Iscrizione dell’epoca del Primo Tempio scoperta da archeologi dell’Università di Gerusalemme

Compare su una giara venuta alla luce dagli scavi nella parte sud del Monte del Tempio

image_3782Operando nei pressi del Monte del Tempio a Gerusalemme, l’archeologa Eilat Mazar dell’Università di Gerusalemme ha portato alla luce il più antico testo alfabetico scritto mai scoperto nella città.
L’iscrizione compare incisa su un frammento di un grande pithos, una giara di ceramica senza collo, che è stata trovata insieme ad altre sei nel corso degli scavi all’Ofel (Città di Davide). Secondo Eilat Mazar, la scritta, in lingua cananea, è l’unica del suo genere mai scoperta a Gerusalemme e aggiunge un importante tassello alla storia della città. Datato al X secolo a.e.v., il reperto precede di duecentocinquant’anni la più antica iscrizione ebraica finora conosciuta a Gerusalemme, che risale al periodo del re Ezechia, alla fine dell’VIII secolo a.e.v.
Archeologa di terza generazione attiva presso l’Istituto di Archeologia dell’Università di Gerusalemme, la dottoressa Mazar dirige gli scavi archeologici sulla sommità della Città di David e nella parte meridionale del muro che fa da contrafforte al Monte del Tempio.
La scoperta verrà ufficialmente annunciata in un articolo scientifico firmato dalla stessa Mazar insieme a Shmuel Ahituv, dell’Università Ben-Gurion del Negev, e a David Ben-Shlomo, dell’Università di Gerusalemme, e che renderà conto delle loro approfondite ricerche sul manufatto. In particolare, Ahituv ha studiato l’iscrizione mentre Ben-Shlomo ha studiato la composizione del materiale ceramico. Il saggio apparirà sul numero 63/1 (2013) dell’Israel Exploration Journal.
Dell’iscrizione, che venne incisa in prossimità del bordo del vaso prima che venisse cotto, rimane solo un frammento, insieme ai frammenti di altri sei grandi vasi dello stesso tipo. I frammenti erano stati successivamente usati per stabilizzare la terra di riempimento sotto il secondo piano dell’edificio in cui sono stati scoperti, e che risale al periodo IIA della Prima Età del Ferro (X secolo a.e.v.). L’analisi della composizione dell’argilla delle giare indica che sono tutte di matrice simile e che probabilmente ebbero origine nella regione montuosa centrale, vicino a Gerusalemme.
Spiega Ahituv che l’iscrizione, incompleta, probabilmente girava tutt’attorno al bordo superiore del vaso, per cui la parte arrivata fino a noi è solo la fine dell’iscrizione e una lettera dal suo inizio. L’iscrizione è in scrittura proto-cananea/cananea antica, del periodo XI-X secolo a.e.v. che precede la supremazia israelita e la prevalenza della scrittura ebraica.
Leggendo da sinistra a destra, il testo consiste in una serie di lettere alte circa 2,5 cm che si traducono con M, Q, P, H, N (forse) L e di nuovo N. Dal momento che questa combinazione di consonanti non ha alcun significato nelle lingue semitiche occidentali conosciute, il senso della scritta rimane ignoto. Gli archeologi ipotizzano che la scritta indicasse il contenuto della giara o il nome del suo proprietario. Giacché l’iscrizione non è in ebraico, è probabile che sia stato scritta da uno dei residenti non israeliti di Gerusalemme, forse uno dei Gebusei che facevano parte della popolazione della città all’epoca dei re Davide e Salomone.
Gli scavi sono condotti in collaborazione con la Israel Antiquities Authority, la Israel Nature and Parks Authority e la East Jerusalem Development Company. Il sito si trova nel parco nazionale che circoscrive le mura della città vecchia di Gerusalemme, vicino al muro meridionale del complesso del Monte del Tempio. La Israel Antiquities Authority gestisce il sito di scavo come un parco nazionale aperto al pubblico. Agli scavi partecipano anche studenti e operai israeliani, insieme a studenti ed ex-studenti dell’Herbert W. Armstrong College (Edmond, Oklahoma).

(Da: Hebrew University Foreign Press Liaison, MFA, 10.7.13)