Israele non può mai scordare le minacce ai suoi confini settentrionali

Da tempo Israele si muove sul filo del rasoio in Siria e in Libano, e la situazione potrebbe peggiorare in qualunque momento

Di Eyal Zisser

Eyal Zisser, autore di questo articolo

In superficie non sta accadendo nulla di nuovo ai confini settentrionali, e molti credono erroneamente che ciò faccia il gioco di Israele. Nonostante le tenui proteste di Mosca, le Forze di Difesa israeliane continuano a compiere operazioni in Siria e, secondo il primo ministro Naftali Bennett, queste operazioni stanno effettivamente sloggiando l’Iran. In Libano, intanto, la crisi politica ed economica ha indebolito Hezbollah, limitando anche la sua capacità di agire contro Israele.

Questa quiete, tuttavia, è fragile e può essere ingannevole. Ne abbiamo ricevuto un promemoria proprio la scorsa settimana, quando un missile antiaereo siriano è entrato nello spazio aereo israeliano ed è esploso sopra il centro-nord di Israele. Israele ha reagito con determinazione attaccando immediatamente la batteria siriana che aveva lanciato il missile. Ma è stata una risposta minore o addirittura simbolica, che non ha cambiato assolutamente nulla dal punto di vista siriano. In Libano, intanto, il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah viene acclamato per aver armato la sua organizzazione con sofisticati sistemi di difesa antiaerea che gli consentirebbero di tenere lontana l’aviazione israeliana, anche solo parzialmente, dai cieli libanesi.

Batteria di razzi Hezbollah

Nulla di tutto questo, come si è detto, è particolarmente nuovo. In effetti, ormai da anni i siriani rispondono con il fuoco della contraerea ogni volta che Israele attacca. Nel febbraio 2018 hanno abbattuto un jet israeliano e l’anno scorso i pezzi di un loro missile antiaereo sono caduti sulle spiagge di Tel Aviv e nell’area di Dimona. Anche le dichiarazioni vanagloriose di Nasrallah non sono una novità, giacché proprio l’anno scorso la sua organizzazione lanciò un missile anticarro contro un drone israeliano che sorvolava la valle della Beqaa. Il missile mancò l’obiettivo, ma Israele ha riferito che l’aviazione aveva cambiato le rotte di volo dei suoi aerei per tenerli a distanza dal raggio missilistico di Hezbollah.

Eppure, non è sempre tutto uguale. Da un bel po’ di tempo Israele in Siria si muove sul filo del rasoio. A quanto pare, gli attacchi aerei israeliani sul suolo siriano tornano comodi ad Assad per tenere a bada le attività degli iraniani nel suo paese, ma il dittatore di Damasco non ha nessuna intenzione di interrompere i legami con Teheran. Tuttavia il vero problema non è Assad bensì Mosca, che non fa mistero del suo disappunto per le operazioni in Siria da parte di Israele, passando anche dalle parole ai fatti visto che i suoi stessi aerei, insieme ai jet siriani, hanno recentemente iniziato a pattugliare i cieli appena al di là del confine con Israele.

I “corridoi” Iran-Libano usati per il traffico di armi e milizie (clicca per ingrandire)

Anche l’Iran non ha alcuna intenzione di lasciare la Siria, e così come ha dato ordine agli Houthi nello Yemen di attaccare gli Emirati Arabi Uniti e alle sue milizie gregarie in Iraq di attaccare gli americani, allo stesso modo potrebbe tentare di far pagare un prezzo anche a Israele.

In Libano, intanto, nessuno si aspetta che i missili di Hezbollah stiano per sempre ad arrugginire nei loro magazzini. Dopotutto, come si usa dire, l’arma che compare nel primo atto finirà per sparare nel terzo atto. E’ il caso dei sistemi di difesa antiaerea che l’organizzazione ha introdotto clandestinamente in Libano, nonché dei suoi sforzi per potenziare i missili che già possiede, dotandoli di maggiore efficacia e precisione.

La situazione al nord è certamente inquietante e Israele non deve perdere tempo a prepararsi per scenari futuri: che si tratti di una campagna diplomatica o anche militare lanciata da Siria e Iran, o persino da Mosca, ciascuno per sue proprie ragioni, volta a limitare i margini di manovra dell’aviazione israeliana; oppure un tentativo di Nasrallah di cambiare le regole del gioco e spingere gli aerei israeliani fuori dallo spazio aereo libanese. L’attenzione di Bennett sull’Iran è importante a lungo termine, ma non può risolvere le minacce “qui e ora” ai confini settentrionali dello stato ebraico.

(Da: Israel HaYom, 13.2.22)

Schieramento di razzi e missili Hezbollah in Libano (clicca per ingrandire)