In uscita dal carcere martedì sera il primo gruppo di 26 detenuti palestinesi

Per l’Autorità Palestinese, non sono “terroristi” ma “combattenti per la libertà”

Manifetazione di famigliari di israeliani uccisi in attentati terroristici davanti alla Corte Suprema di Gerusalemme contro la scarcerazione dei terroristi palestinesi

Manifetazione davanti alla Corte Suprema di Gerusalemme di famigliari di israeliani uccisi in attentati terroristici contrari alla scarcerazione dei terroristi palestinesi

L’apposito Comitato ministeriale ha approvato domenica sera la prima lista di 26 terroristi (su 104) che Israele ha acconsentito a scarcerare per permettere la ripresa del processo negoziale con l’Autorità Palestinese.

La riunione del Comitato è stata presieduta da Moshe Ya’alon (del Likud) e comprendeva i ministri Tzipi Livni (Hatnua) e Yaakov Peri (Yesh Atid). Altri due membri del Comitato erano assenti: il primo ministro Benjamin Netanyahu a causa di un intervento chirurgico, e il ministro Yitzhak Aharonovitch (Israel Beytenu) in missione all’estero. Hanno preso parte alla riunione anche il capo dei servizi di sicurezza Yoram Cohen e rappresentanti del Ministero di giustizia, del Servizio Penitenziario israeliano e delle Forze di Difesa israeliane.

La lista è stata pubblicata 48 ore prima della scarcerazione effettiva per consentire eventuali ricorsi alla Corte Suprema.

Martedì sera i detenuti verranno trasferiti all’Autorità Palestinese, tecnicamente in forza di provvedimenti di grazia individuali. Il Comitato ministeriale ha comunque stabilito che qualsiasi detenuto scarcerato dovesse riprendere l’attività terroristica sarà nuovamente arrestato e tradotto in Israele dove dovrà finire di scontare la pena.

Tra i 26 detenuti di questa prima tranche di scarcerazioni, tre sono membri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, due di Hamas e uno della Jihad Islamica palestinese. Quattordici sono originari della striscia di Gaza e lì saranno trasferiti, gli altri dodici provengono dalla Cisgiordania (Nablus, Jenin, Betlemme, Hebron). In questa prima lista non figurano cittadini arabo-israeliani.

Isaac Rotenberg

Isaac Rotenberg

La lista comprende persone condannate per omicidi sia di israeliani che di palestinesi. Fra gli altri anche Abu Moussa Salam Ali Atiya, di Fatah, che nel 1994 assassinò Isaac Rotenberg, un sopravvissuto alla Shoà. La famiglia di Rotenberg era stata sterminata nel campo di di Sobibor durante la seconda guerra mondiale. Isaac era riuscito a fuggire e si era unito alle formazioni partigiane che combattevano i nazisti nelle foreste dell’Europa orientale. Giunto in Israele nel 1947, era entrato nelle forze israeliane e aveva combattuto nella guerra d’indipendenza sul fronte libanese. Intonacatore di mestiere, Rotenberg venne aggredito nel marzo 1994 da Abu Musa e un complice in un cantiere di Petah Tikva dove lavoravano tutti e tre. Ripetutamente colpito al collo con un’accetta, morì dopo due giorni di coma. Aveva 67 anni.

Rotenberg non è la vittima più anziana dei detenuti che verranno scarcerati martedì sera. Il membro di Fatah Ra’ai Ibrahim Salam Ali è stato condannato per l’omicidio del 79enne Moris Eisenstatt, ucciso a colpi d’ascia mentre leggeva un libro seduto su una panchina pubblica a Kfar Saba.

Vittime del terrorismo palestinese

Vittime del terrorismo palestinese

Un altro detenuto che verrà rilasciato martedì sera, Salah Ibrahim Ahmad Mughdad, anch’egli di Fatah, è in carcere per aver ucciso a colpi di spranga alla testa il 72enne Israel Tenenbaum, guardiano in servizio all’Hotel Sirens. Nato in Polonia, Tenenbaum era immigrato in Israele nel 1957 all’età di 36 anni e si era stabilito nel moshav (villaggio cooperativo) di Ein Vered dove lavorava come agricoltore, ma arrotondava le entrate facendo il guardiano notturno nell’albergo.

Abu Satta Ahmad Sa’id Aladdin e Abu Sita Talab Mahmad Ayman sono stati condannati nel 1994 per aver ucciso David Dadi e Haim Weizman mentre dormivano nell’appartamento di quest’ultimo. Dopo averli ucciso, tagliarono loro le orecchie per esibirle come prova dell’uccisione.

Ian Sean Feinberg, 30 anni, padre di tre figli, era un fautore dello sviluppo economico palestinese. Venne ucciso da alcuni uomini armati mentre partecipava a una riunione di lavoro nella città di Gaza nell’aprile 1993. Fra i suoi assassini, Abdel Aal Sa’id Ouda Yusef, al numero 11 della lista, sulla quale figurano anche Sualha Fazah Ahmed Husseini e Sualha Bad Almajed Mahmed Mahmed, membri di Fatah che nel 1990, con un terzo complice, aggredirono a colpi di pugnale i passeggeri dell’autobus numero 66 a Ramat Gan: ferirono tre ragazze e uccisero Baruch Heizler, 24 anni, che era stato chiamato con il nome del nonno, morto nel 1948 sotto i bombardamenti giordani dei quartieri ebraici durante l’assedio di Gerusalemme.

Sulla lista figura anche Maslah Abdullah Salama Salma, membro di Hamas originario di Gaza, responsabile del brutale assassinio a Petah Tikva di Reuven David, proprietario di un minimarket. Entrati nel negozio il 20 maggio 1991, Abdallah e un suo complice aggredirono David, lo legarono braccia e gambe e lo picchiarono a morte. Nato in Iraq nel 1932, David aveva 59 anni.

Questo l’elenco completo diffuso domenica sera:

1. Kor Mattawa Hamad Faiz, detenuto dal 1985 per l’omicidio di Menahem Dadon e il tentato omicidio di Salomon Abukasis.

2. Salah Ibrahim Ahmad Mughdad, detenuto dal 1993 per l’omicidio di Israel Tenenbaum.

3. Na’anish Naif Abdel Jafar Samir, detenuto dal 1989 per l’omicidio do Binyamin Meisner.

4. Arshid A. Hamid Yusef Yusef, detenuto dal 1993 per gli omicidi di Nadal Rabu Ja’ab, Adnan Ajad Dib, Mufid Cana’an, Tawafiq Jaradat e Ibrahim Sa’id Ziwad.

5. Al Haj Othman Amar Mustafa, detenuto dal 1989 per l’omicidio di Steven Frederick Rosenfeld.

6. Maslah Abdullah Salama Salma, detenuto dal 1993 per l’omicidio di Reuven David.

7. Abu Moussa Salam Ali Atiya, detenuto dal 1994 per l’omicidio di Isaac Rotenberg.

8. Maqlad Mahmoud Zayd Salah, detenuto dal 1993 per l’omicidio di Yeshayahu Deutsch.

9. Sualha Bad Almajed Mahmed Mahmed, detenuto dal 1993 per l’omicidio di Baruch Heizler e i tentati omicidi di Betty Malka, Shai Cohen, Avishag Cohen.

10. Shaath Azath Shaaban Attaf, detenuto dal 1993 per complicità nell’omicidio di Simcha Levy

11. Abdel Aal Sa’id Ouda Yusef, detenuto dal 1994 per lancio di ordigni esplosivi, complicità negli omicidi di Ian Feinberg e Sami Ramadan.

12. Barbakh Faiz Rajab Madhat, detenuto dal 1994 per l’omicidio di Moshe Beker.

13. Ra’ai Ibrahim Salam Ali, detenuto dal 1994 per l’omicidio di Moris Eisenstatt.

14. Nashbat Jabar Yusef Mahmad, detenuto dal 1990 per complicità nell’omicidio di Amnon Pomerantz.

15. Mortja Hasin Ganim Samir, detenuto dal 1993 per sequestro, tortura e omicidio di Samir Alsilawi, Khaled Malka, Nasser Aqila, Ali al Zaabot.

16. Sualha Fazah Ahmed Husseini, detenuto dal 1990 per l’omicidio di Baruch Heizler.

17. Ramahi Salah Abdallah Faraj, detenuto dal 1992 per l’omicidio di Avraham Kinstler.

18. Abu Satta Ahmad Sa’id Aladdin, detenuto dal 1994 per gli omicidi di David Dadi e Hayim Weizman.

19. Abu Sita Talab Mahmad Ayman, detenuto dal 1994 per gli omicidi di David Dadi r Hayim Weizman.

20. Mansour Omar Abdel Hafiz Asmat, detenuto dal 1993 per complicità nell’omicidio di Hayim Mizrahi.

21. Asqara Mahmad Ahmad Khaled, detenuto dal 1991 per l’omicidio di Annie Ley.

22. Janadiya Yusef Radwan Nahad detenuto dal 1989 per l’omicidio di Zalman Shlein.

23. Hamadiah Mahmoud Awad Muhammad, detenuto dal 1989 per l’omicidio di Zalman Shlein.

24. Abdel Nabi A. Wahab Jamal Jamil, detenuto dal 1992 per l’omicidio di Shmuel Gersh.

25. Ziwad Muhammad Taher Taher, detenuto dal 1993 per l’omicidio di Avraham Cohen.

26. Sabih Abed Hamed Borhan, detenuto dal 2001 per gli omicidi di Jamil Muhammad, Naim Sabih, Aisha Abdullah Haradin.

Il Ministro dell’Autorità Palestinese per i detenuti, Issa Qaraqi, ha confermato che i detenuti scarcerati verranno solennemente ricevuti con le loro famiglie dal presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) nella sua residenza ufficiale.

Un lettera del Ministero degli esteri dell’Autorità Palestinese, resa pubblica domenica da Ha’artez, esorta gli ambasciatori palestinesi a sottolineare con i diplomatici in tutto il mondo che i 104 detenuti che verranno scarcerati da Israele non vanno definiti “terroristi”, bensì “combattenti per la libertà”.

(Da: Times of Israel. Ha’aretz, YnetNews, Jerusalem Post, 12.8.13)

 

Se adorano tanto quegli assassini

Scrive “Brian of London”, su Times of Israel: «Quando finì la seconda guerra mondiale, i tedeschi sconfitti restarono orgogliosamente fieri dei “successi” dei loro nazisti? Preservarono e coltivarono l’ideologia nazista di odio e di morte, insegnandola a figli e nipoti e coltivando il delirio di poter un giorno riconquistare mezzo mondo? I guardiani nazisti dei lager vennero celebrati come eroi? I tedeschi hanno continuato a inculcare nei loro figli e nipoti la convinzione che un giorno la Germania tornerà a reclamare la sua sovranità sul territorio dei Sudeti? E che tutti i discendenti dei 500mila tedeschi espulsi dai Sudeti dopo la guerra torneranno “nelle loro case”? E allora, perché mai pensiamo che sia possibile fare la pace con gente che celebra come ritorno di eroi la scarcerazione di vili assassini di bambini, anziani e anche di altri arabi? Stiamo per rimettere in libertà un tizio che è riuscito a uccidere un ebreo molto tempo dopo che i tedeschi si erano vergognati dei loro nazisti che avevano cercato di ucciderlo in Europa. E questo tizio verrà accolto in seno alla società palestinese come un eroe trionfatore. La loro cultura venera quel tizio e i suoi pari. Come possiamo credere che della gente che insegna ogni giorno ai propri figli a odiare, e che è loro dovere religioso per nascita buttare fuori gli ebrei da Israele, possa fare davvero fare la pace con noi?» (Da: Times of Israel, 12.8.13)

 

Si veda anche:

Rilascio di detenuti palestinesi: rieccoci da capo. Celebrare degli assassini come eroi non è il modo migliore per convincere gli israeliani che qualcosa è cambiato davvero