Intelligence militare: straordinario il miglioramento di Abu Mazen

Ma si è legato troppo le mani con Hamas, una mossa che potrebbe rivelarsi un boomerang.

image_562Il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha impresso “straordinari miglioramenti” al tentativo di porre fine alle violenze rispetto al suo predecessore Yasser Arafat. Lo ha detto martedì il capo dell’intelligence militare israeliana Aharon Ze’evi (Farkash) parlando alla commissione esteri e difesa della Knesset.
Ze’evi ha citato ai parlamentari segnali che indicano che Abu Mazen sta ripristinando il rispetto della legge nei territori sotto giurisdizione dell’Autorità Palestinese e sta raccogliendo i frutti di un sentimento pubblico positivo. Allo stesso tempo, Ze’evi ha avvertito che il cessate il fuoco delle fazioni palestinesi potrebbe avere vita breve perché il successo di Abu Mazen dipende dal benestare di Hamas. Ze’evi ha sottolineato che, in cambio del cessate il fuoco, a Hamas viene permesso di mantenere il controllo sui propri armamenti, e che Abu Mazen non può agire per disarmare il movimento jihadista. Secondo Ze’evi, inoltre, i terroristi libanesi Hezbollah fanno pressioni su Hamas affinché faccia saltare il cessate il fuoco.
L’impegno di Abu Mazen di non agire per disarmare Hamas è una scelta che può significare la minaccia dello sviluppo di missili a più lunga gittata da parte dei jihadisti palestinesi, approfittando della tregua. “Potremmo trovarci un bel giorno a fronteggiare missili Qassam da 12 km anziché da 8 km come quelli attualmente nelle mani di Hamas”, ha detto il capo dell’intelligence militare.
Ze’evi ha anche affermato che la Siria potrebbe cercare di ottenere armi più sofisticate dalla Russia, compresi i missili terra-aria PANTSYR, in grado di colpire elicotteri e missili da crociera attraverso il loro sistema di navigazione. Il missile può colpire bersagli a basse e medie altitudini. Si tratta di un sistema d’arma che potrebbe andare ad aggiungersi all’accordo da 45 milioni di dollari già stipulato per la fornitura di 20-25 missili mobili SA-18 convertibili in missili terra-aria “da spalla”. Secondo Ze’evi, i siriani stanno effettivamente valutando il sistema PANTSYR, sebbene non sia stato ancora deciso nulla di concreto.
Ze’evi ha definito Iran, Siria e Hezbollah “l’asse del male” della regione, presumendo che continueranno a minacciare in ogni modo la stabilità nell’Autorità Palestinese. Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e il capo del Politburo di Hamas all’estero, Khaled Mashal, si sono incontrati di recente per coordinare le loro mosse nell’intento di far naufragare il cessate il fuoco dell’Autorità Palestinese perseguito da Abu Mazen.
Secondo Ze’evi il cessate il fuoco potrebbero essere effettivamente di breve durata dal momento che Abu Mazen paga un “prezzo pesante” per aver garantito che non avrebbe preso iniziative per disarmare Hamas né per smantellare la struttura che produce armi ed esplosivi. Anzi, Abu Mazen ha addirittura scongelato dei fondi destinati allo sviluppo di Hamas, e che possono essere usati per lo sviluppo militare. Per garantirsi un risultato nell’immediato, Abu Mazen rischia di essersi legato troppo le mani con Hamas: una mossa che a medio-lungo termine potrebbe rivelarsi un boomerang: “E’ Hamas che controlla la stabilità nella regione – ha spiegato Ze’evi – e Hamas cercherà il modo per riprendere gi attentati”.
Nello stesso tempo, ha aggiunto Ze’evi, si registrano alcuni sviluppi positivi nell’Autorità Palestinese all’indomani delle elezioni vinte da Abu Mazen: i gruppi “del rifiuto” si sono indeboliti e il sostegno pubblico ad Abu Mazen è aumentato. È anche in corso una certa riorganizzazione delle istituzioni dell’Autorità Palestinese e si notano tentatavi di ripristinare legge e ordine.

(Da: Jerusalem Post, 1.02.05)