Intelligence israeliana: Hamas non è interessata alla tregua

Distribuiti intanto a Gaza volantini firmati al-Qaeda della Jihad in Palestina.

image_919“Le organizzazioni terroristiche palestinesi cercano costantemente di organizzare attentati, inclusi sequestri di persona”. Lo ha detto domenica il capo dell’intelligence militare israeliana Aharon Zeevi Farkash durante la riunione settimanale del governo di Gerusalemme. “Il loro scopo – ha continuato Farkash – è quello di impedire qualunque forma di normalizzazione con Israele. Periscono che i ragazzini di Gaza soffrano la fame e combattano, cosa che li rafforza. In questo senso hanno tutto l’interesse a condurre ancora attentati terroristici contro Israele”.
A proposito della recente ondata di violenze a Gaza fra Autorità Palestinese e gruppi terroristici, Farkash ha detto: “Hamas sta perdendo punti mentre l’Autorità Palestinese è interessata a preservare la tregua. La situazione a Gaza è realmente cambiata, e i palestinesi ne stanno prendendo sempre più consapevolezza”.
Farkash ha aggiunto che il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) “potrebbe diventare più forte se riacquistasse il suo equilibrio”.
Per quanto riguarda i sanguinosi scontri fra ufficiali di sicurezza dell’Autorità Palestinese e miliziani di Hamas dopo il bando decretato da Abu Mazen all’esibizione delle armi in pubblico, il capo dell’intelligenze militare israeliana ha detto che “la crisi fra le due parti è temporaneamente rientrata”.
Abu Mazen si è incontrato sabato con rappresentanti di Hamas e Fatah a Gaza nello sforzo di allentare le tensioni fra le due parti, che si sono addossaste a vicenda la responsabilità per la caotica situazione in cui versa la striscia di Gaza dopo il ritiro israeliano.

Si apprende nel frattempo che durante lo scorso fine settimana è stato distribuito nella zona di Khan Yunis (striscia di Gaza) un volantino firmato da un sedicente ramo palestinese di al-Qaeda, nel quale si annunciava che la rete jihadista internazionale avrebbe iniziato a operare nella zona in vista della riunificazione di tutti i musulmani in un unico stato islamista.
“La nazione islamica – si legge nel volantino – ha subìto in varie epoche le cospirazioni degli infedeli, i quali hanno causato la caduta del Califfato, hanno diviso la nazionale islamica in stati piccoli e deboli, e sono riusciti a fiaccare il carattere islamico della nazione.
Il volantino afferma che l’unità è il solo modo per i musulmani per arrivare alla vittoria suoi loro nemici, e che il principale obiettivo di al-Qaeda è quello di imporre la legge islamica sul mondo intero. “I nostri sforzi sono per ora concentrati sulla creazione di una nazione islamica forte e unita, dove predomini l’amore fra tutti i suoi membri”.
Il volantino, firmato da “al-Qaeda della Jihad in Palestina”, rappresenta il più recente segnale dello sforzo di al-Qaeda di impiantarsi nella striscia di Gaza dopo il ritiro israeliano. Alla vigilia del ritiro, un certo numero di missili lanciati sui villaggi israeliani di Neveh Dekalim e Ganei Tal era stato rivendicato con un video a nome di al-Qaeda da palestinesi mascherati e armati. “Sottolineiamo che questo attacco avviene nel contesto della jihad islamica lanciata dai nostri compagni di al-Qaeda” dicevano i tre terroristi, i quali giuravano anche di incrementare le loro operazioni contro Israele.
La settimana scorsa, il nuovo canale tv on-line di al-Qaeda “Sawt Al-Khilafah” (La Voce del Califfato) aveva definito “collaborazionista con gli ebrei” il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), accusandolo di aiutare Israele nella sua guerra contro Hamas.

(YnetNews, Jerusalem Post, 9.10.05)