Israele e la guerra dei droni iraniani

Finora le forze israeliane hanno intercettato i tentativi di infiltrazione con velivoli teleguidati, ma il paese è sotto costante minaccia. Gantz: “Per ora l'aggressione iraniana non può contare su un ombrello nucleare, Israele adotterà ogni misura per impedirlo”

In questa immagine diffusa lunedì dalle Forze di Difesa israeliane, i resti di un drone iraniano con un carico di armi da fuoco, abbattuto il 15 marzo 2021 (clicca per ingrandire)

Le Forze di Difesa israeliane hanno diffuso lunedì nuovi particolari riguardanti il programma di droni militari di Teheran, pubblicando filmati di aerei israeliani che abbattono diversi velivoli teleguidati iraniani.

Israele ha ripetutamente avvertito che i droni iraniani costituiscono una minaccia significativa per la regione, soprattutto per il fatto che Teheran fornisce armi alle sue milizie gregarie schierate lungo i confini israeliani, sottolineando che l’accordo sul nucleare in discussione a Vienna non affronta la questione dei droni, né la più ampia questione delle milizie al servizio dell’Iran nella regione.

Domenica sera, le Forze di Difesa israeliane hanno rivelato che il 15 marzo dello scorso anno i jet F-35 hanno abbattuto due droni iraniani che trasportavano armi leggere verosimilmente destinate a terroristi attivi nella striscia di Gaza e in Cisgiordania. I due droni provenivano da sud e sono stati abbattuti nelle prime ore del mattino, meno di mezz’ora dopo essere stati identificati, prima che entrassero nello spazio aereo israeliano. E’ la prima volta che gli F-35 vengono utilizzati per abbattere un drone. La valutazione è che l’Iran stesse testando la possibilità di inviare in futuro a Gaza, tramite droni, tipi e quantità di armi più significative.

I militari israeliani hanno pubblicato un video delle intercettazioni, insieme a un’immagine da cui si vede che uno dei droni trasportava diverse pistole. La foto è stata fornita a Israele da un paese della regione. I due droni sono stati identificati come UAV (unmanned aerial vehicle) modello Shahed-197. Prodotto dalle industrie iraniane, questo tipo di velivolo telecomandato ha un’autonomia di volo di 2.000 chilometri, una velocità massima di 200 chilometri orari e un’apertura alare di sette metri. L’UAV Shahed-197 è in grado di trasportare un carico utile di decine di chilogrammi.

Clicca l’immagine per il video dell’abbattimento dei due droni il 21 marzo 2021 (con sottotitoli in inglese)

Le Forze di Difesa israeliane hanno anche diffuso nuovi dettagli circa un drone iraniano che venne abbattuto il 10 febbraio 2018 mentre trasportava esplosivo TNT destinato a terroristi in Cisgiordania. In quel caso si trattava di un modello Shahed-141, in grado di volare a 185 chilometri orari con un’apertura alare di 4-6 metri. Lanciato dalla base aerea T-4 in Siria, era entrato in territorio israeliano attraverso lo spazio aereo giordano. Il drone Shahed-141 venne abbattuto da elicotteri Apache israeliani. Anche dell’intercettazione del 2018 è stato ora pubblicato un video.

Sempre lunedì sono stati pubblicati nuovi dettagli relativi a un altro UAV iraniano lanciato verso il nord di Israele nel maggio 2021, nel pieno della guerra di 11 giorni scatenata da Hamas con i lanci di razzi su Israele. L’UAV di tipo Sammad, in grado di trasportare un carico utile di 115 chilogrammi, venne abbattuto da armi elettroniche vicino a Beit She’an, nel nord di Israele, e cadde in uno stagno nei pressi del kibbutz Maoz Haim. Era stato lanciato dall’Iraq, a quanto risulta ad opera di milizie sostenute dall’Iran.

I militari israeliani affermano d’aver registrato negli ultimi anni un evidente trend di attacchi di droni iraniani, a cominciare dall’UAV abbattuto nel nord di Israele nel 2018 e dal massiccio attacco di uno sciame di droni all’impianto della compagnia petrolifera saudita Aramco nel 2019 a Buqayq, circa 1.000 km dal punto di lancio. Da allora, vi sono stati più di una decina di altri incidenti in cui Israele ritiene che sia coinvolto l’Iran, con attacchi di droni a navi in qualche modo collegate a Israele, a truppe americane in Iraq, a obiettivi in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti. Le Forze di Difesa israeliane ritengono che l’Iran stia tentando di armare tutti i suoi gregari nella regione – in Siria, Libano, Iraq e Yemen – con centinaia e persino migliaia di UAV, oltre a fornire il relativo addestramento militare. Sebbene i droni iraniani non abbiano finora causato danni in Israele, il paese è quotidianamente sotto minaccia, così come altri paesi che l’Iran ha attaccato con la sua flotta di droni negli anni scorsi.

Attacchi di droni iraniani o milizie gregarie dell’Iran (clicca per ingrandire)

L’Iran dispone di centinaia di droni di 48 modelli diversi, tra operativi e sperimentali, e ha trasferito vari modelli e know-how ai suoi gregari come gli Houthi nello Yemen, Hezbollah in Libano, Hamas e la Jihad Islamica Palestinese nella striscia di Gaza. Times of Israel ha appreso che molti degli attacchi condotti da Israele in Siria contro basi delle forze iraniane e dei gruppi terroristici suoi alleati hanno specificamente preso di mira siti correlati al programma droni iraniano. I militari israeliani affermano che tutte e tre le intercettazioni oggi documentate sono state condotte “in coordinamento con i paesi vicini”. Il mese scorso, la televisione israeliana ha riferito che Israele e i suoi alleati nella regione stanno sviluppando un patto di difesa comune per proteggersi dalla minaccia dei droni.

La tempistica della pubblicazione da parte delle Forze di Difesa israeliane di questi dettagli circa il programma droni iraniano appare correlata ai colloqui in dirittura d’arrivo sull’accordo nucleare con Teheran: Israele non si stanca di avvertire che l’Iran è sempre più aggressivo nella regione mentre continua a negoziare con i paesi occidentali. In un post su Facebook, il ministro della difesa Benny Gantz ha sottolineato che “per il momento” l’aggressività iraniana non dispone di un “ombrello nucleare”. Ma se la Repubblica Islamica potrà avvicinarsi alla soglia dell’arma atomica, diventerà molto più pericolosa. Esortando il mondo a “mobilitarsi per fermare l’aggressione iraniana”, Gantz ribadisce che l’aggressione iraniana costituisce “una minaccia alla pace globale e alla stabilità regionale, nonché una diretta minaccia allo stato di Israele”. “Israele – ha concluso Gantz – continuerà a prendere tutte le misure necessarie politiche, economiche e, se occorre, anche militari, al fine di difendere la propria sovranità e garantire la sicurezza dei propri cittadini di Israele, indipendentemente da qualsiasi accordo raggiunto dalle potenze mondiali con l’Iran”.

(Da: Times of Israel, Jerusalem Post, 7.3.22)