Israele si batte su due fronti

Proseguono le operazioni contro terroristi Hezbollah e Hamas

image_1300Le Forze di Difesa israeliane hanno imposto giovedì una chiusura del Libano terrestre, aerea e navale e sono pronte ad affrontare una lunga fase di combattimenti nello sforzo di “fermare le attività terroristiche degli Hezbollah”, che in Libano godono della copertura governativa. Lo afferma giovedì un’alta fonte militare israeliana. Le Forze di Difesa israeliane, afferma la fonte,- non temono di dover combattere su due fronti contemporaneamente (Libano a nord e Gaza a sud), soprattutto quando “vi è un evidente legame ideologico fra i due”.
Le forze armate hanno già avviato il richiamo in servizio di una parte dei riservisti (piloti e personale di soccorso), mentre un’intera divisione di riservisti porrebbe presto essere schierata sul confine settentrionale.
Per quanto riguarda il pericolo di missili a lungo raggio, che dal Libano potrebbero minacciare i grandi centri abitati nel cuore di Israele, l’ufficiale afferma: “Ne avessero anche migliaia, noi ne abbiamo dieci volte di più. Se dovessero attaccare Haifa o Hadera, avremmo ragione di colpire duramente le strutture libanese, compresi gli edifici da venti piani usati da Hezbollah a Beirut”.
Dopo una notte con numerose incursioni dal cielo, le forze aeree israeliane si dispongono ad allargare le operazioni su tutto il territorio libanese per colpire obiettivi terroristici e in particolare Hezbollah. A coloro che vivono in prossimità di basi e quartier generali terroristi è stato fatto arrivare il messaggio di abbandonare quelle aree per non essere coinvolti negli attacchi. “Il nostro obiettivo – spiega l’ufficiale israeliano – è lo stato libanese, complice di Hezbollah, e contemporaneamente colpire le organizzazioni terroristiche, specie Hezbollah. Ci stiamo attrezzando per una battaglia lunga e questo round non è destinato a terminare in breve tempo”.
Dopo l’aggressione a freddo di Hezbollah, tra mercoledì e giovedì le Forze di Difesa israeliane hanno colpito una quarantina di obiettivi, tra cui una dozzina di postazioni di lancio di razzi nella parte centrale e meridionale del Libano, tra i 5 e i 20 km al di là della frontiera con Israele. Alcune postazioni si trovano su abitazioni civili usate dai terroristi come depositi di armi e munizioni. I bersagli.
Bersagliata anche una pista dell’aeroporto internazionale di Beirut, successivamente chiuso “fino a nuovo ordine”.
“Abbiamo in programma di colpire ulteriori obiettivi e strade nel centro del paese, così come ogni imbarcazione non autorizzata che si avvicinasse dal mare”, dice l’ufficiale.
Per adesso, secondo la fonte, Israele non ha in programma un’offensiva contro Hezbollah con forze di terra, concentrandosi piuttosto sulle strutture delle organizzazioni terroristiche in Libano da colpire dall’alto. Un punto focale delle operazioni israeliane potrebbe essere il quartiere al-Dahiya di Beirut, dove il capo degli Hezbollah Nasrallah risiede e dove ha creato “uno stato nello stato”. Le Forze di Difesa israeliane non intendono dire se Nasrallah stesso è nel mirino, limitandosi a ribadire che “l’operazione è rivolta contro tutti i terroristi dovunque si trovino”.
Giovedì le operazioni in Libano continuano. È stato colpito un ponte che collega la città di Sidone con altre parti del paese. Il ministro della difesa israeliano Amir Peretz ha detto che potrebbero essere presto colpite anche parti della strada Beirut-Damasco.
Proseguono nel frattempo sotto il fuoco Hezbollah le ricerche dei corpi dei cinque soldati morti negli scontri di mercoledì a ridosso del confine.
Continuano inoltre le operazioni anti-terrorismo nella striscia di Gaza. Nelle prime ore di giovedì mattina forze aeree israeliane hanno colpito gli uffici del ministero degli esteri palestinese nella striscia di Gaza settentrionale. Ministro degli esteri è Aumad Mahmud A-Zahar, un terrorista Hamas che progetta e ordina attentati.
Colpite anche quattro cellule di palestinesi armati nella parte centrale della striscia di Gaza. Fuoco d’artiglieria su aree usate dai lanciatori di missili Qassam nelle parti nord e sud.
Secondo fonti militari israeliane, sarebbero gravi le condizioni di Muhammad Deif, il terrorista ricercato numero uno ferito mercoledì da un’azione aerea israeliana.
È continuato mercoledì, nonostante le perduranti minacce terroristiche, il passaggio di alimenti, carburante e generi di prima necessità verso la striscia di Gaza. Attraverso il valico di Karni sono transitati mercoledì verso Gaza più di cento camion con generi di prima necessità e 14 generatori di elettricità. Attraverso il valico di Nahal Oz sono stati trasferiti verso Gaza 500.000 litri di gasolio, 100.000 litri di benzina, 125 tonnellate di gas naturale (da cucina). All’inizio della settimana erano entrate 265 tonnellate di cibo, un camion di medicinali, più di un milione di litri di carburante, 65.000 litri di cloro. La scorsa settimana, più di 200 camion di alimenti, più di 1.500.000 litri di carburante, di 400 tonnellate di gas naturale. La fornitura di acqua continua ininterrotta.

(Da: YnetNews, Portafice IDF, 13.07.06)

Nelle foto in alto: sei dei soldati israeliani uccisi da Hezbollah con l’attacco a freddo di mercoledì: Nimrod Cohen, Eyal Benin, Shani Turjeman, Yaniv Bar-On, Alexei Kashiniervski, Wasim Nazel