L’esercito d’Israele è l’esatto opposto dell’immagine che ne viene data sui mass-media

“Ho prestato servizio militare per anni e so una semplice verità: le forze israeliane usano le armi per difendere i civili, Hamas usa i civili per difendere le sue armi"

Di Tuvia Book

Tuvia Book, autore di questo artcilo

Ancora una volta milioni di cittadini israeliani si ritrovano nei rifugi antiaerei sotto il bombardamento di migliaia di missili lanciati dai terroristi di Hamas e della Jihad Islamica a Gaza. E ancora una volta sembrano esserci due narrazioni, quella che si sente sulla maggior parte dei mass-media mondiali e la realtà.

Quando gli ebrei vengono attaccati da migliaia di missili lanciati da terroristi che hanno giurato di distruggerci, c’è uno strano silenzio mediatico. Ma non appena gli ebrei osano difendere il loro paese e le loro case, ecco che si scatena la cagnara: “Come osano difendersi, quegli ebrei?”. Noi ebrei ricordiamo bene il silenzio del mondo poco più di settant’anni fa, quando un terzo del popolo ebraico venne assassinato per il “crimine” di essere ebreo. La grande differenza è che oggi possiamo difenderci e ci difenderemo, e non siamo più costretti a fare affidamento sulla pietà delle nazioni ospitanti: abbiamo preso il nostro destino nelle nostre mani. Ma evidentemente, ebrei che si difendono con forza infastidiscono i mass-media mondiali e le personalità trendy dei social network. Ma realtà delle Forze di Difesa israeliane è esattamente l’opposto speculare dell’immagine che ne viene data da molti sui mass-media.

Ho prestato servizio nelle Forze di Difesa israeliane in Libano, a Gaza, in Giudea e Samaria (Cisgiordania). Ero un soldato in un’unità di combattimento di prima linea. Ho prestato servizio per molti anni nei miluim (richiami periodici dei riservisti). Ho seguito un addestramento rigoroso e ho seguito molti corsi nell’esercito. Ho partecipato a numerose operazioni militari in tutte le aree del nostro stato e oltre i suoi confini, e posso dichiarare di non aver mai ricevuto un “ordine illegale”. Non ho mai preso parte ad attività che colpissero deliberatamente civili innocenti. In ogni briefing a cui ho partecipato prima di partire per una missione, non importa se piccola o grande, veniva sempre sottolineata l’importanza di tutelare i valori delle Forze di Difesa israeliane. Sono estremamente fiero del mio servizio militare e di tutti coloro che hanno prestato servizio con me.

Sorpresi in piena notte dall’ennesimo attacco, mamme e bambini israeliani aspettano il cessato allarme nella scale del condominio, considerate più sicure nel caso l’edificio venga colpito da un razzo dei terroristi palestinesi

Israele è un paese civile, che coltiva valori ebraici e occidentali, basato su principi democratici. Eppure, tante personalità mondiali dicono che Israele dovrebbe fare di più, essere più morale, reagire in modo più “proporzionato”. Cosa dovrebbe fare di più Israele? Nessun altro esercito è più morale. Questo genere di dichiarazioni non fanno che sostenere e incoraggiare la politica di Hamas che utilizza scudi umani, e che è colpevole di causare molte più morti. Hamas usa scudi umani per due motivi: per proteggere le sue munizioni e i suoi combattenti, e perché vuole che Israele uccida per errore dei civili, cosa estremamente utile per la loro propaganda. E’ una cosa difficile da concepire per una mentalità civile. Vogliono che dal mondo l’obbrobrio si riversi su Israele, per cercare di mettere Israele in ginocchio e impedirgli di difendersi.

La politica delle Forze di Difesa israeliane non è mai quella di prendere di mira deliberatamente le popolazioni civili. Le Forze di Difesa israeliane si spingono molto più in là di quanto richiesto dalla Convenzione di Ginevra nello sforzo di prevenire questo scenario. Come ebbe a dichiarare il colonnello Richard Kemp, ex comandante delle forze britanniche in Afghanistan, “l’esercito israeliano ha adottato misure maggiori rispetto a qualsiasi altro esercito nella storia della guerra per ridurre al minimo i danni ai civili innocenti in una zona di combattimento”.

Un esercito non è tenuto ad avvertire il nemico, ma è esattamente questo ciò che fanno le Forze di Difesa israeliane. Preavvertono con migliaia di volantini, con messaggi radio, con invio di SMS, con migliaia di telefonate e utilizzando delle munizioni non esplosive appositamente sviluppate delle forze israeliane per segnare con dei “colpi sul tetto” l’imminenza di un attacco. Mai nella storia della guerra un nemico è stato preavvertito in così tanti modi quando rischiano di andarci di mezzo dei civili, sentendosi dire esattamente dove verranno sganciate le bombe per dare tempo di evacuare i non combattenti, perdendo l’elemento sorpresa e aumentando i rischi corsi dagli israeliani, civili e militari. La realtà è che le Forze di Difesa israeliane interrompono anche all’ultimo minuti molte missioni, che avrebbero potuto eliminare grandi capacità militari di Hamas e Jihad Islamica, pur di evitare vittime civili.

Tempo utile per mettersi al riparo quando scatta l’allarme missili (clicca per ingrandire)

Israele ha sempre combattuto le sue guerre per difendersi, e vale anche per il conflitto attuale. Se mai c’è una guerra puramente difensiva, è proprio questa. Gli attacchi missilistici sono stati scatenati da Hamas e dalla Jihad Islamica, sostenute dall’Iran: due organizzazioni designate come terroristiche dagli Stati Uniti e da molti altri paesi democratici e che controllano la striscia di Gaza. Hamas commette crimini di guerra come sua politica ufficiale e dichiarata. Tra questi: cercare di colpire un aeroporto civile internazionale; scavare tunnel nel territorio di un altro paese per attaccare i suoi cittadini cercando di ucciderli o sequestrarli; utilizzare siti protetti come scuole, ospedali o moschee per ammassare munizioni o lanciare attacchi; violare sistematicamente i cessate il fuoco concordati a livello internazionale; utilizzare bambini soldato; usare civili come scudi civili; lanciare raffiche di razzi deliberatamente contro la popolazione civile.

Le Forze di Difesa israeliane non solo hanno il diritto, ma hanno il dovere di proteggere i cittadini di Israele, poiché questa è la loro ragione d’essere. Tutto diventa estremamente difficile quando munizioni e terroristi vengono piazzati nel mezzo della popolazione civile. Ma le Forze di Difesa israeliane non possono evitare di prendere delle decisioni, avendo l’obbligo di difendere i cittadini di Israele. Nonostante tutti i loro tentativi, più di qualsiasi altro esercito al mondo, di ridurre al minimo le vittime civili, gli errori possono accadere. Ma gli errori sono errori, non crimini di guerra.

Molto spesso si sente parlare di “risposta sproporzionata”. Ma la proporzionalità, per il diritto di guerra, significa che la forza utilizzata in ogni singolo attacco deve essere proporzionata all’obiettivo militare di quell’attacco. In altre parole, bisogna usare la forza minima necessaria per conseguire l’obiettivo. Il fatto in sé che si contino più morti (comprese decine di terroristi) a Gaza che in Israele non significa che l’azione di Israele sia “sproporzionata”. La proporzionalità non si riferisce ai numeri delle due parti. E’ vero che il bilancio di vittime a Gaza è più alto e le distruzioni più estese. Ma questo è dovuto a una serie di fattori. Ad esempio a “Cupola di ferro”, il sistema anti-missilistico israeliano che traccia i razzi nemici, determina se si abbatteranno su un’area civile abitata e, se è così, li intercetta in cielo. Ogni singolo intercettore costa decine di migliaia di dollari. Negli ultimi giorni ne sono stati utilizzati a migliaia. “Cupola di ferro” ha intercettato il 90% dei suoi obiettivi, salvando decine, forse centinaia di vite israeliane ed evitando enormi distruzioni, a dispetto delle intenzioni di Hamas. Altro esempio, i rifugi antiaerei. A causa della costante minaccia dei razzi terroristici, le case e gli spazi pubblici israeliani sono stati dotati di rifugi o di stanze rinforzate, e un sistema di sirene avverte la gente di correre al riparo col massimo anticipo possibile. A seconda di quanto sono lontani da Gaza, i residenti israeliani (compresi anziani, invalidi, bambini che dormono ecc.) hanno da 10 a 180 secondi di tempo per mettersi al sicuro. Questo forte investimento nella sicurezza fisica della popolazione ha salvato innumerevoli vite che Hamas avrebbe voluto stroncare.

In conclusione, questa è una guerra tra spietate organizzazioni terroristiche che mettono intenzionalmente in pericolo i propri civili, li sfruttano per le loro missioni terroristiche e prendono di mira deliberatamente civili israeliani non combattenti, e dall’altra parte un esercito regolare che fa il proprio dovere rispettando le leggi, i regolamenti e gli standard internazionali. Quando ero in servizio avevo sempre ben presente, come gli altri soldati e i comandi delle Forze di Difesa israeliane, il dovere di non fare del male a civili innocenti. La realtà delle Forze di Difesa israeliane è l’opposto dell’immagine che ne viene data. Nessun altro esercito si assume tali e tanti rischi per tutelare i civili come fa l’esercito israeliano. In fin dei conti, per dirla in breve, la verità è semplice: le Forze di Difesa israeliane usano le armi per difendere i civili, Hamas usa i civili per difendere le sue armi.

(Da: Times of Israel, 15.5.21)