“La guerra è cambiata: la popolazione civile è diventata sia il bersaglio che lo scudo umano dei terroristi”

L'ex-capo di stato maggiore israeliano: L'abuso delle leggi di guerra da parte dei terroristi pone nuove sfide alle forze armate delle democrazie

Gantz

Benny Gantz, capo di stato maggiore delle Forze di Difesa israeliane durante la guerra contro Hamas a Gaza della scorsa estate

Il colpo di mortaio che uccise il piccolo Daniel Tragerman, di quattro anni, nel penultimo giorno della guerra della scorsa estate dentro e attorno a Gaza venne sparato da una struttura delle Nazioni Unite. Lo ha ricordato il generale Benny Gantz, capo di stato maggiore delle Forze di Difesa israeliane durante i 50 giorni di combattimenti fra Israele e Hamas, intervenendo lunedì ad un incontro organizzato a Gerusalemme dall’organizzazione Shurat Hadin-Israel Law Center, intitolato: “Verso un nuovo diritto di guerra”.

Daniel viveva nel kibbutz Nahal Oz, a meno di un km dalla striscia di Gaza: lui e la sua famiglia avevano solo tre secondi di tempo per mettersi al riparo, fra le sirene dall’allarme e l’impatto del colpo di mortaio che lo ha ucciso.

“Sia a Gaza che in Libano – ha detto Gantz – il nemico opera non solo contro la nostra popolazione civile, ma dall’interno della sua popolazione civile. Trasformano interi villaggi in basi di lancio dei razzi. Soggiorni e camere da letto vengono trasformati in magazzini di esplosivi. Non mi si venga a dire che è un asilo, quando so benissimo che è un magazzino di razzi. Non mi si venga a dire che è una moschea quando so benissimo che è un arsenale di esplosivi. Non mi risulta di una sola sinagoga, in Israele, dove i nostri nemici possano trovare razzi, missili o munizioni”.

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Daniel Tragerman, 4 anni, ucciso nella sua casa nel kibbutz Nahal Oz da un colpo di mortaio palestinese sparato da una struttura Onu nella striscia di Gaza il 22 agosto 2014

Le Forze di Difesa Israeliane non risparmiano sforzi per rispettare i principi morali e i valori della democrazia, ha detto l’ex capo delle forze israeliane, e si impegnano al massimo per ridurre qualsiasi danno ai non combattenti. Ma i paesi democratici, ha aggiunto, devono rivedere le leggi di guerra internazionali. “Bisogna ricordare – ha spiegato Gantz – che queste regole di guerra vennero concepite come uno strumento per imporre dei limiti a chi combatteva senza alcun freno etico e umano, e non come uno strumento a disposizione delle organizzazioni terroristiche per legare le mani a chi li combatte. La guerra è cambiata: la popolazione civile è diventata sia il bersaglio dei terroristi, sia il loro scudo umano. Loro se ne infischiano delle leggi di guerra, mentre se ne preoccupano e cercano di rispettarle quelli che si difendono dalle aggressioni dei terroristi”.

“Sono stato a lungo seduto insieme agli operatori che guidano i droni per aiutarli a distinguere tra combattenti e civili” ha raccontato Gantz, sottolineando quanto sia difficile capire la differenza visto che i terroristi non vestono uniformi e si mescolano di proposito ai civili. “Realisticamente, come si fa a distinguere? Capita che dei civili vivano in un appartamento, all’interno di un popoloso condominio, separato da un’unica parete dall’appartamento vicino dove sparano i terroristi. Quanto si può essere precisi? Israele cerca di trattenere la sua forza il più possibile, fino a quando non gli resta altra scelta. A Gaza abbiamo usato la tattica del colpo di avvertimento sui tetti prima di attaccare un edificio: militarmente è assurdo, ma moralmente abbiamo scelto di farlo”.

Gantz ha ricordato che sua madre, una sopravvissuta alla Shoà, gli insegnava di combattere per difendersi, ma allo stesso tempo inviare cibo dall’altra parte. “Abbiamo creato un ospedale al valico di Erez, dove venivano curati 50 palestinesi al giorno – ha ricordato – ma molti altri non sono venuti perché Hamas non glielo permetteva”. Tuttavia, ha sottolineato Gantz, anche quando adotta ogni misura possibile per tutelare la popolazione civile, Israele viene comunque accusato di usare la forza in modo sproporzionato e di commettere crimini di guerra, mentre quasi nessuno si prende la briga di indagare Hamas per l’uso sistematico dei civili come bersagli e come scudi umani.

rampe di lancio

Rampe di lancio palestinesi (indicate dai cerchi) posizionate presso la moschea Abu Ayn, l’ospedale Al-Wafa, un parco giochi per bambini e un cimitero durante la guerra della scorsa estate (clicca per ingrandire)

Gantz si è soffermato in particolare sul caso di due ospedali: quello di Shifa, nella città di Gaza, e quello di Wafa nel quartiere Shujaiya, roccaforte di Hamas. Il primo, ha detto, è stato utilizzato come nascondiglio dai capi di Hamas per tutta la guerra e non è stato mai preso di mira dall’esercito israeliano “anche se sapevo che la dirigenza di Hamas si nascondeva là dentro, nei sotterranei”. L’ospedale di Wafa è stato utilizzato come centrale operativa di Hamas durante la sanguinosa battaglia per Shujaiya, ed è stato bersagliato da Israele solo una volta dopo che era stato completamente evacuato.

“Il nostro impegno strategico e morale – ha detto Gantz è ricordare che la parte che appare più debole non è necessariamente quella nel giusto. E’ necessario rivedere le regole in modo da permetterci di difendere la democrazia, le vite umane e i valori morali: poiché dall’altra parte non si preoccupano minimamente di queste cose. Noi continueremo a preoccuparcene. Pur combattendo nemici che abusano delle leggi di guerra, abbiamo indagato sulle nostre azioni a Gaza e in Libano: le Forze di Difesa israeliane hanno riesaminato 500 incidenti occorsi durante l’estate di guerra a Gaza, deferendo alcuni casi ai tribunali militari. Non lo facciamo per il mondo, lo facciamo per noi stessi. Ma lasciatemelo dire con molta franchezza: la prossima volta sarà ancora peggio”. Continuando così, ha spiegato Gantz, le guerre contro i terroristi, compreso il prossimo round contro Hamas o Hezbollah, comporteranno un prezzo sempre più alto di vite civili perché i terroristi proprio a questo puntano, e a loro non importa se i civili sono da questa o da quella parte del fronte. “Israele – ha concluso Gantz – deve continuare a porsi i dilemmi morali, ma deve anche continuare a difendersi”.

(Da: Jerusalem Post, Times of Israel, Israel HaYom, Jerusalem OnLine, 4-5.5.15)

Si veda anche:
Il rapporto delle Nazioni Unite conferma l’uso delle strutture Onu da parte dei terroristi di Gaza
Morti per evitare danni ai civili palestinesi

Si veda anche il video “Hamas spara dall’ospedale. Israele fa uscire pazienti e personale prima di reagire” in: Hamas, il (pericoloso) ruggito del topo