La verità sulle carceri israeliane secondo Ahed Tamimi

La giovane provocatrice palestinese smentisce la sua stessa propaganda (e si schiera con Hezbollah attirandosi impietose critiche dagli arabi sunniti)

La routine quotidiana nel penitenziario israeliano è fatta di canti, balli, letture, tv e studi per gli esami di maturità. E’ quanto ha affermato in un’intervista all’emittente russa RT TV Ahed Tamimi, la giovane palestinese che ha scontato otto mesi di detenzione per la sua esplicita istigazione al terrorismo diffusa su video e le aggressioni, reiterate per anni, a calci pugni insulti e sputi contro soldati israeliani, sempre calcolatamente inscenate davanti alle telecamere (senza peraltro essere mai riuscita a suscitare la desiderata reazione violenta, da filmare e diffondere). Le sue parole costituiscono una clamorosa smentita delle menzogne della propaganda anti-israeliana sulle carceri israeliane.

Intervistatrice: “Raccontaci nei particolari come hai passato il tempo. Cosa facevi dentro la prigione”.
Ahed Tamimi: “Come dicevo, ho fatto un sacco di cose. Un corso di studi giuridici, abbiamo passato molto tempo su questo, e studi per preparare gli esami di maturità. Ho letto libri. Cantavamo. Facevamo anche colazione tutto il raggio insieme: uscivamo, ogni camerata portava le sue cose e mangiavamo insieme. Pranzavamo anche insieme, il più delle volte. Facevamo anche delle feste: ci sedevamo, cantavamo e ballavamo. C’erano un sacco di cose che abbiamo fatto, per passare il tempo: guardavamo la televisione, ad esempio, saltellavamo qua e là per le camerate e facevamo cose sciocche, un sacco di cose”. (Da: canale in arabo della emittente russa RT TV, 1.8.2018 – PMW Bulletin, 15.8.18)

Vedi l’intervista completa in originale (26 minuti)

Successivamente Ahed Tamimi ha suscitato furibonde reazioni nel pubblico arabo, soprattutto sunnita, per un video in cui esprime pieno sostegno alla milizia sciita libanese filo-iraniana Hezbollah. Nel video, diffuso lo scorso 22 agosto dall’emittente libanese Al-Jadeed/New TV, si vede il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che elogia Ahed Tamimi, e la giovane che lo ringrazia per le sue lodi e per essersi opposto ai “crimini dell’occupazione”.

La caricatura di Ahed Tamimi che sta circolando sui social network arabi

Nel video-messaggio che ha scatenato le polemiche, Tamimi parla direttamente alla telecamera e afferma: “All’onorevole sceicco Hassan Nasrallah voglio dire: grazie mille e felice festa [di Eid al Adha]”. Tamimi aggiunge che le parole di Nasrallah “hanno rafforzato notevolmente il nostro morale: non solo il mio, ma quello di molte persone”. E spiega: “Io rappresento il popolo [palestinese], non rappresento me stessa: rappresento il popolo e la causa” e Nasrallah ha parlato “a sostegno dell’intero popolo palestinese, non solo di me”. Tamimi “rende omaggio” al capo di Hezbollah e lo ringrazia concludendo: “Ci dà sempre più forza, siamo tutti con lui e siamo tutti orgogliosi di lui”.

Questa dichiarazione di Ahed Tamimi ha messo in una posizione a dir poco imbarazzante i suoi sostenitori nell’Autorità Palestinese, che godono del sostegno di paesi arabi sunniti come Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, strenui oppositori dell’asse sciita che annovera Hezbollah, sponsorizzato dall’Iran.

Molti utenti arabi dei social network si sono scatenati contro Tamimi. Uno dall’Arabia Saudita l’ha attaccata dicendo: “Lei stessa ha ammesso che in prigione ha passato il tempo a fare feste, e ora riempie di complimenti un assassino”. Altri hanno condiviso un’impietosa caricatura di Ahed Tamimi raffigurata come una Wonder Woman sovrappeso, con indosso i colori della bandiera palestinese. Un giovane sunnita del Bahrain ha aggiunto la didascalia: “La differenza con la vera Wonder Woman [l’attrice israeliana Gal Gadot] è che Tamimi ama Hezbollah e in prigione si è divertita mentre sosteneva di essere angariata e oppressa”.
(Da: Israel HaYom, 26.8.18 – Memri, 22.8.18)

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