Le vere ragioni del declino di Betlemme

Un esponente cristiano: 'Non venitemi a parlare di Israele. Il problema sono i musulmani.

image_1029Quest’anno, per Natale, sono giunti a Betlemme più pellegrini cristiani dell’anno scorso, ma comunque molto meno di quelli che arrivavano per le feste natalizie nei primi anni ’90. La stessa popolazione cristiana della città natale di Gesù è ai minimi storici.
E immancabilmente, durante i giorni di Natale, molti leader del mondo, insieme a centinaia di testate giornalistiche, hanno colto l’occasione per incolpare Israele del declino di Betlemme, spesso citando false informazioni quando una semplice chiacchierata con gli abitanti della città permette di capire che le cose stanno in modo completamente diverso. Gli abitanti di Betlemme dicono chiaramente che la ragione dell’allontanamento dei cristiani sta nelle vessazioni che subiscono da parte musulmana. “Tutte queste storie su Israele che farebbe patire i cristiani al punto da spingerli ad andarsene sono pure sciocchezze – dice a World Net Daily un esponente di rango della comunità cristiana locale – Se volete sapere cosa è davvero in gioco, venite semplicemente durante il resto dell’anno a vedere le intimidazioni da parte dei musulmani. Bruciano i nostri negozi, costruiscono moschee davanti alle nostre chiese, si impadroniscono delle nostre proprietà e negato i nostri diritti. E ci sono stati stupri e sequestri delle donne. Per cui non venitemi a parlare di Israele. Sono i musulmani”. L’esponete cristiano, come molti suoi correligionari della strada a Betlemme, non vuole che il suo nome venga pubblicato perché teme rappresaglie.
La popolazione cristiana di Betlemme è calata drasticamente dopo che l’Autorità Palestinese assunse il controllo della città nel dicembre 1995. I cristiani, pari un tempo al 90% della popolazione, oggi sono meno del 25%. Le feste natalizie hanno attirato quest’anno circa 30.000 pellegrini: diecimila più dell’anno scorso, ma pur sempre molto meno dei 150.000 del 1994.
Molti cristiani di Betlemme confermano a World Net Daily di essere costretti a fare i conti continuamente con manifestazioni di ostilità da parte musulmana. Un negoziante di bigiotteria cita a titolo di esempio le bande di islamici che vandalizzano le proprietà dei cristiani, l’Autorità Palestinese che ha sostituito la dirigenza cittadina cristiana con un’altra musulmana, le fazioni armate palestinese che provocano tensioni. Un incidente di questo tipo, che certo non ha aiutato i cristiani in piene feste natalizie, è avvenuto la settimana scorsa quando un gruppo di terroristi palestinesi delle Brigate Martiri di al-Aqsa ha preso d’assalto armi alla mano il municipio di Betlemme, che si trova sulla stessa piazza della Basilica della Natività. Dice il negoziante: “Veniamo continuamente molestati, ma non potete sapere la verità perché nessuno ha il coraggio di parlare pubblicamente di ciò che fanno i musulmani”.
Al contrario, molti leader presenti alla Messa di Natale a Betlemme hanno colto l’occasione per incolpare Israele della recente costruzione della barriera difensiva nella zona, causa – a loro dire – delle sofferenze dei cristiani. Nel discorso di mezzanotte trasmesso dalla televisione, il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha detto che “i palestinesi vogliono un ponte di pace al posto dei muri degli israeliani. Purtroppo Israele insiste con la sua politica distruttiva e trasforma la nostra terra in una grande prigione”. Il Patriarca latino di Gerusalemme Michel Sabbah, parlando nella chiesa di Santa Caterina adiacente a quella della Natività, ha chiesto a Israele di rimuovere la “barriera di separazione, che provoca ogni genere di tormento e impedisce una vita normale a Betlemme”. L’arcivescovo di Westminster, Cormac Murphy-O’Connor, ha sollecitato Israele “a costruire ponti e non muri” accusando gli israeliani di “costringere i cristiani ad abbandonare la terra dove sono nati a causa della situazione politica”. Anche da un rapido sguardo sulla stampa occidentale del periodo natalizio, Israele emerge come il maggior responsabile del declino delle condizioni di vita dei cristiani e del calo della loro consistenza a Betlemme.
Secondo HonestReporting.com, molte di queste corrispondenze sono basate su dati semplicemente sbagliati. Ad esempio, contrariamente a quanto riportato da molti giornali, Betlemme non è affatto “circondata” dalla barriera difensiva israeliana. La barriera sorge solo dove il territorio municipale di Betlemme confina con quello di Gerusalemme, e solo una piccola parte di questa barriera consiste in un muro di cemento, e cioè là dove era necessario impedire i tiri dei cecchini contro auto israeliane in transito.
Negli ultimissimi tempi, inoltre, diversamente dal quadro disastroso ripetuto senza verifiche da molti mass-media, l’economia di Betlemme è significativamente migliorata. L’afflusso totale di turisti è raddoppiato rispetto all’anno scorso e le principali industrie della città sono in ripresa: il tessile segna un + 50%, l’esportazione di pietra e marmo + 40%, i trasporti commerciali + 20%. Incrementi che hanno comportato un afflusso di milioni di dollari nell’economia locale, al quale hanno contribuito anche gli sforzi delle Forze di Difesa israeliane che cercano di facilitare sempre più l’accesso di turisti, commercianti e pellegrini nonostante i perduranti rischi per la sicurezza degli israeliani. “Cerchiamo di sveltire il passaggio evitando di controllare tutti gli autobus di turisti, ma operando piuttosto controlli campione”, spiega il colonnello Aviv Feigel. Le Forze di Difesa israeliane hanno anche istituito un servizio di bus navetta verso Betlemme per accorciare il tempo di trasferimento verso la città.
Per anni Betlemme è stata in gran parte cristiana. Ma quando ne ha assunto il controllo nel 1995, l’Autorità Palestinese ne ha ufficialmente allargato i confini municipali andando ad includere non meno di 30.000 musulmani residenti nei villaggi e nei campi palestinesi circostanti, fino a creare una maggioranza musulmana. A quel punto l’allora leader dell’Olp Yasser Arafat sostituì unilateralmente il consiglio municipale, prevalentemente cristiano, con una nuova dirigenza prevalentemente musulmana: ecco un altro fatto che non viene quasi mai riportato dalla stampa occidentale.

(Da: World Net Daily, YnetNews, 27.12.05)

Nella foto in alto: Terroristi delle Brigate Martiri di al-Aqsa (Fatah) durante l’occupazione del municipio di Betlemme lo scorso 20 dicembre.

Vedi anche:

Christmas In Bethlehem

http://www.honestreporting.com/articles/45884734/critiques/Christmas_In_Bethlehem.asp