Le vere politiche per la coesistenza e la pace

Raddoppiato il numero di arabi israeliani con dottorato di ricerca, aumentati del 15% i pazienti palestinesi curati in Israele

Studenti universitari israeliani

I progressi dei cittadini arabi d’Israele nella società israeliana superano di gran lunga le stime più ottimiste. Lo ha confermato il Consiglio israeliano per l’istruzione superiore documentando l’alta priorità che viene data all’obiettivo di garantire che i giovani arabi del paese accedano ad alti gradi d’istruzione. I dati del Consiglio mostrano che negli ultimi dieci anni è raddoppiato il numero di giovani arabi che hanno conseguito il dottorato di ricerca. Il Consiglio per l’istruzione superiore, che opera sotto gli auspici del Ministero dell’istruzione, aveva fissato obiettivi specifici da raggiungere entro il 2022 per incrementare la presenza degli arabi nell’istruzione superiore. Il recente rapporto del Consiglio conferma che questi obiettivi sono già stati raggiunti e superati nel 2019, tre anni prima del piano originario.

La forte crescita degli studenti arabi che perseguono titoli d’istruzione superiore è in gran parte dovuta a un programma globale avviato dal Consiglio in 45 comunità e villaggi arabi. Il programma offre agli studenti opportunità, informazioni, consulenza e orientamento verso gli studi accademici. Garantisce inoltre supporto e formazione per aiutare gli studenti delle scuole superiori a superare gli esami psicometrici di ammissione all’università.

Studenti ebrei e arabi all’Università di Gerusalemme

Nell’ambito dei corsi preparatori pre-accademici e dei corsi di laurea di primo livello, gli studenti arabi ricevono sostegno accademico, economico e sociale. Sono stati anche istituiti centri di orientamento alla carriera presso gli istituti di istruzione superiore per offrire agli studenti la possibilità di prendere in considerazione una varietà di scelte professionali durante gli anni di studio. Vi sono infine numerose borse di studio destinate agli studenti arabi, che vengono assegnate tenendo conto delle condizioni socio-economiche e dei campi di studio scelti.

Il rapporto del Consiglio per l’istruzione superiore è stato pubblicato in occasione del 60esimo anniversario della sua creazione, nel 1958. Il budget complessivo del Consiglio, che serve studenti di ogni ambiente e provenienza, è di 6 miliardi di shekel all’anno (circa 1,5 miliardi di euro), che vengono poi investiti in college istituti e universitari pubblici. Uno dei più importanti obiettivi del Consiglio è appunto quello di garantire l’accesso all’istruzione superiore ai cittadini arabi e ai membri di altre minoranze in Israele.

Israele figura attualmente al secondo posto al mondo, dopo il Canada e prima degli Stati Uniti, per il numero di studenti di ogni provenienza che accedono all’istruzione superiore.
(Da: Israel Today, 12.2.19)

Azaria JJT Rein, capo della cardiologia pediatrica all’ospedale Hadassah dell’Università di Gerusalemme, con un paziente palestinese

Nel 2018 sono stati rilasciati più di 20.000 permessi a pazienti palestinesi di Giudea e Samaria (Cisgiordania) e loro accompagnatori per entrare in Israele e ricevere cure negli ospedali israeliani. Il dato indica un aumento di quasi 3.000 permessi rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge da un recente rapporto diffuso dell’Unità per il Coordinamento delle attività governative israeliane nel Territori.

Il coordinamento in fatto di assistenza sanitaria tra Israele e l’Autorità Palestinese è in corso sin dal 1995 (con la firma dell’Accordo ad interim fra Olp e Israele) e continua a crescere ogni anno, nonostante gli alti e bassi del processo diplomatico e tutti i problemi legati alla sicurezza e alla prevenzione di attentati terroristici. Come ha spiegato un rappresentante del programma citato dal Jerusalem Post, le cure dei malati devono sempre continuare e sono sempre continuate anche nei periodi di alta tensione, e persino durante gli spargimenti di sangue delle due intifade e il recente aumento delle violenze in Cisgiordania.

Di più. Il Coordinatore israeliano per la sanità è impegnato a formare in Israele medici e paramedici palestinesi, contribuendo a migliorare la loro capacità di curare i pazienti in Cisgiordania. I medici palestinesi vengono affiancati a professionisti del Centro medico Hadassah dell’Università di Gerusalemme, diventando fra loro colleghi e amici.

Quando i medici della Cisgiordania si trovano senza le competenze o le strutture per garantire le cure necessarie, i pazienti palestinesi vengono presi in cura in Israele, in particolare all’Augusta Victoria Compound, un complesso chiesa-ospedale che sorge sul lato meridionale del Monte degli Ulivi, nella parte est di Gerusalemme. Residenti arabo-israeliani di Gerusalemme est collaborano con il Coordinatore sanitario governativo per offrire supporto volontario, aiutando le famiglie che entrano in Israele per assistere i loro cari e talvolta procurando loro anche un posto dove dormire.

I pazienti sono i più vari, ma il cancro risulta sicuramente tra le malattie più frequentemente trattate. Dei 6.000 palestinesi di Cisgiordania malati di cancro, almeno 1.200 sono stati trattati in un ospedale in Israele. Inoltre, nel 2018 più di 200 pazienti di Cisgiordania, tra cui 112 bambini, hanno ricevuto trapianti di midollo osseo negli ospedali israeliani. Ma non si tratta solo di salute. Il programma contribuisce anche a forgiare tra israeliani e palestinesi preziosi legami che in genere non vengono riportati dai mass-media. I medici diventano amici e colleghi e si consultano spesso. In questo senso il programma medico riguarda innanzitutto la sanità, ma è anche un programma che contribuisce alla cooperazione e alla coesistenza in generale.
(Da: Jerusalem Post, 12.2.19)