La malsana risoluzione della Sanità Mondiale

Se queste sono le "pressioni" con cui il mondo pensa di convincere gli israeliani…

Editoriale del Jerusalem Post

La 68esima Assemblea dell’organizzazione Mondiale della Sanità, Ginevra 18-26 maggio 2015

La 68esima Assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Ginevra 18-26 maggio 2015

E’ stata prestata ben poca attenzione, anche in Israele, all’ultima stravaganza anti-israeliana andata in scena alle Nazioni Unite, presumibilmente perché ci siamo tutti un po’ assuefatti all’odio riversato sullo stato ebraico.

Mentre la carneficina della “primavera araba” lascia sgomenta qualunque persona civile, ecco che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato l’unico e vero trasgressore da additare: Israele. Infatti la scorsa settimana l’assemblea annuale dell’OMS ha condannato Israele per “violazione del diritto alla salute dei siriani nel Golan”.

Si tratta di una totale buffonata, sotto ogni aspetto immaginabile. Mentre la mattanza in tutto il resto della regione non accenna minimamente a diminuire, l’agenzia Onu per la sanità non ha trovato nient’altro su cui valesse la pena concentrarsi se non Israele: Israele, infatti, è risultato l’unico paese espressamente denunciato dall’assemblea dell’OMS.

E poco importa se da anni medici e ospedali israeliani forniscono cure gratuite, che non si possono definire altro che altruistiche, a un crescente numero di civili e combattenti nemici siriani, in fuga dai campi di morte che insanguinano quel paese. Le più moderne e aggiornate cure mediche vengono garantite da Israele a tutte le persone gravemente ferite che raggiungono il confine del Golan.

Una donna siriana con il figlio di 8 anni, nell’ospedale di Nahariya, Israele

Donna siriana con il figlio di 8 anni, nell’ospedale di Nahariya, Israele

Ma la cosa più sconfortante di tutte è che la vergognosa risoluzione è stata adottata a Ginevra con la schiacciante maggioranza di 104 voti a favore, 4 contrari, 6 astenuti e 65 diplomaticamente assenti. Israele, già ingiustamente accusato e ingiustamente condannato in un altro tribunale-farsa dell’Onu, è stato qui condannato anche da quelle delegazioni europee che pretendono di incarnare in quanto tali la superiorità morale, e che pure dovrebbero sapere qualcosa delle storiche calunnie del sangue anti-giudaiche.

Con esasperante faccia tosta il governo siriano – quello che pratica l’assassinio di massa dei suoi stessi cittadini – ha presentato un documento che esorta l’OMS a “intervenire immediatamente adottando misure efficaci per porre fine alle disumane pratiche israeliane che colpiscono la salute dei cittadini siriani”. A proposito di calunnie del sangue, le “autorità d’occupazione israeliane” vengono accusate di “praticare esperimenti sui prigionieri siriani e arabi con farmaci e droghe e iniettando loro virus patogeni”. Una bestialità che, a quanto pare, non ha suscitato nessun fastidio, per non dire disgusto, tra i partecipanti all’assemblea: non un solo rappresentante di un paese dell’Unione Europea che si sia indignato, che abbia protestato, che si sia sentito in dovere di abbandonare l’aula.

Si potrebbe considerarla una farsa, se in effetti non fosse una tragedia.

Il piccolo K., 6 anni, siriano, con i due neurochirurghi israeliani del Rambam: Joseph Guilbard (a sinistra) e Sergey Abeshaus (a destra)

Il piccolo K., 6 anni, siriano, con i due neurochirurghi israeliani dell’ospedale Rambam di Haifa: Joseph Guilbard (a sinistra) e Sergey Abeshaus (a destra)

L’Autorità Palestinese – il supposto interlocutore di pace con Israele – non ha perso l’occasione per accusare Israele di tutta una sequela di presunti peccati contro gli abitanti arabi di Gaza e Cisgiordania, evitando accuratamente di menzionare il fatto che è negli ospedali israeliani che i malati gravi palestinesi scelgono di andare a farsi curare in caso di bisogno, compresi i pezzi grossi dell’Autorità Palestinese. Lo stesso capo di Hamas a Gaza, Ismail Haniyeh, ha fatto ricoverare sua nipote in un ospedale israeliano, e di recente la moglie dello stesso presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) è stata operata in un altro ospedale israeliano.

Periodicamente persino noi israeliani restiamo colpiti e ci complimentiamo con noi stessi per le nostre buone azioni, che hanno davvero qualcosa di prodigioso anche in circostanze molto difficili. La nostra reazione istintiva è quella di inviare le migliori squadre mediche e di pronto soccorso in qualsiasi parte del mondo si vetrifichi un disastro. Abbiamo mandato aiuti in occasione dell’ultimo grande terremoto in Turchia, anche se poi ciò che abbiamo ricevuto in cambio sono state invettive e ostilità. Abbiamo mandato i nostri medici ad Haiti dopo il terremoto, col risultato che siamo stati accusati di furto d’organi in perfetto stile da calunnia medievale. Abbiamo aiutato le vittime nepalesi dell’ultimo sisma nell’Himalaya, giusto per essere di nuovo diffamati per tutta una serie di nefasti secondi fini immaginari.

Evidentemente non c’è nulla che lo stato ebraico possa fare per convincere i suoi denigratori della sua vera natura: non più di quanto i singoli ebrei potevano fare, prima dell’indipendenza di Israele, per confutare il pregiudizio ostile.

Aiuti israeliani ai terremotati del Nepal

Aiuti israeliani ai terremotati del Nepal

Questa dell’OMS non è certo la prima bizzarra risoluzione contro Israele partorita da un organismo delle Nazioni Unite, per le quali Israele è e rimane, sempre e comunque, un feroce orco senza eguali. Ma questa risoluzione in particolare si distingue per la sua falsità addirittura stravagante e per la sua perfidia senza ritegno. La si dovrebbe giudicare una delle più aberranti risoluzioni delle Nazioni Unite dopo quella del 1975 con cui l’Onu equiparava il sionismo al razzismo (un’assurdità che le stesse Nazioni Unite hanno successivamente deplorato e ritrattato).

Ogni volta i dittatori più spietati spediscono alle Nazioni Unite i loro portavoce che imperturbabili declamano la tipica litania di frasi fatte sui diritti umani con l’immancabile riproposizione della denuncia di Israele per qualsiasi pensabile – e infondato – crimine contro l’umanità. Frattanto i rappresentanti di sussiegosi paesi democratici votano compiaciuti a sostegno della denigrazione di una democrazia, come per convalidare in questo modo le loro sbandierate virtù. E ministeri degli esteri – che non esitano a pretendere da Israele che si assuma rischi esistenziali – non alzano nemmeno un sopracciglio un tantino interrogativo, e si imbrancano con la corrente che dà addosso a Israele tollerando di buon grado il nuovo zeitgeist giudeofobo.

La scusa di routine è che non si tratta di antisemitismo, ma di legittima critica alle politiche israeliane. Eppure – chissà perché – sempre e solo Israele viene messo alla gogna, per di più sulla base di condanne ingiuste e false, in un grottesco spettacolo di odio che si ripete sempre uguale.

(Da: Jerusalem Post, 27.5.15)

Si veda:

Più di 700 i feriti siriani curati in Israele dall’anno scorso (e link successivi)

L’infermiera militare premiata per aver salvato la vita a tanti siriani

Ragazzini arabi negli ospedali israeliani: due casi recenti

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