L’esponente di Fatah come la giornalista libanese: “Israele deve cessare di esistere”

Ecco la vera intransigenza, fatta di minacce e menzogne, che impedisce la pace

Ata Abu Rumeileh, segretario a Jenin di Fatah (il movimento che fa capo ad Abu Mazen), ha dichiarato all’emittente Awda TV (Autorità Palestinese) che “la guerra è per tutta la Palestina, dal Mar Mediterraneo al fiume Giordano”:

Ata Abu Rumeileh: “Dicevamo ‘da Rafah a Jenin’. Oggi diciamo che la Palestina si estende da Rafah [al confine con l’Egitto] ad al-Naqoura [Rosh HaNikra, al confine con il Libano], dal Mar Mediterraneo al fiume Giordano e dal Libano a Umm Al-Rashrash [Eilat, estremo sud di Israele] sulle rive del Mar Rosso. Oggi, la guerra è per la Palestina nella sua interezza. La Palestina è nostra e noi non cederemo mai un solo granello del suo suolo a questi assassini criminali. Così come ogni occupante ha lasciato la Palestina, anche questa entità criminale se ne andrà. Oggi la Palestina è in fiamme, sia la parte che è stata occupata nel 1948 [anno di nascita di Israele], sia la parte che è stata occupata nel 1967. L’occupazione non vuole la pace, dunque che prevalga tra noi il linguaggio della resistenza e dello scontro. […] Noi di Fatah diciamo che la resistenza ha mano libera. Le Brigate Martiri di al-Aqsa sono libere di vendicare questo sangue puro, i nostri prigionieri liberi per nascita, il prigioniero Naser Abu Hmeid e tutti i nostri eroici prigionieri. Oggi l’unica cosa che dobbiamo fare è passare alla resistenza. Noi di Fatah diciamo che l’ala militare di Fatah, le Brigate Martiri di al-Aqsa, hanno luce verde e sono totalmente libere di reagire a questi attacchi, fino a quando l’aggressione contro il nostro popolo non sarà cessata ovunque, in primis a Gerusalemme, il luogo del Viaggio notturno del profeta Maometto”. (Da: Awda TV, 11.9.22)

(Da: memri.org, 11.9.22)

 

La giornalista libanese Ghadi Francis ha detto all’emittente OTV (Libano) che vuole che l’esistenza di Israele “abbia fine”:

Ghadi Francis: “Israele si avvia alle sue quinte elezioni in meno di tre anni. Politicamente non è per niente stabile. Hanno una grande crisi politica, perché loro stessi non sanno chi sono. Quando venne istituito, il sionismo globale era fondamentalmente un’organizzazione ‘laica’, e sulla base delle recriminazioni degli ebrei per la Shoà questo movimento voleva stabilire una patria per loro sulla nostra terra [in realtà l’Organizzazione sionista mondiale venne fondata oltre 40 anni prima della Shoà ndr]. Ora, 80 anni dopo, stanno perpetrando ogni giorno un olocausto contro i palestinesi. Sono diventati più estremisti possibile […] La resistenza in Libano è una resistenza islamica, ma per come la vedo io, e la amo ancora, è una resistenza per l’intero popolo libanese”.
Intervistatore: “La ami ancora…”
Ghadi Francis [che è cristiana]: “La amo ancora e ne faccio ancora parte. Voglio che l’esistenza di Israele abbia fine. […] Quando sono seduta in un bar a Milano, e lì c’è un egiziano, un marocchino e un iracheno, ma quando entra un israeliano e mi sente parlare con accento libanese, trema di paura”. (Da: OTV, 21.8.22)

(Da: memri.org, 21.8.22)