Iran e Siria: dittatura, minacce, massacri

"Bisognerebbe bombardarli con cibo, medicine e acqua potabile".

Se ne discute in Israele: recenti commenti sulla stampa israeliana

image_3352Scrive ALEX FISHMAN, su Yediot Aharonot, che le notizie di stampa dagli Stati Uniti circa un previsto attacco israeliano al nucleare iraniano, la decisione dell’Unione Europea di imporre l’embargo al petrolio iraniano e le dichiarazioni di leader israeliani alla Conferenza di Herzliya della scorsa settimana fanno tutte parte di uno sforzo calcolato per accrescere la pressione su Tehran. L’autore ipotizza che “gli iraniani hanno ricevuto il messaggio, ma non hanno ancora iniziato a stare davvero sulle spine”. Secondo l’editoriale, una decisione il mese prossimo da parte del Consiglio dei governatori dell’AIEA di trasferire la questione dell’atomica iraniana al Consiglio di Sicurezza dell’Onu potrebbe indurre Israele “a non mettere soltanto sul tavolo delle dichiarazioni, ma a sostenerle con qualcosa di più tangibile”.
(Da: Yediot Aharonot, 5.2,12)

NADAV EYAL, su Ma’ariv, rileva che Venezuela e Corea del Nord sostengono la posizione russo-cinese e afferma che tutti e quattro questi paesi “temono il continuo stillicidio di libertà rappresentato, per quanto imperfettamente, dalla primavera araba”. Secondo l’editoriale, “il veto di Pechino e Mosca dell’altra sera non era solo per Assad, ma anche e soprattutto per se stessi”.
(Da: Ma’ariv, 5.2,12)

Scrive DAN MARGALIT, su Yisrael Hayom, che “da un lato la famiglia Assad ha avuto cura di onorare l’accordo armistiziale del giugno 1974 (sulla separazione delle forze dopo la guerra di Yom Kippur dell’ottobre ‘73) più di ogni altro attore arabo nella zona. Dall’altra, però, essa rappresenta il più eminente agente iraniano e la micidiale ancora di salvezza di Hezbollah”. Come suo padre, Bashar Assad è l’incarnazione della brutalità, ma l’editoriale si domanda: “Saranno meglio i Fratelli Musulmani che gli succederebbero, se il regime dovesse cadere per loro?”, e aggiunge: “Sabato Russia e Cina, al Consiglio di sicurezza dell’Onu, si sono di nuovo allineate con l’asse del male o, per essere più precisi, con l’asse degli assassini che va da Tehran a Damasco. Se toccasse a Israele decidere, suggerirei di bombardare con cibo, medicine e acqua potabile tutte le località dove dei siriani hanno massacrato loro compatrioti siriani”.
(Da: Yisrael Hayom, 5.2,12)