Le parole indecenti di Abu Mazen

Lettera aperta al presidente palestinese: le vostre calunnie non ci impediranno di cercare la pace

Di Yoram Dori

Yoram Dori, autore di questo articolo

Yoram Dori, autore di questo articolo

Signor Abu Mazen, ho ascoltato il suo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, un luogo destinato ai capi di stato, e devo dire che, man mano che il suo discorso proseguiva, cresceva il mio disagio (per usare un eufemismo).

Non ho intenzione di soffermarmi sulle radici del contrasto tra Israele e palestinesi che impedisce il raggiungimento dell’indipendenza per il popolo palestinese e la sicurezza per il popolo israeliano.

Non ho intenzione di discutere dove dovrebbero essere fissate le linee di confine, un problema in cui a mio parere le differenze fra noi non sono poi così sostanziali.

Né intendo parlare delle future mosse dell’Autorità Palestinese che lei ha illustrato nel suo discorso alle Nazioni Unite quando ha sottolineato il suo tentativo di ottenere un riconoscimento da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il diritto palestinese all’indipendenza, una posizione che personalmente condivido e per la quale da molti anni mi batto in Israele, il mio paese.

Questa volta, signor Abu Mazen, tutto ciò di cui voglio parlare sono le intollerabili e indecenti espressioni “genocidio” e “crimini di guerra” che ha usato nel suo discorso.

Crimini di guerra: decimazione ISIS in Siria

Crimine di guerra, signor Presidente, è ciò che accade in Siria, dove il regime del presidente sta uccidendo la propria gente (adulti, donne e bambini) usando sia armi convenzionali che armi chimiche.

Crimine di guerra, signor Abu Mazen, è lo “Stato Islamico” (ISIS) che massacra curdi siriani in Siria e civili sciiti in Iraq: massacri spietati, decimazioni e decapitazioni da vigliacchi di persone in catene.

Crimine di guerra, signor Abu Mazen, è anche ciò che è accaduto in Algeria più di un decennio fa, quando gli islamisti uccidevano a sangue freddo migliaia di persone senza nessuna ragione.

Crimine di guerra, signor Abu Mazen, è anche quello che è successo nel Darfur, in Sudan, nello Yemen, in Nigeria e in Somalia.

Questi sono crimini di guerra, signor presidente dell’Autorità Palestinese.

E il genocidio, signor Abu Mazen, è un evento molto più mostruoso e catastrofico, totalmente fuori dal comune.

Genocidio: fossa comune in Cambogia

Genocidio: fossa comune in Cambogia

Genocidio, signor Abu Mazen, è ciò che commisero i Khmer Rossi in Cambogia, che uccisero milioni di persone per inedia, lavori forzati, esecuzioni di massa.

Genocidio, signor Abu Mazen, è quello che commise Stalin in Ucraina, causando la morte di tre milioni di ucraini.

Genocidio, signor Abu Mazen, è quello che è stato commesso contro il popolo armeno ad opera dell’Impero Ottomano un secolo fa.

Genocidio, signor Abu Mazen, è quello che è stato commesso a Timor Est, in Ruanda, nel Darfur e nel Burundi.

Il genocidio per eccellenza, signor Abu Mazen, è quello che i nazisti e i loro collaboratori hanno fatto al popolo ebraico durante la seconda guerra mondiale: la Shoà. Sei milioni di persone, tra cui più di un milione di bambini, uccisi in modo sistematico e organizzato per l’unico motivo che erano ebrei: un’industria della morte. Unicamente a causa della loro origine, bambini vennero strappati dalle braccia delle madri e uccisi schiacciandone la testa al suolo. Madri e bambini vennero fucilati alla schiena sull’orlo di fosse comuni che erano stati costretti a scavare. Milioni di ebrei vennero sterminati nelle camere a gas.

Genocidio (Shoà)

Genocidio: la Shoà

Genocidio, signor Abu Mazen, è quello che è stato fatto ai miei tre cugini Abramo, Giacobbe e Mordechai, che avevano tra i 6 e i 12 anni e che vennero chiusi con la loro madre, Sarah, nelle camere a gas di Birkenau. Che morirono soffocando lentamente. Che cercarono di aprirsi un varco graffiando con le loro piccole unghie il muro di cemento. Che esalarono l’ultimo respiro con la domanda “perché?” sui loro volti innocenti. Questo è un genocidio, signor Abu Mazen.

Alcuni sostengono che l’uso di questi termini indecenti nel suo discorso deriva da ignoranza. Ma io la conosco da un bel po’ di tempo e so che lei non è una persona ignorante. Quindi penso che aver descritto me, i miei figli e il popolo di Israele come “criminali di guerra” colpevoli di “genocidio” sia stato da parte sua un atto di pura calunnia e cattiveria.

Colgo l’occasione per ricordarle che rientra fra i doveri del presidente dell’Autorità Palestinese quello di prevenire attacchi contro civili israeliani, e di prevenire l’utilizzo di donne e bambini palestinesi come scudi umani da parte di Hamas. Era suo dovere, come presidente palestinese, impedire il lancio di razzi e proiettili di mortai da scuole e ospedali.

Per finire, signor Abu Mazen, la prego di notare che il suo discorso così inappropriato, che prosegue i vostri continui tentativi di calunniare il popolo israeliano, non impedirà a me e a molte altre persone in Israele di continuare a cercare ogni possibile spiraglio per portare la pace in questa regione. Questo è il nostro dovere come genitori, come nonni, come esseri umani.

(Da: Jerusalem Post, 5.10.14)