“Israele scomparirà ed esisterà solo la Palestina araba”

La martellante propaganda di Fatah che condanna i palestinesi alla guerra eterna

Il movimento Fatah e l’Autorità Palestinese, presieduti da Abu Mazen, non fanno mistero di quali siano i loro veri obiettivi, quando si rivolgono al loro pubblico in arabo. Ecco un paio di ulteriori esempi, segnalati da Palestinian Media Watch.

Una vignetta pubblicata il 21 giugno dal quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese Al-Hayat Al-Jadida mostra una mappa della “Palestina liberata” che cancella dalla carta geografica l’intero stato di Israele, esprimendo con grafica crudezza l’ideologia dell’Autorità Palestinese che non riconosce il alcun diritto di esistere a uno stato ebraico entro qualsiasi confine. La vignetta mostra infatti il pianeta Terra visto dallo spazio, con in evidenza la consueta mappa della Palestina “dal fiume al mare” utilizzata in modo martellante da tutta la propaganda dell’irredentismo palestinese, sia “moderato” che estremista. Nel mezzo della mappa della “Palestina” che cancella Israele è piantata un’enorme bandiera palestinese a segnalare la sovranità araba palestinese sull’intera area:

Dal quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese Al-Hayat Al-Jadida, 21 giugno 2021

 

Il messaggio che Israele è comunque destinato a scomparire viene continuamente ripetuto nelle dichiarazioni di esponenti e rappresentanti di Fatah e dell’Autorità Palestinese.

Lo scorso aprile Abbas Zaki, membro del Comitato Centrale di Fatah nonché Commissario di Fatah per le relazioni arabo-cinesi, ha assicurato con granitica certezza che sia l’America che Israele “alla fine scompariranno”:

Abbas Zaki: “Indipendentemente da quanto grande possa essere la potenza di Israele, dell’America e del mondo, alla fine scompariranno, mentre noi resteremo”.
(Da: pagina ufficiale su Facebook del membro del Comitato centrale di Fatah Abbas Zaki, 29 aprile 2021)

(Da: israele.net, palwatch.org, 4.7.21)

 

Nasrallah: “Non c’è popolazione nell’entità israeliana, solo occupanti e coloni”

Dal canto suo, il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah, in un discorso pronunciato lunedì in apertura di una conferenza in Libano dal titolo “La Palestina è vittoriosa”, ha dichiarato: “Non c’è una popolazione nell’entità israeliana, sono tutti occupanti e coloni”.

Hassan Nasrallah, capo di Hezbollah: “Morte a Israele!”

Circa il peggioramento della crisi economica in Libano, Nasrallah ne ha attributo la colpa agli Stati Uniti affermando che la politica americana è la “ragione principale” della crisi poiché “gli americani vogliono assediare, punire e impedire che qualsiasi aiuto arrivi in Libano”. Pur riconoscendo che “tra le cause” della crisi economica ci sono anche politiche governative sbagliate, Nasrallah ha ribadito che la “causa principale” sono gli Stati Uniti il cui obiettivo è “provocare” il popolo libanese contro Hezbollah e tenere impegnata la milizia sciita per impedirle di sostenere i palestinesi. (Domenica sera, il ministro della difesa israeliano Benny Gantz ha offerto aiuti umanitari al Libano dicendo: “Come israeliano, come ebreo e come essere umano, il mio cuore soffre vedendo le immagini di persone che patiscono la fame per le strade del Libano”.)

Durante il discorso, che si è concentrato in gran parte sulla forza dei mass-media filo-iraniani, Nasrallah ha anche sostenuto che gli israeliani si fidano dei mass-media palestinesi e filo-iraniani più di quanto si fidino dei loro mass-media e dei loro leader. Ha poi sottolineato che i mass-media dell'”Asse della Resistenza” devono essere sviluppati proprio come le sue capacità militari, spiegando che i mass-media hanno contribuito alla “clamorosa vittoria” accampata dai gruppi terroristici palestinesi dopo gli 11 giorni di combattimenti dello scorso maggio. Secondo il capo di Hezbollah, “tutti” hanno riconosciuto la “vittoria” dei palestinesi in quegli scontri, nonostante “alcuni mass-media del Golfo” la neghino. Nasrallah ha aggiunto che i gruppi militanti palestinesi avevano promesso la “liberazione” e il rilascio dei prigionieri e hanno mantenuto la promessa. Non è chiaro, nota Tzvi Joffre sul Jerusalem Post, a quale liberazione si riferisse Nasrallah.

“Quando nell’Asse della Resistenza si parla di liberazione della Palestina, non si parla di sogni o fantasie – ha dichiarato Nasrallah – La battaglia della Spada di Gerusalemme (il nome dato dai palestinesi ai combattimenti di maggio ndr) ha reso Gerusalemme più vicina che mai. Noi non esageriamo i nostri obiettivi, e questo è uno degli elementi più importanti della forza della resistenza”.

Infine Nasrallah ha parlato delle indagini in corso sull’enorme esplosione nel porto di Beirut dello scorso agosto, chiedendosi se l’inchiesta sia “vera azione giudiziaria” o “politicamente mirata”. Mentre l’indagine ha fatto pochi progressi in un sistema afflitto dalla corruzione, il giudice libanese Tarek Bitar si è recentemente mosso per revocare l’immunità di un certo numero di alti funzionari al fine di interrogarli come sospetti nel caso. Hezbollah è stato accusato da più parti di essere responsabile dell’esplosione, in quanto esercita un forte controllo sui porti libanesi.

(Da: Jerusalem Post, 5.7.21)