La sfida di Hebron

I disordini di estremisti israeliani a Hebron hanno fornito ulteriore prova di una realtà già nota.

Da un editoriale di Ha'aretz

image_1056I disordini incontrollati di domenica ad opera di estremisti israeliani a Hebron (Cisgiordania) hanno fornito un’ulteriore, inutile dimostrazione di una realtà già ben nota: Hebron è di fatto fuori dal controllo del governo di Israele e dal governo della legge, è una enclave di teppismo che si avvale della difesa dalle Forze di Difesa israeliane, ma nel contempo si rifiuta di obbedire ai loro ordini. In diretta continuazione del tumulto che ha accompagnato il tentativo da parte della polizia, due settimane fa, di recapitare l’ordine di sgombero agli estremisti che si sono installati nella zona del mercato di Hebron – un incidente durante il quale agenti e soldati israeliani sono stati aggrediti e feriti da lanci di sassi e uova –, anche domenica gli estremisti hanno voluto mettere in chiaro a esercito e governo chi davvero detiene il controllo della zona. Sono state scagliate pietre, sono state attaccate case di residenti arabi, un’abitazione è stata data alle fiamme. Ma sono stati arrestati solo pochi delle centinaia di facinorosi.
Sgomberare il mercato di Hebron dagli estremisti che l’hanno occupato è un impegno che il governo ha preso davanti all’Alta Corte di Giustizia israeliana. Questo è il momento in cui Ehud Olmert e il suo governo, per quanto provvisorio, devono sbarazzarsi delle contestazioni e mettere in chiaro una volta per tutte chi è che governa in Israele.

(Da: Ha’aretz, 16.01.06)

Nella foto in alto: estremisti israeliani lanciano pietre domenica a Hebron.