La legge deve essere applicata allo stesso modo per ebrei e arabi

L’insediamento abusivo arabo beduino di Khan al-Ahmar deve essere demolito per ordine della Corte Suprema, e l’UE la smetta di interferire in violazione delle leggi israeliane e internazionali

Di Danny Danon

Danny Danon, autore di questo articolo

Non c’è alcun dubbio che l’insediamento beduino di Khan al-Ahmar, alla periferia est di Gerusalemme, è illegale. I suoi residenti hanno eretto abusivamente delle strutture abitative su un terreno demaniale israeliano senza permesso e nella piena consapevolezza di commettere una illegalità.

Hanno intrapreso questa attività illecita grazie al finanziamento illegale e al sostegno dell’Unione Europea, di vari singoli paesi europei e di alcune organizzazioni internazionali. Questa interferenza eversiva di enti internazionali negli affari interni di Israele è vergognosa ed esige una immediata spiegazione. Si tratta di soggetti internazionali attivamente impegnati a violare la legge israeliana, la sovranità israeliana e il diritto internazionale.

La cosa è stata resa esplicita in un documento “confidenziale” dell’Unione Europea trapelato alla fine dello scorso anno intitolato “Programma europeo di sviluppo congiunto per l’area C”. Il documento mostra fino a che punto l’Unione Europea è disposta a spingersi nel promuovere e favoreggiare attività insediative illegali in un paese straniero. Il documento afferma che, nonostante il carattere illegale di tali costruzioni, l’Unione Europea “proteggerà i diritti” dei palestinesi che vivono nell’Area C controllata da Israele, fornirà assistenza legale e, in ultima analisi, darà il suo aiuto per la creazione di un territorio che sia governato dall’Autorità Palestinese (in violazione degli Accordi di Oslo sottoscritti come garante dalla stessa Unione Europea ndr).

A parte le costruzioni illegali e le violazioni del diritto israeliano e internazionale, insediamenti abusivi come Khan al-Ahmar, eretti nella totale inosservanza di ogni pianificazione urbanistica, danneggiano siti del patrimonio locale, devastano il paesaggio naturale e mettono a repentaglio l’incolumità dei loro stessi residenti. Di più. Questi insediamenti illegali fanno parte di un programma più ampio che mira a delegittimare le storiche rivendicazioni che Israele ha tutto il diritto di portare al tavolo del futuro negoziato.

Un veduta di Khan al-Ahmar, eretta a ridosso di un’autostrada

Nonostante varie sentenza della Corte Suprema sul caso, l’ultima nel 2018, la demolizione dell’insediamento illegale di Khan al-Ahmar è stata rinviata anno dopo anno per oltre un decennio. I residenti abusivi su quel terreno hanno avuto più di dieci anni per portare il loro caso in tribunale, ma ogni volta la corte ha stabilito che le loro costruzioni illegali devono essere rimosse. Tuttavia, spronati da partner internazionali illeciti e dalle pressioni dell’Autorità Palestinese, i residenti di Khan al-Ahmar hanno sempre rifiutato ogni ragionevole offerta di reinsediamento e alloggio alternativo.

Ma così come viene prontamente eseguito l’ordine di demolizione degli avamposti ebraici non autorizzati – il recentissimo sgombero di Or Haim è avvenuto letteralmente poche ore dopo l’emissione dell’ordine – lo stesso dovrebbe avvenire nei confronti di insediamenti arabi illegali come Khan al-Ahmar. L’autorità e le sentenze della Corte Suprema vanno sempre rispettate. La legge non può essere applicata in modo selettivo. La legge è legge, e deve essere applicata a tutti i cittadini, ebrei e arabi allo stesso modo.

Mercoledì primo febbraio 2023 lo Stato è tenuto a dare una risposta alla Corte Suprema, specificando quali sono i suoi programmi per la demolizione delle strutture illegali. È ora di agire. Il comportamento illegale non va mai assecondato. L’insediamento abusivo di Khan al-Ahmar deve essere sgomberato e demolito.

(Da: Israel HaYom, 24.1.23)