La commissione tedesca sul massacro di Monaco saprà riconoscere le responsabilità di Abu Mazen?

È da tempo un segreto di Pulcinella che la sigla Settembre Nero era solo una copertura per gli attentati compiuti da Fatah, guidata da Arafat e dal suo braccio destro Abu Mazen

Di Stephen M. Flatow

Stephen M. Flatow, autore di questo articolo

Il governo tedesco ha creato una commissione di storici incaricata di studiare la strage di atleti israeliani perpetrata da terroristi arabi palestinesi alle Olimpiadi di Monaco del settembre 1972. Il Ministro dell’interno tedesco ha promesso che il riesame sarà “approfondito” e “rigoroso”.

Il problema, tuttavia, è che qualunque studio serio e onesto dovrà riconoscere che gli attuali vertici dell’Autorità Palestinese, con cui la Germania ha rapporti amichevoli, sono stati coloro che organizzarono e finanziarono quell’attentato. La commissione sarà disposta a fare i nomi, anche se farlo potrebbe essere politicamente scomodo per il governo tedesco?

Nel 1972, Yasser Arafat era a capo dell’organizzazione terroristica Fatah e Abu Mazen (Mahmoud Abbas), l’attuale capo sia di Fatah che dell’Autorità Palestinese, era il suo braccio destro. I terroristi che effettuarono l’attentato alle Olimpiadi di Monaco affermarono di far parte del gruppo “Settembre Nero”, che si supponeva fosse indipendente da Fatah. Ma il mito di un Settembre Nero “indipendente” è andato in frantumi molti anni fa con la de-classificazione (nel 1981) di un telegramma inviato il 13 marzo 1973 dal Dipartimento di Stato americano alle ambasciate americane in tutto il mondo. Il testo del telegramma è ampiamente disponibile su internet e rivela la verità sugli stragisti di Monaco. “La questione del collegamento tra l’Organizzazione Settembre Nero e Fatah è stata oggetto di molte discussioni pubbliche”, esordiva il telegramma. Dopodiché riportava le menzogne di Arafat circa il suo ruolo in Settembre Nero: “Il leader di Fatah Arafat ha negato un collegamento con Settembre Nero. … Arafat continua a negare pubblicamente qualsiasi collegamento tra Fatah e le operazioni terroristiche. Analogamente, Fatah mantiene la sua pretesa moderazione…».

Ma secondo il telegramma del Dipartimento di Stato, la verità su Settembre Nero e Fatah era esattamente l’opposto di ciò che sosteneva Arafat: “Il governo degli Stati Uniti ha informazioni secondo cui Fatah è in realtà l’ente che ha dato origine e controlla (parent body) Settembre Nero. … L’Organizzazione Settembre Nero è un nome di copertura per le operazioni terroristiche di Fatah realizzate dall’agenzia di intelligence di Fatah … A tutti gli effetti, al momento non può essere fatta alcuna significativa distinzione tra Settembre nero e Fatah”. Quindi “Settembre Nero” era una finzione: questo affermava il Dipartimento di Stato americano sei mesi dopo il massacro di Monaco. Settembre Nero era solo un termine per indicare Fatah, che era guidata da Arafat e Abu Mazen.

Muhammad Ishtayeh (Shtayieh), nominato primo ministro dell’Autorità Palestinese dal presidente Abu Mazen, in una intervista alla tv Al-Manar di Hezbollah ha celebrato Abu Daoud, la mente dietro alla strage degli 11 atleti israeliani, sequestrati e torturati nel 1972 alle Olimpiadi di Monaco (clicca l’immagine per il video originale)

Il Dipartimento di Stato non è l’unica fonte di queste informazioni. Uno dei pianificatori dell’attentato, Mohammed Oudeh, meglio noto come “Abu Daoud”, nel 1972 disse al quotidiano giordano Al-Dustur: “Non esiste un’organizzazione chiamata Settembre Nero. Fatah annuncia le proprie operazioni sotto questo nome in modo che Fatah non appaia come diretto esecutore dell’operazione”. Nel suo libro From Jerusalem to Munich (“Da Gerusalemme  Monaco”), pubblicato nel 1999, Daoud scrisse che Abu Mazen aveva personalmente procurato i fondi per l’attentato alle Olimpiadi.

La commissione tedesca dovrà anche esaminare il fatto che oggi l’Autorità Palestinese rende onore e osanna apertamente altri importanti terroristi di Fatah che furono implicati nell’organizzazione del massacro di Monaco, come Amin el-Hindi, Ali Hassan Salameh e Atef Bselso. El-Hindi è stato ingaggiato da Abu Mazen come direttore della divisione Intelligence Generale dell’Autorità Palestinese. Salameh è stato celebrato sul sito web di Fatah come un “martire” (shahid) la cui “memoria rimarrà per sempre nei nostri cuori”. Nella città di El-Bireh dell’Autorità Palestinese (adiacente alla capitale Ramallah) c’è un complesso sportivo chiamato “Auditorium Martire Atef Bselso” e a Gaza ci sono due scuole e uno stadio sportivo intitolati a Salameh.

Quando Daoud è morto, nel 2010, Abu Mazen ha inviato alla famiglia un telegramma di condoglianze in cui diceva: “Il defunto era uno dei leader di spicco del movimento Fatah e ha vissuto una vita piena di lotte e impegno devoto e del suo enorme sacrificio in molti ambiti in nome della legittima causa del suo popolo. Era in prima linea in ogni campo di battaglia con l’obiettivo di difendere la rivoluzione [palestinese]. Che meraviglioso fratello e compagno, combattente duro, caparbio e implacabile”.

Il governo tedesco non è certo impaziente di attirare l’attenzione su queste circostanze, per via del forte sostegno di Berlino alla causa palestinese. Il sito web ufficiale del Ministero degli Esteri tedesco ha una sezione chiamata “Aiuti per la Palestina” in cui si afferma che la Germania invia più di 200 milioni di dollari all’anno agli arabi palestinesi per “promuovere lo sviluppo istituzionale di un futuro stato palestinese”.

È dunque legittimo chiedersi: la commissione sulla strage di Monaco andrà fino in fondo ovunque conducano i fatti? Oppure considerazioni politiche, come il rapporto della Germania con l’Autorità Palestinese, influenzeranno le sue conclusioni?

(Da: jns.org, 8.5.23)