hezbollah, che è agli ordini dell’Iran. Come si può immaginare che il presidente siriano Bashar el-Assad sia disposto a rischiare di perdere questa leva di potere?
La maggior parte dei governi israeliani non hanno lesinato sforzi per verificare la possibilità che una iniziativa di pace con la Siria potesse portare, nonostante tutto, buoni frutti. Ma tutti i tentativi sono falliti, e la cosa non sorprende. I politici israeliani che oggi si imbarcano di corsa sulla via per Damasco dichiarando che tanto “il prezzo della pace con la Siria si conosce già”, in realtà non faranno avanzare la pace: al contrario, il messaggio che fanno arrivare a Damasco è che Israele avrebbe già ceduto, in anticipo, l’intero Golan fino alle rive nord-orientali del Mare di Tiberiade (che, per inciso, non sono mai appartenute alla Siria), e che tutto ciò che resta da fare è discutere altre condizioni da imporre.

(Da: YnetNews, 22.04.08)

Nella foto in alto: Poster anti-siriano durante una manifestazione di libanesi a sostegno del governo di Beirut. Sullo sfondo, la foto dell’ex primo ministro libanese Rafik Hariri assassinato