Le lacrime di Roger Waters metterebbero in imbarazzo persino i coccodrilli

Il faro mondiale della giustizia, campione del movimento BDS, è un ipocrita arrogante e ignorante. E Gideon Levy è il suo portavoce a tempo pieno

Di Uri Misgav

Uri Misgav, autore di questo articolo

“Ieri Roger Waters ha pianto – ha scritto ispirato l’editorialista Gideon Levy su Ha’aretz in un articolo intitolato ‘Quando Roger Waters pianse’ – Era sul suo Twitter e nessuna persona decente potrebbe rimanere impassibile vedendo piangere questo musicista. Waters, il gigante della coscienza”.

Quando Waters pianse, anche i coccodrilli hanno distolto lo sguardo per l’imbarazzo. Questo gigante della coscienza considera il presidente degli Stati Uniti Joe Biden un criminale di guerra che ha scatenato l’invasione russa dell’Ucraina. In una recente intervista alla CNN, Waters ha spiegato che gli Stati Uniti e l’Occidente sono i colpevoli e che Volodymyr Zelenskyy è un agente al servizio delle loro malvagità. La Russia è la vittima che è stata messa nell’angolo. Waters non ha lacrime per gli ucraini, adulti e bambini, massacrati negli ultimi sei mesi da terra, mare e aria. Non ne ha nemmeno per gli uiguri e altre minoranze in Cina, soprattutto musulmane. Quando l’intervistatore ha spiegato a Waters che i cinesi li hanno rinchiusi nei campi di concentramento, torturandoli e sterilizzandoli, il faro di giustizia ha risposto: “Balle. Questa è una sciocchezza assoluta”. E ha aggiunto insolente: “Dovresti andartene e leggere”.

Waters è un inveterato stalinista-maoista. C’è ancora una costante corrente di questo genere nella sinistra britannica. L’odio verso Israele è parte inseparabile della sua agenda, così come a tratti l’antisemitismo. Ovviamente la sua ammirazione per il comunismo si ferma sulla soglia della sua villa a Hamptons, Long Island. Si stima che valga 310 milioni di dollari. Ha iniziato a godersi la sua vita di lusso e svago nei primi anni ’70. Una divertente testimonianza dei giorni in cui veniva registrato “The Dark Side of the Moon” riferisce di una vacanza dei Pink Floyd su un’isola greca, organizzata da Waters e dalla sua prima moglie (il mese scorso ha sposato la sua quinta, più giovane di lui di 35 anni, che gli faceva da autista. Waters non ha potuto resistere ad annunciarlo su Twitter, lanciando frecciate alle prime quattro). Secondo quella testimonianza, Waters se ne stava seduto sul ponte di un lussuoso yacht bevendo cocktail, mentre pontificava discorsi incandescenti sulla classe operaia oppressa.

Il musicista Roger Waters (a sinistra) con il giornalista di Ha’aretz Gideon Levy durante una conferenza organizzata da Ha’aretz a New York nel 2015

Il sostegno di Waters alla ferocia omicida russa e cinese è fideistico e persistente. Impossibile trovarvi un dubbio o una breccia. Nell’intervista alla CNN ha detto: “Taiwan fa parte della Cina e questo è accettato dall’intera comunità internazionale sin dal 1948”. Se un giorno Pechino metterà in atto la minaccia di invadere l’isola-canaglia, probabilmente vedremo Waters piangere per la triste sorte dei poveri soldati cinesi che devono pagare con la vita i crimini dell’imperialismo americano. Waters si esibisce spesso nella sua amata Mosca. La brutale e continua violazione dei diritti umani da parte della dittatura di Putin non gli impedisce di cantare pieno di trasporto “Us and Them”. Non ha problemi anche a cantare “Another Brick in the Wall” nella Budapest di Viktor Orban, un nazionalista populista che perseguita migranti e omosessuali.

Quando una tale persona fa la morale a Israele su occupazione e “apartheid”, prima di ogni altra cosa danneggia la sua stessa causa. E’ semplicemente impossibile prenderlo sul serio. Il problema non è solo la sua tartufesca ipocrisia, ma la sua arrogante ignoranza e superficialità. In un’adorante intervista che gli ha fatto Gideon Levy per il magazine di Ha’aretz sette anni fa, Waters spiegò che Shimon Peres era un criminale di guerra, mentre non c’erano prove che lo fosse Khaled Meshal, all’epoca il capo dell’ala politica di Hamas.

Waters è stato un grande musicista, un paroliere dotato e un uomo di grande visione. Il suo impatto sulla storia del rock è eccezionale e incontestabile. Purtroppo, il pacchetto include una personalità insopportabile. Le biografie dei Pink Floyd descrivono il maltrattamento sistematico del talentuoso tastierista Richard Wright. Al culmine di questo processo, dopo l’uscita di “The Wall” Waters lo cacciò senza vergogna e senza pietà da una band che avevano fondato insieme a Cambridge poco più di dieci anni prima. Fu un po’ più difficile vedersela con il grande David Gilmour, una persona buona e cordiale oltre che un chitarrista e cantante più grande di Waters. Quando Waters si dedicò alla carriera da solista, si vide che non aveva nulla da offrire senza la sua band. Sorpreso nel vedere che continuavano ad andare bene senza di lui sotto il marchio Pink Floyd, fu preda di un furore giudiziario su uso del nome, copyright e royalties.

Negli ultimi quarant’anni non abbiamo ricevuto da lui nessuna canzone significativa. Ma ci può stare: aveva già contribuito abbastanza al mondo della musica. Ora, gran parte delle sue energie sono dedicate a lavorare con il movimento BDS nel tentativo di boicottare Israele, perseguitando instancabilmente qualsiasi musicista che abbia intenzione di esibirsi qui. E’ un suo diritto, se ne potrebbe discutere. Se non fosse che nel caso di Waters l’ipocrisia grida vendetta al cospetto del Cielo. Lui stesso ebbe a esibirsi qui [nel 2006], davanti a 54.000 ammiratori che avevano pagato un biglietto per centinaia di shekel, sbancandosi nell’acquisto di magliette e merchandising. Se si rese conto tardivamente che le loro mani erano sporche del sangue dei bambini palestinesi, la cosa giusta da fare sarebbe stata restituire quel denaro, o perlomeno donarlo a gruppi della società civile a Ramallah o a Gaza. In Israele questo personaggio può contare su un console onorario a tempo pieno nella persona di Gideon Levy.

(Da: Ha’aretz, 17.8.22)