Incarico a Benny Gantz

Il leader di Blu-Bianco: “Farò di tutto per varare in pochi giorni un governo nazionale che sia il più patriottico e più ampio possibile"

Il leader di Blu-Bianco Benny Gantz riceve dal presidente Reuven Rivlin l’incarico di formare il nuovo governo. I due si toccano i gomiti, evitando la classica stretta di mano in tempi di coronavirus

Il presidente d’Israele Reuven Rivlin ha formalmente conferito al leader di Blu-Bianco, Benny Gantz, l’incarico di formare il nuovo governo. La scelta di Rivlin è arrivata lunedì dopo che Gantz, durante i colloqui di domenica, aveva ottenuto il sostegno di 61 parlamentari su 120 della 23esima nella Knesset.

Nelle elezioni dello scorso 2 marzo il Likud di Netanyahu ha ottenuto 36 seggi, contro i 33 di Blu-Bianco. Ma il blocco di destra a sostengo di Benjamin Netanyahu ancora una volta non è riuscito a conseguire la maggioranza dei seggi in parlamento.

La maggioranza per Gantz è invece scattata domenica, quando il leader di Israel Beytenu, Avigdor Liberman, ne ha appoggiato la candidatura così come avevano fatto poco prima i 15 eletti nella Lista (araba) Congiunta. Il sostegno di Liberman a Gantz prospetta un’improbabile collaborazione tra l’ex  ministro della difesa, che ha sempre avversato i “partiti arabi”, e la Lista Congiunta prevalentemente araba, entrambi motivati dal comune obiettivo di destituire Netanyahu.

Ora, in base alla legge, Gantz avrà 28 giorni di tempo (più eventuale proroga di altre due settimane) per raccogliere una coalizione di almeno 61 voti a suo favore. Altrimenti Rivlin potrà affidare l’incarico a un altro politico, verosimilmente l’attuale primo ministro Netanyahu. “L’opzione di una quarta tornata elettorale è esclusa”, ha detto Rivlin.

“Vi do la mia parola – ha detto Gantz accettando l’incarico – che farò di tutto per varare in pochi giorni, in meno giorni possibile, un governo nazionale che sia il più patriottico e più ampio possibile”. Gantz ha aggiunto che il governo che intende formare “tutelerà gli interessi degli abitanti di Giudea e Samaria (Cisgiordania) e dei cittadini arabi d’Israele, degli abitanti del centro del paese e di quelli della periferia. Sarò al servizio degli elettori di ogni partito e di tutti i cittadini d’Israele. Guiderò lo sforzo per sanare la società dalla malattia del coronavirus e dalla malattia della divisione e dell’odio”. In particolare, Gantz ha promesso che il suo governo trarrà insegnamento “dall’urgente necessità di reintegrare il sistema medico pubblico in Israele”.

Gantz ha quindi fatto appello a Benjamin Netanyahu, che ha condotto una accesa campagna elettorale contro il leader di Blu-Bianco per la sua disponibilità a cooperare con i partiti della Lista (araba) Congiunta ampiamente considerati problematici perché “anti-sistema”. Evitando la consueta metafora della stretta di mano, in tempi di covid-19, Gantz ha detto: “Porgo il gomito a tutte le formazioni elette nella Knesset, incluso Benjamin Netanyahu, ed esorto a mettere da parte le devastanti armi verbali e l’odio infondato”. E ha aggiunto: “Ho sempre desiderato l’unità, una unità che non sia a scapito dei valori democratici e istituzionali dello stato d’Israele”. L’osservazione è sembrata una frecciata a Netanyahu, da tempo accusato da Blu-Bianco di volersi sottrarre in ogni modo al processo a suo carico per presunti reati di corruzione.

“È giunto il tempo per meno parole vuote e più azioni grandi – ha continuato Gantz – È tempo di mettere da parte i veti incrociati e di rinfoderare le spade, di riconnettere fra loro tutte le tribù d’Israele, tutti i cittadini d’Israele. Batteremo il coronavirus. Vinceremo l’odio. Non è ancora persa la nostra speranza” ha concluso il primo ministro incaricato, citando un verso dell’inno nazionale d’Israele.

(Da: Times of Israel, YnetNews, 16.3.20)