Israele espone all’Unesco la Menorà dell’Arco di Tito

Una prova documentale della verità storica, incisa nella pietra duemila anni fa, contro le campagne di menzogne

L’ambasciatore israeliano presso l’Unesco Carmel Shama Hacohen sotto l’Arco di Tito, a Roma

Il Ministero degli esteri israeliano ha deciso di mettere permanentemente in mostra, presso la sede dell’Unesco a Parigi, una replica fedele della Menorà, il candelabro a sette braccia, rappresentato sull’Arco di Tito a Roma.

La decisione di mettere in mostra la scultura all’Unesco fa parte di una battaglia culturale che il governo israeliano sta conducendo contro la falsa narrazione palestinese che nega ogni collegamento storico fra gli ebrei, Gerusalemme e più in generale la Terra d’Israele: una versione di pura fantasia che ha trovato uno sponsor d’eccezione nell’Unesco stessa quando l’agenzia Onu ha approvato, lo scorso ottobre, una controversa risoluzione che disconosce qualunque legame storico, religioso e culturale fra gli ebrei e il Monte del Tempio di Gerusalemme. Come sia stata effettivamente interpretata quella risoluzione nel mondo arabo è apparso evidente quando, a gennaio, il Segretario generale del’Onu Antonio Guterres è stato violentemente criticato da parte palestinese per aver affermato che esisteva un Tempio ebraico in cima al Monte del Tempio.

L’ambasciatore di Israele all’Unesco, Carmel Shama Hacohen, ha raggiunto un accordo con la Direttrice generale, Irina Bokova, per organizzare una cerimonia ufficiale di presentazione della scultura alla presenza di ambasciatori provenienti da tutto il mondo.

La scultura destinata alla sede Unesco di Parigi

Dopo consultazioni con la Israel Antiquities Authority, la commissione del Ministero degli esteri israeliano per le gare d’appalto ha approvato il progetto del costo di 45.000 shekel (circa 11.200 euro). Inizialmente la scultura avrebbe dovuto rappresentare semplicemente la Menorà a sette braccia, ma poi Hacohen ha deciso di completare l’immagine con la riproduzione degli schiavi ebrei costretti a trasportare la Menorà, depredata a Gerusalemme nel 70 e.v. dalle legioni romane, nel corteo trionfale di Tito rappresentato nel Foro Romano sull’Arco della fine del I secolo e.v. La scultura sarà accompagnata da una spiegazione in inglese, francese, ebraico e l’arabo.

“La decisione di collocare all’Unesco la scena dall’Arco di Tito che raffigura l’esilio degli ebrei, della menorà e di altri simboli sacri dopo la distruzione del Secondo Tempio ebraico, risponde alla necessità di mettere in evidenza una prova documentale della verità storica, incisa nella pietra da un sovrano non ebreo 600 anni prima della comparsa dell’islam nel mondo – ha spiegato Hacohen – Scopo dell’iniziativa non è fare delle gare per Gerusalemme né offendere i legami di qualunque altra religione coi luoghi sacri di Gerusalemme. Si tratta solo di un contributo per spiegare la verità storica che gli ebrei vennero espulsi dal Monte del Tempio con la forza, a fronte della campagna di menzogne che palestinesi e paesi arabi hanno messo in circolazione”.

(Da: YnetNes, 13.2.17)

L’Arco dio Tito, nel Foro Romano, con la rappresentazione della Menorà depredata dal Tempio ebraico di Gerusalemme dalle legioni romane