La terra promessa degli investimenti High-Tech, e non solo

Israele al primo posto nel mondo per la spesa in ricerca e sviluppo.

image_749Si è tenuto giovedì a Milano un convegno, promosso dall’associazione Israele.net – Notizie e Stampa, sulle nuove opportunità di investimento in Israele. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri: Roger Abravanel e Yoram Gutgeld, Direttori McKinsey Milano; Andrew Viterbi, fondatore e direttore di Qualcomm; Dani Schaumann, manager di Pioneer Investments; Alessandro Corsi, Area manager del Gruppo Generali, Vered Dar di Psagot Ofek e Shouky Oren, CEO della Bank Leumi Svizzera.

“Israele, dopo tre anni molto turbati, è tornata a crescere al ritmo di 4-5% all’anno. Il trend è quindi in netto miglioramento e il governo israeliano sta attuando una politica economica chiaramente orientata a stimolare la crescita e a ridurre la spesa pubblica.
“Grazie all’avvio di una politica di privatizzazioni, le grandi società pubbliche stanno raggiungendo ottimi livelli di reddittività e rappresentano interessantissime opportunità di investimento. Queste nuove opportunità si aggiungono al ben noto High Tech israeliano, da anni considerato un settore di punta che sta vivendo una crescita ancora più forte dopo la crisi del 2000, soprattutto rispetto all’Europa, e che ha premiato con ottimi ritorni gli investitori”. Cosi riassume Roger Abravanel, Direttore Mckinsey Milano, alcuni dei punti chiave emersi nel convegno odierno “Investire in Israele”, promosso dall’associazione Israele.net – Notizie e Stampa (www.israele.net), focalizzato ad approfondire le nuove particolari opportunità di investimento realizzabili in Israele.

All’incontro, ospitato dalla Camera di Commercio di Milano, hanno partecipato, tra gli altri, oltre a Abravanel e Yoram Gutgeld, Direttori McKinsey Milano, Andrew Viterbi, fondatore e direttore di Qualcomm; Dani Schaumann, manager di Pioneer Investments; Alessandro Corsi, Area manager del Gruppo Generali; Vered Dar di Psagot Ofek e Shouky Oren, CEO della Bank Leumi Svizzera. Al convegno si è discusso in concreto delle possibili aree di investimento, quali venture capital, mercato finanziario, mercato immobiliare, start-up e fondi comuni israeliani. Il pubblico, che ben rappresentava le varie categorie del mondo finanziario italiano, ha seguito con grande interesse il convegno, dimostrando l’importanza dell’iniziativa che avrà sicuramente interessanti sviluppi futuri.

Durante il convegno, alcuni esponenti del mondo economico italiano hanno raccontato le loro esperienze di investimento in Israele. Da quella “storica” delle Generali iniziata nel 1934, prima ancora della costituzione dello Stato, fino ai recenti investimenti nelle start-up tecnologiche di punta. È stata illustrata l’importanza dei forti incentivi varati dal Governo sin dagli anni ’90, il contributo dell’immigrazione di ingegneri dalla Russia e il passaggio di tecnologie dall’ambito militare a quello civile: alcuni dei fattori chiave del miracolo tecnologico israeliano.
Israele è al primo posto nel mondo per la spesa per ricerca e sviluppo civile (R&S) in proporzione al Pil, con una spesa R&S pari al 4,8%. Al secondo posto la Svezia (4,1%), seguita dalla Finlandia con il 3,4%. L’Italia figura al 15° posto (1%). Israele inoltre partecipa al sesto programma quadro di ricerca e sviluppo dell’Unione Europa ed è l’unico Stato Associato non europeo a prendere parte a pieno titolo al programma.

(Da: www.israele.net, 16.06.05)

Vedi:
Investire in Israele

http://www.investireinisraele.net