L’Autorità Palestinese cancella sistematicamente Israele dalla carta geografica

Mentre politici e diplomatici agiscono come se la soluzione “a due stati” dipendesse solo dalla buona volontà di Israele

Anche quest’anno in occasione della giornata della Nakba – il giorno in cui i palestinesi commemorano quella che definiscono la “catastrofe” della nascita dello stato di Israele – il movimento Fatah, che fa capo al presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), ha ribadito il messaggio secondo cui non c’è posto per Israele in Medio Oriente. Per l’occasione Fatah ha postato sulla sua pagina Facebook questo testo, che contraddice la conclamata soluzione “a due stati”:

“Celebrazione dell’anniversario della Nakba a Tubas [in Cisgiordania]. Dal mare [Mediterraneo] al fiume [Giordano]: è tutto nostro”. (Dalla pagina principale di Fatah su Facebook, 13.5.15)

In un altro post, Fatah ha proposto graficamente lo stesso messaggio con un’immagine che mostra la mappa di una “Palestina” comprensiva sia dei territori dell’Autorità Palestinese che di tutto Israele, sulla quale sventola una bandiera palestinese. Il testo che accompagna l’immagine parla di Gerusalemme e della Galilea (nord Israele) come parte della “Palestina”:

Dalla pagina principale di Fatah su Facebook, 14.5.15

 

D’altra parte tutta la pubblicistica di Fatah e dell’Autorità Palestinese negano costantemente l’esistenza di Israele presentando città, villaggi e siti all’interno di Israele come territori “palestinesi” e “occupati”.

Ad esempio, sulla pagina Facebook delle Forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese, il Monte Tabor viene collocato presso “Nazareth, nella Galilea occupata” (10.3.15) e gli scavi di Cesarea in “Palestina” (8.2.15):

 

L’8 aprile Fatah aveva ribadito su Facebook il concetto che non c’è posto per Israele accanto alla “Palestina” scrivendo:

“Palestina significa l’intero territorio nazionale, dal fiume [Giordano] al mare [Mediterraneo]”. (Dalla pagina principale di Fatah su Facebook, 8.4.15)

A partire dal 7 maggio, in previsione della giornata della Nakba che viene celebrata ogni anno nell’anniversario della fondazione di Israele (14 maggio), tutte le trasmissioni della TV ufficiale dell’Autorità Palestinese sono andate in onda con un logo che rappresenta una mappa della “Palestina” comprendente i territori sotto Autorità Palestinese, la striscia di Gaza e tutto lo stato di Israele (qui evidenziata dal cerchio rosso). La mappa è accompagnata da una chiave che simboleggia il “diritto” dei profughi palestinesi e dei loro discendenti a stabilirsi all’interno di Israele:

 

 

Il canale televisivo Awdah TV, l’emittente gestita direttamente da Fatah, utilizza immagini simili per convogliare lo stesso messaggio. La sigla del suo programma quotidiano “La Palestina e i mass-media” mostra una mappa della “Palestina” formata da giornali che coprono anche tutto Israele (Awdah TV, marzo-aprile, 2015):

 

Molti altri post messi su Facebook dalle forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese mostrano immagini che cancellano Israele dalla carta geografica. Uno di questi mostra una foto di Yasser Arafat all’interno della mappa, accompagnata dal testo: “Sul tuo sentiero marciano i rivoluzionari” (23.4.15):

 

Un post simile mostra Arafat e la Moschea di Al-Aqsa di Gerusalemme accanto alla consueta mappa che cancella Israele, con questo testo: “Arafat: il secondo nome della Palestina. Martire, martire, martire” (26.4.15):

 

Un altro post ancora presenta un collage di immagini: una giovane donna che bacia la bandiera palestinese davanti a un soldato israeliano, la Cupola della Roccia di Gerusalemme, bandiere palestinesi e la mappa che comprende, come al solito, le zone dell’Autorità Palestinese e tutto Israele. Il testo recita: “La amo. Morite di rabbia, sionisti” (4.4.15):

 

Anche la Guardia Presidenziale dell’Autorità Palestinese usa la stessa mappa che nega l’esistenza di Israele. Una mappa di questo genere è comparsa nella pagina ufficiale su Facebook della Guardia Presidenziale di Abu Mazen, sovrapposta all’immagine della Cupola della Roccia di Gerusalemme e della bandiera palestinese. Il testo chiarisce: “Gerusalemme, non abbandoneremo un solo granello del tuo suolo” (pagina ufficiale su Facebook della Guardia Presidenziale dell’Autorità Palestinese, 16.4.15):

 

La propaganda irredentista dell’Autorità Palestinese usa in modo martellante l’immagine della mappa che elimina Israele, come si può vedere in queste immagini delle celebrazioni della giornata della Nakba 2015:

 

 

Per la pagina Facebook delle Forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese ogni città, villaggio e località dentro Israele sono tutti “Palestina occupata”, come dimostra la seguente galleria di “cartoline” postata quest’anno dai militari agli ordini Abu Mazen (per scorrere la galleria d’immagini, cliccare sulla prima e proseguire cliccando sul tasto “freccia a destra”):

 

(Da: PMW, MEMRI, maggio 2015)