Israele: Non avevamo avvistato civili

Aperta un'indagine sulla morte di due bambini palestiensi

image_1270Le Forze aeree israeliane hanno avviato un’indagine sull’operazione di martedì volta a colpire terroristi e che ha causato la morte di due bambini e un adolescente palestinesi.
Martedì sera forze aeree israeliane hanno attaccato un’auto con a bordo una cellula di terroristi delle Brigate Martiri di al-Aqsa nel campo palestinese di Jabalya (striscia di Gaza settentrionale). Nell’attacco sono morti Muhammad Roka (6 anni), la sorella Nida (5 anni) e Bilal al-Hizi (16 anni). Dei terroristi a bordo del veicolo, alcuni sarebbero feriti, altri sarebbero riusciti a fuggire prima dell’attacco.
Le Forze di Difesa israeliane hanno espresso “profondo rincrescimento se sono stati colpiti civili non coinvolti nelle attività terroristiche”, aggiungendo che la responsabilità della sanguinosa situazione ricade innanzitutto sulle continue attività delle organizzazioni terroristiche e sul governo di Hamas.
Non è ancora del tutto chiaro come siano rimasti coinvolti dei civili nell’operazione.
Un alto ufficiale dice a YnetNews che “dai primi accertamenti risulta che, quando sono stati sparati i razzi, non erano stati avvistati civili attorno al veicolo, ed anche quando i razzi erano ormai nell’aria non si sono visti gruppi di civili”.
L’ufficiale chiarisce che la cellula terroristica obiettivo dell’operazione si apprestava a realizzare un attacco e che aveva già compiuto lanci di missili Qassam contro Israele la mattina di martedì. “Era chiaro a tutti che, se non li avessimo colpiti, avrebbero ripetuto i loro attacchi la sera stessa”.
L’ufficiale spiega che l’area dove colpire il veicolo era stata scelta proprio perché non affollata. In quel momento non c’era praticamente traffico sulla strada, a parte un veicolo in transito molto lontano da quello che portava i terroristi. Sono stati sparati due razzi contemporaneamente, che hanno colpito il veicolo dei terroristi in modo preciso. “Ancora non sappiamo se i civili sono rimasti coinvolti per effetto dell’esplosione che ha avuto luogo nel veicolo dei terroristi, o per altre ragioni” spiega l’ufficiale, aggiungendo che i civili potrebbero non essere stati individuati nelle vicinanze per qualche motivo tecnico (area coperta, difficoltà di identificazione). Quando è stato colpito, il veicolo dei terroristi era in movimento. “A differenza dell’incidente della scorsa settimana – dice l’ufficiale – nel quale erano state sparate due salve di razzi e solo cinque secondi prima che colpissero l’obiettivo, troppo tardi per fermarli, erano stati avvistati civili radunarsi attorno all’obiettivo, questa volta il colpo ha centrato direttamente il veicolo obiettivo, senza che venissero identificati civili nei dintorni. La cosa necessita di ulteriori indagini”.
Da quando è avvenuta la morte di sette civili palestinesi sulla spiaggia di Gaza circa dieci giorni fa in circostanze ancora tutt’altro che chiarite, le Forze di Difesa israeliane hanno evitato di usare l’artiglieria facendo ricorso solo a operazioni dall’aria per cercare di fermare i lanci di missili Qassam che nel frattempo erano continuati e aumentati.
Le Forze di Difesa israeliane ribadiscono che “in ogni operazione, gli obiettivi sono solo ed esclusivamente le attività dei terroristi”, aggiungendo che si fa il massimo sforzo per cercare di preservare coloro che non c’entrano, tanto è vero che il numero di civili colpiti per errore dalle forze israeliane è drasticamente diminuito nel corso degli anni. Ma non bisogna dimenticare, concludono i portavoce israeliani, che si tratta di operazioni svolte in aree abitate, perché è lì che i terroristi agiscono e vanno a cercare riparo facendosi scudo della gente: sono i terroristi che mettono a repentaglio la popolazione civile, con il loro tipico disprezzo per la vita degli innocenti, sia palestinesi che israeliani.

(Da: YnetNews, 21.06.06)