L’amarissimo anniversario dell’attentato alla pizzeria Sbarro di Gerusalemme

Nel totale disprezzo di ogni norma etica e legale, e della collaborazione fra i paesi, la Giordania continua a offrire rifugio a un’assassina di israeliani e americani che ha fatto carriera grazie al suo crimine

Di Sarah N. Stern

Sarah N. Stern, autrice di questo articolo

Il 9 agosto ricorre il 18esimo anniversario di una giornata tetra, il giorno in cui Ahlam Tamimi prelevò con tutta calma Izz-al-Din Shuheil al Masri dalla sua casa di al-Aqabah, in Giudea (Cisgiordania), e lo portò serenamente alla pizzeria Sbarro di Gerusalemme. Quello infatti era il luogo che la signora Tamimi aveva accuratamente scelto, proprio perché era un ristorante popolare frequentato da famiglie, singoli ed ebrei di ogni età. Era una giornata afosa e molti giovani studenti in vacanza erano da Sbarro a passare il tempo. Tra di loro c’era anche la studentessa Malki Roth, entrata nella pizzeria con la sua migliore amica, Mihal Raziel. In quello stesso momento entrò Izz Al-Din, che portava con sé una custodia di chitarra piena di esplosivo, dadi, bulloni e chiodi, e indossava un giubbotto esplosivo da attentatore suicida. Si fece esplodere, uccidendo 15 persone tra cui otto minorenni. Due degli assassinati erano cittadini americani: Malki Roth, di 15 anni, e Judith Greenbaum, di 31 anni, incinta di cinque mesi. Una terza americana, Chana Nachenberg, versa tutt’ora in stato vegetativo.

Subito dopo l’attentato, Ahlam Tamimi si trovava su un autobus palestinese di ritorno a Ramallah e successivamente ha descritto cosa accadde quando arrivarono le prime notizie della strage, con il bilancio delle vittime che cresceva di minuto in minuto. “Mentre il numero di morti continuava ad aumentare, i passeggeri applaudivano – ha raccontato alla  tv di Hamas Al-Aqsa – Non sapevano nemmeno che io fossi tra loro. Sulla via del ritorno [verso Ramallah], passammo un posto di controllo della polizia palestinese e i poliziotti ridevano. Uno di loro sporse la testa dentro l’autobus e disse: “Congratulazioni a tutti noi”. Erano tutti felici”.

L’attentato del 2002 alla pizzeria Sbarro di Gerusalemme

Ecco, il cuore della questione è tutto qui: sia riguardo al processo di pace israelo-palestinese, sia per quanto riguarda il nostro rapporto [come americani] con il Regno Hascemita di Giordania. Indipendentemente dalle intenzioni degli americani e degli israeliani, o di come potrebbero essere i confini definitivi dello stato palestinese che immaginano, o di quanti miliardi di dollari siano pronti a gettare all’Autorità Palestinese gli Stati Uniti o qualsiasi altra entità che voglia contribuire allo sforzo di portare i palestinesi al tavolo dei negoziati, non ci sarà mai pace finché si continuerà a coltivare questa cultura dell’odio e questa istigazione all’uccisione deliberata di innocenti.

Ciò che è ancora più inquietante [come cittadini americani] è che il nostro governo mantiene da tempo un atteggiamento condiscendente e arrendevole nei confronti del mondo arabo e musulmano, al punto da permettere che assassini di nostri concittadini la facciano franca trovandovi rifugio sicuro. Ahlam Tamimi venne arrestata e processata in Israele, dove iniziò a scontare una condanna a 16 ergastoli. Tuttavia nel 2011 è stata scarcerata, insieme ad altri 1.026 terroristi di Hamas che si erano macchiati di reati di sangue, nel quadro del ricatto per la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit, ostaggio di Hamas. Ahlam Tamimi si è stabilita in Giordania, dove è stata accolta come un’eroina trionfante e dove ha fatto una brillante carriera grazie al suo atroce crimine. A un certo punto le è stato affidato un programma televisivo tutto suo, sponsorizzato da Hamas, ed è apparsa persino nello show laico giordano “Carnival”, dove è stata ospitata come fosse una sovrana in visita.

Ahlam Tamimi

Secondo la legge americana (18 USC, 2332 b), quando un cittadino americano viene assassinato all’estero, gli Stati Uniti sono tenuti a perseguire i responsabili nella massima misura consentita dalle leggi senza altre limitazioni. Nel marzo del 2017, l’FBI ha incontrato i genitori di Malki, Arnold e Frimet Roth, e ha emesso un mandato d’arresto a carico di Tamimi, chiedendo la sua estradizione dalla Giordania. (La Giordania ha firmato un trattato d’estradizione con gli Stati Uniti nel 1995.) Tamimi è stata inserita nella lista dei terroristi “most wanted” dall’FBI e c’è un premio di 5 milioni di dollari per chiunque ne permetta l’arresto. Diversi terroristi sono stati estradati dalla Giordania su richiesta degli Stati Uniti, e stanno scontando le loro condanne nelle carceri americane. Invece, nel caso di Tamimi il governo giordano ha improvvisamente dichiarato che non esiste alcun trattato d’estradizione (sostenendo che il trattato non è mai stato ratificato dal parlamento giordano, ndr).

Il governo degli Stati Uniti è il maggior fornitore di assistenza bilaterale alla Giordania, per un importo attualmente di 1,7 miliardi di dollari all’anno. Il governo israeliano collabora con il governo giordano sin dalla firma del trattato di pace fra i due paesi nel 1994, aiutandolo con numerosi progetti di agricoltura, irrigazione e petrolio. Ma il più grande vantaggio ottenuto dalla Giordania grazie alla pace con Israele è stata la creazione delle Qualifying Industrial Zones trilaterali israelo-giordano-americane che hanno aperto la strada a un accordo di libero scambio fra Giordania e Stati Uniti. Questo, a sua volta, ha aperto le porte alla World Trade Association e alla Greater Arab Free Trade Area, schiudendo alla Giordania enormi opportunità commerciali con i ricchi stati arabi del Golfo.

Ma tutti questi benefici derivati dalla firma dell’accordo di pace con Israele non hanno cambiato la mentalità della maggior parte della popolazione giordana né della sua classe dirigente. Secondo uno studio appena pubblicato da IMPACT SE, sebbene i giordani sostengano che i loro nuovi libri di testo insegnano la tolleranza, in realtà hanno fatto ben poco per superare l’odio verso Israele e gli ebrei tradizionalmente insegnato nelle scuole.

Quando re Abdullah di Giordania è venuto di recente negli Stati Uniti, alcuni membri del Congresso l’hanno interpellato sulla richiesta di estradizione di Tamimi. Secondo un membro dello staff, il re ha sbrigativamente risposto: “Non succederà”. Fine della storia.

A dispetto di tutta la vantaggiosa e proficua collaborazione con America e Israele, i giordani continuato a offrire rifugio sicuro a un’assassina a sangue freddo di innocenti, compresi cittadini americani, che si è costruita una carriera grazie al suo orrendo crimine di cui si fa vanto. Tamimi lo sa, e recentemente ha detto: “Essere in Giordania mi dà forza perché non c’è nessun trattato di estradizione con gli Stati Uniti”.

(Da: jns.org, 7.8.19)

Secondo un rapporto diffuso giovedì da Palestinian Media Watch, in questi anni l’Autorità Palestinese ha versato 3,2 milioni di shekel (910.823 dollari) ai sette terroristi che hanno contribuito a orchestrare l’attentato alla pizzeria Sbarro. Tali pagamenti comprendono gli stipendi mensili ai terroristi ancora in carcere, i pagamenti alla famiglia del terrorista suicida Al-Masri e i pagamenti ai terroristi che sono stati scarcerati nel 2011 nel quadro del ricatto per la liberazione dell’ostaggio di Hamas Gilad Shalit. Oggi, l’Autorità Palestinese versa ogni mese 25.800 shekel (7.321 dollari) ai terroristi della strage. In particolare, la famiglia di Al-Masri ha ricevuto 53.689 dollari, il costruttore degli ordigni Abdullah Barghouti ha ricevuto 213.848 dollari e Tamimi ha ricevuto 51.836 dollari fino alla sua scarcerazione. In una recente intervista alla tv Al-Jazeera, Tamimi ha affermato di non capire perché gli Stati Uniti vogliono la sua estradizione e perché venga definita terrorista.
(Da: Jerusalem Post, 8.8.19)