La Lega Araba vuole aggirare gli impegni previsti dalla Road Map

Innanzitutto leliminazione dei gruppi terroristi

Da un articolo di Shlomo Shamir, Aluf Benn

image_1362Israele non vede con favore la nuova iniziativa della Lega Araba, discussa martedì da ministri degli esteri arabi al Cairo, volta ad indire una conferenza di pace per il Medio Oriente (sulla falsariga di quella di Madrid del 1991). L’iniziativa, che gli stati arabi intendono sottoporre al Consiglio di Sicurezza, suscita riserve anche fra i principali diplomatici del Palazzo di Vetro a New York.
Secondo fonti governative di Gerusalemme solitamente ben informate, l’iniziativa rappresenterebbe il tentativo da parte palestinese di sottrarsi all’applicazione della prima fase della Road Map, che prevede l’eliminazione delle organizzazioni terroristiche nei territori dell’Autorità Palestinese. “Una conferenza internazionale è prevista nella seconda fase della Road Map – fanno notare le fonti – Ma innanzitutto bisogna applicare la prima fase. La proposta dei ministri degli esteri arabi si focalizza sulle procedure per convocare la conferenza e non sui suoi contenuti, puntando a guadagnare la simpatia internazionale per un presunto rilancio del processo di pace evitando di entrare nei particolari che susciterebbero disaccordi”.
Precedenti notizie di stampa riferivano che i 22 ministri degli esteri arabi hanno adottato una risoluzione che dà mandato al segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, di recarsi a New York per organizzare sforzi diplomatici volti a far adottare il piano arabo durante la sessione dell’Assemblea Generale che si aprirà fra due settimane. Il Qatar, che è attualmente membro del Consiglio di Sicurezza, è stato incaricato di sottoporre la questione anche in quella sede entro la fine del mese.
Tuttavia, secondo fonti diplomatiche sentite da Ha’aretz, se il piano arabo – basato sull’iniziativa saudita del 2002 – punta a sottrarsi alle intese negoziali esistenti, come la Road Map, o ad aggirare meccanismi come il Quartetto (Usa, Ue, Russia, Onu), allora è improbabile che venga accettato dai membri del Consiglio di Sicurezza, e in particolare dai cinque membri permanenti.
Martedì anche il segretario generale dell’Onu Kofi Annan, durante una conferenza stampa al Cairo, alla richiesta esprimere la sua opinione sull’argomento si è limitato a dire d’essere stato informato dell’esistenza del piano arabo dal ministro degli esteri egiziano, declinando qualunque ulteriore commento.
A norma di regolamento, spiegano rappresentanti dell’organismo internazionale, qualunque membro del Consiglio di Sicurezza può chiedere che un argomento venga messo all’ordine del giorno. Tuttavia, Stati Uniti e Russia, oltre al Quartetto in quanto tale, sono impegnati ad applicare la Road Map ed è improbabile che vogliano imbarcarsi in nuove imprese diplomatiche. “Come si può adottare una nuova iniziativa per rilanciare il processo di pace – si domanda un diplomatico a New York intervistato da Ha’aretz – quando non sono state assolte nemmeno le tre condizioni minime poste dalla comunità internazionale per riavviare il dialogo con il governo palestinese guidato da Hamas (riconoscimento di Israele, ripudio di violenza e terrorismo, accettazione degli accordi già firmati)?”

(da: Ha’aretz, 6.09.06)