L’attacco chimico è stato approvato ai massimi livelli del regime siriano

Ne sono convinti gli ufficiali della difesa israeliana

Secondo funzionari della sicurezza israeliana, è altamente probabile che responsabile del letale attacco con armi chimiche in Siria di martedì scorso sia il regime del presidente Bashar Assad.

Stando alle fonti israeliane, l’attacco che ha causato la morte di circa cento civili, e il ferimento di altre centinaia, è stato approvato ai massimi livelli del regime siriano, anche se al momento non è chiaro se i protettori di Assad, Russia e Iran, siano stati coinvolti nella decisione.

L’esercito siriano ha diramato una dichiarazione in cui nega d’aver fatto uso di armi chimiche. In Israele non si dà credito alla smentita del regime, compresa la sua tesi secondo cui un aereo siriano, durante un raid con armi convenzionali, avrebbe inavvertitamente colpito un improbabile deposito per lo stoccaggio di armi chimiche appartenente alle forze ribelli. Le fonti della difesa israeliana ritengono invece che l’attacco, diretto contro un villaggio della provincia di Idlib controllato dai ribelli anti-regime, aveva lo scopo di far pervenire un messaggio intimidatorio a tutti i gruppi di insorti che nel corso delle ultime due settimane hanno rotto il cessate il fuoco.

(Da: ilroma.net, clicca per ingrandire)

Si ritiene che Assad o alti funzionari del suo regime abbiano approvato il ricorso ad armi chimiche, sullo sfondo della crescente fiducia che nutrono nella stabilità del regime a seguito dei successi militari conseguiti da quando Damasco, lo scorso dicembre, ha completato la conquista di Aleppo.

Gli ufficiali della sicurezza israeliana sono convinti che, anche dopo l’accordo del 2013 che prevedeva il completo  smantellamento delle scorte di armi chimiche siriane, il regime di Assad abbia conservato tonnellate di agenti tossici, compreso il gas nervino di tipo Sarin. Anche se la maggior parte delle infrastrutture per la produzione di queste armi è stata demolita nel quadro dell’applicazione di quell’accordo, è possibile che la Siria abbia cercato di ricostruire alcuni impianti. Tuttavia, il gas utilizzato martedì a Khan Sheikhun è probabile che provenga dai resti di vecchie scorte che il regime siriano è riuscito a conservare a dispetto degli impegni presi in sede internazionale. Il regime ha effettivamente usato armi chimiche di vario tipo in una serie di occasioni anche dopo l’accordo del 2013, ma questa è la prima volta in quasi quattro anni che fa ricorso al Sarin, un gas particolarmente micidiale.

(Da: Ha’aretz, Times of Israel, 5.4.17)