Israele: 7,3 milioni di cittadini (76% ebrei)

In prossimità del capodanno ebraico, i dati aggiornati dell’Ufficio Centrale di Statistica

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In occasione di Rosh HaShanà (il capodanno ebraico che quest’anno cade il 30 settembre), l’Ufficio Centrale di Statistica israeliano ha pubblicato dati aggiornati sulla popolazione e sulla società israeliane.
A tutto il 2007 vivevano nello Stato di Israele 7.337.000 persone: un aumento dell’1,8% rispetto all’anno 2006. La popolazione musulmana d’Israele è cresciuta di circa il 3% (un tasso in calo rispetto al 3,8% del 2000); quella ebraica dell’1,5%.
Gli israeliani di età inferiore ai 14 anni rappresentano il 28,4% della popolazione, un dato significativamente più alto che negli altri paesi occidentali dove bambini e ragazzi sono mediamente il 17% del totale. Analogamente, il 9,8% della popolazione israeliana è composta da persone di 65 anni o più, contro il 15% dei paesi occidentali.
Di tutti i cittadini israeliani, 5.542.000 (pari al 75,6%) sono ebrei; 1.477.000 (il 20,1%) sono arabi; altri 318.000 (4,4%) appartengono ad altri gruppi di minoranza (compresi molti lavoratori stranieri).
Dal rapporto emerge inoltre che, nel corso del 2007, Israele ha dato il benvenuto a 151.679 neonati, pari a un aumento del 2,4% rispetto all’anno precedente. In media, le donne israeliane nella loro vita danno alla luce 2,9 bambini, partorendo il primo mediamente all’età di 27 anni. Un po’ più alto – ma anch’esso in calo negli anni – l’indice nel settore arabo-israeliano, con circa 4 figli per donna.
Con 18.129 immigrati, fra questo e lo scorso capodanno ebraico, il tasso di immigrazione si attesta sui bassi livelli degli anni ’80.
Tra gli ebrei, il gruppo più numeroso è quello di origine euro-americana (2,2 milioni alla fine del 2997, pari al 38,5% del totale della popolazione ebraica del paese). Il 15% (871.000 persone) è di origine africana (soprattutto dal nord Africa), mentre l’11,9% è di origine asiatica. In ogni caso, il 34,6% del totale è costituito da ebrei nati in Israele da genitori entrambi nati a loro volta in Israele.
Metà della popolazione ebraica del paese risiede nella regione centrale del paese: il 20,7% nel solo distretto di Tel Aviv. Meno del 10% della popolazione ebraica vive nel nord. Viceversa, la popolazione araba d’Israele è concentrata per il 45% nel nord (dove costituisce circa la metà della popolazione totale) e per l’11% nel sud.
Sempre nel 2007, circa 247.000 persone hanno traslocato all’interno di Israele: la regione centrale del paese rimane la destinazione di prima scelta, mentre 6.400 e 2.200 israeliani hanno lasciato rispettivamente le città di Gerusalemme e Haifa per trasferirsi in altre città del paese.
Nella regione centrale, il singolo agglomerato più densamente abitato risulta essere la cittadina di Bnei Brak (poco a est di Tel Aviv) con 20.680 persone per kmq, seguita da Bat Yam (poco a sud di Tel Aviv) con 15.743 persone per kmq.
Il rapporto dell’Ufficio Centrale di Statistica dà uno sguardo anche alla situazione economica. La bilancia dei pagamenti ha presentato nel 2007 un surplus di 4,5 miliardi di dollari. Il debito estero d’Israele, che va costantemente declinando dal 1995, è arrivato a 44,6 miliardi di dollari. Il settore più forte delle esportazioni israeliane (51%) si conferma quello di software, computer e servizi per ricerca e sviluppo. Israele esporta servizi per lo più verso gli Stati Uniti (45%). Nel 2007 Israele ha importato principalmente da Stati Uniti, Cina, Russia, Giappone, Sud Africa, Ucraina, Malaysia e Indonesia.

(Da: YnetNews, Ha’aretz, Jerusalem Post, 24.08.09)