L’attacco al posto d’osservazione militare siriano sul Golan era atteso da tempo

La base su Tel al-Hara viene usata da iraniani e Hezbollah in violazione delle intese raggiunte coi russi

Di Ron Ben Yishai

Ron Ben-Yishai, autore di questo articolo

Tel al-Hara, che secondo i mass-media statali siriani è stata attaccata da Israele nelle primissime ore di mercoledì’ mattina, è un’altura di origine vulcanica che si eleva a 1.100 metri di altitudine dominando il versante siriano delle alture del Golan, proprio come fanno Tel Fares e il Monte Avital sul versante israeliano. Si tratta del luogo più elevato della regione e offre un punto d’osservazione, sia visiva che elettronica, che si spinge fin dentro il territorio israeliano. Per decenni Tel al-Hara è stata una base di intelligence per l’esercito siriano e altri elementi come Iran e Russia, che operano con il beneplacito del regime siriano. Tutta l’area circostante è zona militare chiusa.

Durante la guerra civile siriana l’altura venne conquistata dai ribelli di Jabhat al-Nusra, una propaggine di al-Qaeda. Una volta preso il controllo, i jihadisti esibirono documenti degli agenti dei servizi segreti russi e dell’intelligence delle Guardie Rivoluzionarie iraniane che erano stati sul posto. Russi e iraniani, alleati del presidente siriano Bashar Assad, usavano il sito per osservare le posizioni dei ribelli nell’area della città di Daraa, vicino al confine giordano, e nel Golan siriano.

Luglio 2018: truppe del regime siriano al momento della riconquista di Tel al-Hara

Alla fine del 2018 l’esercito siriano, grazie ai buoni uffici dei russi, ha ripreso il controllo dell’area, incluso Tel al-Hara. In base a un’intesa raggiunta con i russi, solo l’esercito siriano era autorizzato a stazionare nell’area, mentre Hezbollah, Iran e le altre milizie sciite che operano a suo nome dovevano mantenersi almeno 80 km a est della strada Damasco-Daraa, che corre non lontano dall’altura. Inizialmente l’accordo venne rispettato, e solo l’esercito siriano utilizzava la base su Tel al-Hara. Tuttavia è del tutto plausibile che ora essa venga utilizzata anche da elementi stranieri che si sono installati nella zona, principalmente Hezbollah ma anche iraniani e altre milizie sciite. È ragionevole presumere che Hezbollah, gli iraniani e i loro gregari intendano utilizzare Tel al-Hara per raccogliere informazioni di intelligence con una serie di obbiettivi: facilitare future infiltrazioni in territorio israeliano e attacchi contro obiettivi civili e militari israeliani; puntare missili, razzi e artiglieria; monitorare le attività delle Forze di Difesa israeliane di terra e aeree ed eventuali movimenti che possano indicare se e quando Israele stia preparando un’operazione volta a sventare i piani terroristici di Iran e Hezbollah. È anche ragionevole presumere che Tel al-Hara sia tornata alla sua funzione originaria di base di intelligence per raccogliere informazioni sul dispiegamento delle Forze di Difesa israeliane e per attaccare Israele.

Che avvenisse l’operazione di mercoledì mattina era solo questione di tempo. Israele aveva annunciato più volte che non avrebbe permesso il consolidamento in Siria di un fronte sciita estremista a guida iraniana, specie in prossimità del confine. L’attacco potrebbe anche essere servito per ricordare ai russi che devono assicurarsi che le intese raggiunte vengano onorate. Altrimenti Israele deve occuparsi direttamente del problema. Le unità della polizia militare russa sono di stanza sul versante siriano delle alture del Golan e potrebbero facilmente accertare i fatti sul terreno a Tel al-Hara. I russi hanno interesse a farlo, vista la recente aspra competizione tra Mosca e Teheran sul controllo della Siria una volta finita la guerra.

(Da: YnetNews, 12.6.19)

Tel Al-Hara vista dalle alture del Golan siriane