Israele al Consiglio di Sicurezza: agite per porre fine alla presenza ostile iraniana in Siria

Damasco lascia mano libera alle forze di Teheran in aperta violazione dell’Accordo di Disimpegno fra Siria e Israele

L’ambasciatore d’Israele alle Nazioni Unite Gilad Erdan

In una lettera inviata alla presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, Inga Rhonda King, l’ambasciatore d’Israele alle Nazioni Unite Gilad Erdan ha esortato l’Onu ad adottare provvedimenti immediati per porre fine alla presenza ostile iraniana in Siria.

All’Iran viene ampiamente attribuito il fatto d’aver preservato al potere il presidente siriano Bashar Assad durante la cruenta guerra civile quasi decennale, scoppiata nel paese nel 2011. Teheran ha inviato ingenti fondi e armi a Damasco, oltre a truppe della Guardia Rivoluzionaria. Ha anche ordinato a Hezbollah, il suo gregario libanese, di schierarsi e combattere a difesa del dittatore siriano.

Israele, ha scritto Erdan, è profondamente preoccupato per “i ricorrenti incidenti in cui vengono piazzati ordigni esplosivi lungo la linea tra Israele e Siria con l’intento di colpire Israele, e in violazione diretta dell’Accordo di Disimpegno del 1974” fra Siria e Israele. “Questi incidenti – continua l’ambasciatore israeliano – condotti in Siria da forze collegate all’Iran (Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie, Unità 840) dimostrano ancora una volta che il territorio siriano, inclusa l’Area di Separazione, è abusivamente utilizzato da elementi ostili. Il regime siriano continua a permettere all’Iran e i suoi gregari di usare il suo territorio, comprese strutture e infrastrutture militari, per rafforzare la presenza in Siria e minare gli sforzi volti a mantenere la stabilità nella regione, il che indica un mancato rispetto da parte del regime siriano dei suoi obblighi ai sensi delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza”.

Alcuni degli ordigni antiuomo scoperti e disinnescati in tempo dalle forze israeliane al confine con la Siria (clicca per la notizia)

“Queste attività – prosegue la lettera di Erdan al Consiglio di Sicurezza – costituiscono una grave e palese violazione dell’Accordo di Disimpegno, comportano la potenziale minaccia di una grave escalation nella regione e rappresentano un rischio non solo per la popolazione civile locale, ma anche per il personale delle Nazioni Unite schierato nell’area. Israele si aspetta un’indagine approfondita su questi incidenti da parte dell’UNDOF (la forza di osservatori Onu nella zona di disimpegno tra Siria e Israele) e un appropriato rapporto ai membri del Consiglio di Sicurezza. Israele sottolinea l’importanza di un rapido ritorno delle forze UNDOF su tutte le loro postazioni e la completa ripresa delle loro attività antecedenti il 2014”.

Nella lettera, Erdan ribadisce anche che Israele “considera il regime siriano responsabile di qualsiasi attività aggressiva che ha origine dal suo territorio e continuerà ad adottare ogni misura lecita al fine di difendersi dai tentativi di compiere attacchi contro il proprio paese. Israele – conclude l’ambasciatore – chiede al Consiglio di Sicurezza di condannare questi ricorrenti atti pericolosi e chiede il totale ritiro dell’Iran e dei suoi gregari dalla Siria nonché la rimozione delle infrastrutture militari iraniane dal territorio siriano”.

(Da: Israel HaYom, Jerusalem Post, 25.11.20)